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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

TRE MOSTRE DA VIVERE A ROMA NELLE PROSSIME SETTIMANE TRA FOTOGRAFIA, PITTURA E FUMETTO. DA NON PERDE

Abbiamo selezionato tre mostre da non perdere a Roma per l'inizio del mese di giugno: profondamente diverse tra loro; fotografia, pittura e fumetto ma tutte e tre per ragioni diverse di respiro internazionale.



Autori vari

WORLD PRESS PHOTO 2017


PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI Via Nazionale 194 - Roma dal 27/04/2017 - al 28/05/2017 Vernissage: 27/04/2017 ore 19 su invito


La mostra del World Press Photo 2017 si terrà a Roma in prima mondiale insieme a Siviglia e Lisbona presso il Palazzo delle Esposizioni dal 28 aprile al 28 maggio 2017. Il Premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del fotogiornalismo.

Ogni anno, da più di 60 anni, una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, è chiamata ad esprimersi su migliaia di domande di partecipazione inviate alla Fondazione World Press Photo di Amsterdam da fotogiornalisti provenienti da tutto il mondo.

Per l’edizione 2017 le immagini sottoposte alla giuria del concorso World Press Photo sono state 80,408, inviate da 5,034 fotografi di 125 nazionalità.


La foto dell’anno, scelta nella categoria Spot News Stories, è del fotografo Burhan Ozbilici, realizzata ad Ankara, in Turchia, il 19 dicembre del 2016. L’immagine, che si intitola An Assassination in Turkey, mostra l’uccisione dell’ambasciatore russo in Turchia, Andrei Karlov, da parte del poliziotto turco ventiduenne Mevlut Mert Altintas durante l’inaugurazione di una mostra d’arte. Ozbilici è un fotografo dell’ agenzia The Associated Press, con sede a Istanbul. Mary F. Calvert, membro della giuria, ha così commentato la fotografia vincitrice: “E' stata una decisione molto difficile, ma alla fine abbiamo ritenuto che la foto dell'anno doveva essere un'immagine esplosiva che parla dell'odio dei nostri tempi. Ogni volta che quella immagine appariva sullo schermo dovevamo fermarci, era talmente forte che abbiamo davvero sentito che poteva incarnare la definizione di ciò che il World Press Photo of the Year rappresenta".


L’esposizione del World Press Photo 2017, non è soltanto una galleria di immagini sensazionali, ma è un documento storico che permette di rivivere gli eventi cruciali del nostro tempo. Il suo carattere internazionale, le centinaia di migliaia di persone che ogni anno nel mondo visitano la mostra, sono la dimostrazione della capacità che le immagini hanno di trascendere differenze culturali e linguistiche per raggiungere livelli altissimi e immediati di comunicazione.





Fernando BOTERO

BOTERO


COMPLESSO DEL VITTORIANO

Via Di San Pietro In Carcere - Roma

dal 04/05/2017 - al 27/08/2017

Vernissage: 04/05/2017 ore 19 su invito


Una dimensione onirica, fantastica e fiabesca dove si percepisce forte l’eco della nostalgia e di un mondo che non c’è più o in via di dissoluzione. Uomini, animali, vegetazione i cui tratti e colori brillanti riportano immediatamente alla memoria l’America Latina dove tutto è più vero del vero, dove non c’è posto per la sfumatura e che anzi favorisce l’esuberanza di forme e racconto. Questa è la cifra stilistica di Fernando Botero, origini colombiane, famoso e popolare in tutto il mondo per il suo inconfondibile linguaggio pittorico, immediatamente riconoscibile


Alla sua arte, nel suo ottantacinquesimo genetliaco, si rende omaggio con un’esposizione che ripercorrerà attraverso una cinquantina dei suoi capolavori, molti dei quali in prestito da tutto il mondo, oltre 50 anni di carriera del Maestro dal 1958 al 2016.

La mostra, che si presenta come la prima grande retrospettiva dell’opera di Botero in Italia, apre a Roma al Complesso del Vittoriano – Ala Brasini il 5 maggio sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con il patrocinio della Regione Lazio.

Milo MANARA

MACROMANARA - Tutto ricominciò con un’estate romana

LA PELANDA Piazza Orazio Giustiniani 4 - Roma dal 25/05/2017 - al 09/07/2017 Vernissage: 25/05/2017 ore 15 su invito


Il Maestro dell’eros Milo Manara in mostra a Roma dal 26 maggio al 9 luglio 2017 con «MACROMANARA - Tutto ricominciò con un’estate romana» che ripercorrerà l’intera carriera del fumettista veronese attraverso due percorsi principali: da una parte una ricca proposta antologica, attraverso la quale si tracceranno tutte le grandi opere degli anni ’70, ’80 e ’90, dalle straordinarie tavole di Giuseppe Bergman a quel Tutto ricomincio con un’estate indiana che lo vide lavorare in coppia con l'amico Hugo Pratt, con il quale - successivamente - realizzò anche El Gaucho

E ancora Lo Scimmiotto, Gulliveriana, le storie del Gioco, di Miele e molto altro! Dall’altra, la produzione più contemporanea (completa delle commission estere per Stati Uniti e Francia) e il suo rapporto con Roma e il cinema: dalla Cinecittà di Federico Fellini fino ai Borgia e Caravaggio, con una serie di illustrazioni dedicate alle grandi dive cinematografiche che saranno esposte per la prima volta e andranno a comporre un portfolio inedito che Comicon Edizioni presenterà in anteprima all’ARF! Festival.

"Dalla morte di Hugo Pratt, il mio migliore amico è Tanino Liberatore, il Michelangelo del fumetto, il fratello eterozigote di Andrea Pazienza, ma davvero frequento pochissime persone. Qualche volta vado in giro per festival, e ci vado soprattutto per rivedere i vecchi amici. Hugo Pratt coltivava la sua libertà interiore a un livello così alto da esserne persino danneggiato. Fu un padre assente, ha lasciato dei vuoti. Ma mi insegnò ad essere LIBERO nel mio lavoro" dice Milo Manara


Nel 1978 crea il suo primo personaggio di successo, pubblicato in prima battuta in Francia dalla rivista “A Suivre”: HP e Giuseppe Bergman, dove HP è un chiaro riferimento al suo maestro e mentore Hugo Pratt. Nei primo anni ’80 crea Il Gioco, storia ad alta densità erotica che gli da’ un successo a livello mondiale. Di questo periodo è anche il primo di due lavori su testi di Pratt: Tutto ricominciò con un’estate indiana, seguita anni dopo da El Gaucho. Su sceneggiatura di Castelli, Manara disegna poi L’Uomo delle nevi per la celebre collana “Un Uomo, un’avventura”. Subito dopo crea Miele, forse il suo personaggio femminile più famoso, protagonista dei volumi Il profumo dell’invisibile e di sei storie brevi intitolate Candid Camera.


Nel 1987 inizia la collaborazione con Federico Fellini, il quale gli chiede le illustrazioni di una sceneggiatura. Da qui Manara, con il consenso del regista, trasforma il testo di Fellini in Viaggio a Tulum, seguito da Il viaggio di G. Mastorna detto Fernet. Fanno seguito le trasposizione a fumetti di tre classici della letteratura: Gulliveriana, Kamasutra e L’asino d’oro. Disegna inoltre tre storie di carattere sociale: Ballata in Si bemolle (dedicata al tema dell’usura), Rivoluzione (sull’imbarbarimento generato dalla televisione) e Tre ragazze nella rete (ispirata al mondo di internet). Il decennio si chiude con il ritorno di Giuseppe Bergman con A riveder le stelle.


Nel 2009 la Marvel Comics gli commissiona - in coppia con Chris Claremont - una storia degli X-Men tutta al femminile (Ragazze in fuga) che non è il suo unica excursus nei comics americani, considerando la sua importante collaborazione sul Sandman di Neil Gaiman. Su sceneggiatura di Vincenzo Cerami pubblica Gli occhi di Pandora. Dall’inizio degli anni Duemila, Manara lavora al progetto Il pittore e la modella, un viaggio nella storia dell’arte pittorica. Su testi di Alejandro Jodorowsky disegna poi un fumetto sulla casata de i Borgia. Nel 2008 sigla un accedo con il Napoli Comicon per la cura e la gestione di tutte le sue mostre in Italia e all’estero e pubblica per Panini il primo volume di Caravaggio.






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