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Juan Francisco CASAS

Le opere di Juan Francisco Casas sembrano delle fotografie stinte, virate al blu, e invece sono  tele grandi, di quasi 2 metri, disegnate interamente con delle penne Bic: esattamente con le penne biro più semplici ed economiche. Casas, con il purismo essenziale della penna biro, si oppone così all’arte più ortodossa,  ritraendo scene giocose del quotidiano tratte da foto digitali che poi riproduce su carta. Un’arte irriverente la sua, molto poco accademica, piuttosto purista e se vogliamo punk. Un’arte che sconfina oltre il deserto classico delle tendenze di mercato è come un’iniezione iperrealista a basso costo, come appunto quello di una penna biro.

 

​Pubblico, linguaggi e materiali sono ben poco ortodossi e ingessati e l’opera esuberante di Juan Francisco Casas scivola su larga scala, ma pur sempre Arte è; tanto da essere apprezzata anche dai fautori di impostazioni pittoriche più convenzionale. Le opere dell’artista, andaluso di nascita e trasferitosi a Roma grazie ad una borsa di studio spagnola, non sono semplici scarabocchi da diario, di quelli schizzi carini che vengono giù durante una telefonata o per ingannare la noia, ma grandiosi maxi disegni. I pannelli possono arrivare fino a 2 metri di altezza: per ogni tela vengono impiegate in media 4/5 penne e almeno un paio di settimane per terminare un lavoro.

 

 

   Marco O. Avvisati

 

 

 

 

 

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