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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

GLI EVENTI OFF DELLA BIENNALE DI VENEZIA DAL 9 AL 13 MAGGIO DA NON PERDERE


Biennale d'Arte di Venezia 2017 - Appuntamenti - iamcontemporaryart.com

Alla scoperta di Venezia con gli eventi collaterali della Biennale: il nostro itinerario sestiere per sestiere per esplorare la città grazie agli eventi "off" della 57° Biennale di Venezia VIVA ARTE VIVA.

Mostre ed eventi scelti da IAM Contemporary Art per i quattro giorni, dal 9 al 13 maggio, data di inaugurazione della 57° Biennale D'Arte.


MARTEDI 9 MAGGIO 2017

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - Appuntamenti - iamcontemporaryart.com

Campo Santa Maria Formosa 5252 Venezia - Veneto

+39 0412711411

Antipode.

Paola Brussino e Maria Bruno

Venezia 09/05/2017 - 13/05/2017

Da una parte, la street art di Maria Bruno, aka Sister Flash; dall'altra, l'ultima opera di Paola Brussino, che fin dagli esordi dialoga e si confronta con il lusso delle pietre più preziose. Due visioni fortemente personali e polarizzate, che trovano corrispondenze e continuità nel rigore puntuale del segno, nella capacità di generare forme organiche eleganti e concentrazioni millimetriche di linee ipnotiche. Maria Bruno (Torino, 1966-2016) crea un sistema d'arte essenziale, un'organizzazione dello spazio piano precisa, che si sviluppa nei contrasti geometrici dati dai colori forti e artificiali. Dalla stesura di questi colori, enfatizzati dall'estrema vicinanza dei cerchi, prendono forma le sue opere, che, come amava dire, sono “Punti e basta”. Paola Brussino sperimenta l'impiego di materiali inediti e meno nobili nell'alta gioielleria, animata dall'intenzione di cambiare il paesaggio emotivo e concettuale delle pietre per riscoprirne l'eleganza naturale. Per Antipode ha realizzato LILAC TI 22, anello con tessitura di intrecci in titanio e diamante lilla: pietra unica al mondo per purezza e colore, presentata qui per la prima volta alla Fondazione Querini Stampalia.



Biennale d'Arte di Venezia 2017 - Appuntamenti - iamcontemporaryart.com

Vitel Tonné. An Art Recipe Exhibition in Venice PALAZZO CESARI MARCHESI

Calle Rombiasio Campo Santa Maria del Giglio, 30124

Venezia 09/05/2017 - 25/06/2017


Nelle stanze di un antico palazzo veneziano del XVIII secolo, THE POOL NYC è felice di marinare un’ampia selezione di lavori di Arte Moderna e Contemporanea per una mostra davvero sfiziosa. Camminare all’interno dei saloni del palazzo attrarrà i vostri occhi, stimolerà lo spirito e nutrirà la vostra avidità culturale. Ogni stanza è farcita d’arte per saziare il vostro bisogno di installazioni multimediali, di pittura figurativa, o di diorami senza conservanti. Questo menu esplosivo vi rigenererà. Potrete cominciare con un antipasto di fotografia e finire con una spuma di ceramica invetriata. Acquolina in bocca per i più avidi collezionisti. Si tratta di una mostra ghiotta: vetri, ceramica, pittura, astratta e figurativa, video, installazioni, fotografia, disegni, acquerelli, diorami; una visione dell’arte come esperienza golosa, adatta a palati sopraffini.




Biennale d'Arte di Venezia 2017 - Appuntamenti - iamcontemporaryart.com

Pierre Huyghe ESPACE LOUIS VUITTON Venezia 09/05/2017 - 26/11/2017

Calle del Ridotto 1353, 30124 Venezia - Veneto

http://www.louisvuitton.it


Tributo all’artista fancese Pierre Huyghe, la mostra fa parte del programma “Beyond the Walls” della Fondation Louis Vuitton, che dà vita a mostre inedite esponendo opere della collezione presso gli Espace Culturel Louis Vuitton di Tokyo, Monaco di Baviera, Pechino e Venezia, portando a termine così l'intento della Fondation di realizzare progetti internazionali e renderli accessibili a un pubblico più vasto.

A partire dalla fine degli anni '80 Pierre Huyghe segue un percorso profondamente personale, polisemantico e ibrido, in continua evoluzione, che fa riferimento soprattutto al cinema, alla fantascienza, alla musica, alla scienza e all’archeologia e che si esprime attraverso film, installazioni, performance, fotografia e disegno. L’esposizione è per l’artista, il mezzo per esprimere ogni volta un nuovo modo di presentare, in un «format» costantemente ridefinito e rinnovato. Permettere ai visitatori di uscire da un punto di vista «antropocentrico» e interrogarsi sul proprio rapporto con il mondo invisibile, animale, vegetale e minerale, in un ambiente minaccioso, seguendo un processo di decostruzione e ricostruzione della percezione, sia visiva che fisica. Per la mostra “Pierre Huyghe”, la Fondation Louis Vuitton presenterà tre opere appartenenti alla collezione, e porterà il visitatore in un’atmosfera narrativa di illusione e memoria sfuggente: A Journey That Wasn’t (2005), Creature (2005-2011) e Silence Score (1997)



Biennale d'Arte di Venezia 2017 - Appuntamenti - iamcontemporaryart.com

ABBAZIA DI SAN GIORGIO

Isola di San Giorgio Maggiore Venezia - Veneto +39 0415227827 abbazia@abbaziasangiorgio.it http://www.abbaziasangiorgio.it/

Associazione Arte Continua nel contesto degli Eventi Collaterali della 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia presenta una mostra di Michelangelo Pistoletto. Il progetto è realizzato grazie al supporto di Galleria Continua in collaborazione con Abbazia di San Giorgio Maggiore – Benedicti Claustra Onlus. La mostra che concepisce per la Basilica di San Giorgio Maggiore e per gli spazi adiacenti, la Sala del Capitolo e l’Officina dell’Arte Spirituale, s’impone come riflessione che investe direttamente il destino dell’uomo e l’urgente necessità di un cambiamento sociale radicale

In Love Difference, il Manifesto che l’artista redige nel 2002, si legge: “Love Difference regge un concetto che supera il senso razionale della ‘tolleranza’ per il diverso e penetra direttamente nella sfera del sentimento… Le differenze tra persone e gruppi sociali sono la prima cosa da accettare e accogliere in modo aperto, sensibile e caloroso per dare finalmente senso alla parola ‘umanità’”.

Al centro della Basilica di San Giorgio Maggiore Pistoletto presenta Suspended Perimeter – Love Difference, un’installazione costituita da una serie di specchi “sospesi” che formano uno spazio circolare. L’opera si colloca come una sorta di controaltare, dove gli specchi fanno da tramite tra il visibile e il non visibile estendendo la vista oltre le sue normali facoltà, espandendo le caratteristiche dell’occhio e la capacità della mente, fino ad offrirci la visione della totalità. Realizzata in uno spazio consacrato, dedito al raccoglimento e alla preghiera, assume una forza rinnovata aprendo a riflessioni sulle questioni più delicate che l’uomo contemporaneo sta affrontando quali il conflitto tra le religioni, l’accettazione delle differenze, la multiculturalità ma anche sul ruolo che l’arte può ancora sostenere per creare un territorio comune su cui confrontarsi.




MERCOLEDI 10 MAGGIO 2017

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - Appuntamenti - iamcontemporaryart.com

Gaetano Pesce – Cinque tecniche col vetro MUSEO DEL VETRO DI MURANO Murano 10/05/2017 - 17/09/2017

Fondamenta Giustinian 8 30141 - Murano - Veneto


Nel corso della sua lunga carriera di architetto, scultore e designer Gaetano Pesce ha sperimentato con risultati straordinari le molteplici possibilità di lavorazione di ogni materiale, con particolare passione anche per la fabbricazione del vetro, addirittura inventando una propria tecnica, assai interessante per i risultati davvero originali che con essa si possono ottenere. Ma molte altre sono le tecniche che Pesce sperimenta nella sua continua ricerca di soluzioni formali e funzionali del tutto originali, come quelle presentate appunto nello spazio delle ex Conterie Accanto a questi vetri così straordinariamente preziosi si potranno ammirare opere realizzate con le tecniche Pastis, Joliette, Vieux Port, Pâte de Verre, Plage, dove la tradizione è da lui rielaborata in chiave contemporanea. L’esposizione, per lo spirito indagatore e la volontà narrativa volta a testimoniare un’importante fase creativa dell’architetto e designer, si focalizza in modo esaustivo sul suo linguaggio espressivo, mostrando come nel plasmare il vetro egli sappia coniugare al meglio, con risultati inaspettati e giocosi, la sua eccezionale sensibilità formale con l’“intemperanza” di un materiale straordinario. A cura di Gabriella Belli, Chiara Squarcina e Francoise Guichon.




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Shirin Neshat – The Home of My Eyes MUSEO CORRER

San Marco 52 - Venezia - Veneto

dal 10/05/2017

Shirin Neshat, iraniana nata nel 1957, vive e lavora a New York. Ha studiato arte a Los Angeles negli anni della rivoluzione iraniana, intorno al 1978-79, e dall’America ha visto il suo Paese d’origine islamizzarsi negli anni Novanta. Come mezzo espressivo ha scelto la fotografia, ma anche installazioni (concettuali) e il cinema (spazio-tempo dinamico). La sua opera si occupa soprattutto dell’identità, quella femminile in particolare; il suo è un lavoro che lei stessa definisce “personale, politico, emotivo”

Leggi tutto Nella mostra The Home of My Eyes Shirin Neshat presenta un ciclo di 55 fotografie ideate e realizzate dall’artista dal 2014 al 2015 e ancora mai esposte in Europa; oltre a Roja (2016) rappresentano il più recente lavoro di Neshat. Si tratta di ritratti fotografici di singole persone residenti in varie regioni dell’Azerbaijan – che ha ricordato all’artista il suo paese natale, l’Iran, ognuna con un diverso credo religioso ma tutte, nell’installazione, presentate come facenti parte della stessa comunità. I personaggi ritratti appaiono frontalmente e in primo piano, variando dai 152 ai 205 cm di altezza. Nel lavoro di Neshat si incontrano persone con i loro gesti, si incrociano culture differenti e diverse generazioni: dalla giovane bambina bionda dall’aspetto europeo al quasi ottantenne con sembianze asiatiche. Shirin Neshat ha definito The Home of my Eyes “un arazzo di volti umani”. Nel corso di tutto il lavoro l’artista si è concentrata sull’aspetto psicologico dei personaggi e sugli stati emotivi, approfondendo con chi ritraeva aspetti personali, riguardanti l’identità culturale e il concetto di casa. Come in molte delle sue fotografie l’artista anche qu inserisce un testo calligrafico sulle stampe ai sali d’argento. Accanto a queste immagini verrà proiettato il video intitolato Roja, di cui l’artista è autrice, basato su un sogno personale. Il video si concentra sul sentimento di “spostamento” delle popolazioni, sulla paura dello “straniero” e della “terra straniera”. Come in altri lavori di Shirin Neshat, Roja mostra il desiderio di riunirsi con la propria “casa”, e con la “madrepatria”, che può sembrare in un primo momento empatico ma che si rivela nel corso del video e alla fine terrificante e infernale. Con il supporto di The Written Art Foundation, Frankfurt am Main.


GIORVEDI 11 MAGGIO 2017

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Alighiero Boetti – Minimum/Maximum

FONDAZIONE GIORGIO CINI Isola di San Giorgio Maggiore - Venezia - Veneto dal 11/05/2017 - al 12/07/2017


La mostra celebra il genio dell’artista torinese con oltre 20 opere di forte impatto selezionate per la prima volta secondo il criterio del formato, confrontando i “minimi” e i “massimi” delle sue serie più significative

L’esposizione, curata da Luca Massimo Barbero con l’Archivio Alighiero Boetti, presenta un progetto speciale sviluppato da Hans Ulrich Obrist e Agata Boetti sul tema della fotocopia intitolato COLORE = REALTÀ B+W = ASTRAZIONE (a parte le zebre)

L’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia ospita dal 12 maggio al 12 luglio 2017 un grande, inedito viaggio all’interno dell’opera di Alighiero Boetti, uno dei più importanti artisti italiani, al culmine di un momento di grande celebrazione che lo vede protagonista. Alighiero Boetti: Minimum/Maximum, a cura di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, con la collaborazione dell’Archivio Alighiero Boetti, presenta il risultato di un processo inedito di selezione e confronto: quello tra il formato minimo e massimo di opere dei cicli più rappresentativi del celebre artista torinese, focalizzando così uno dei temi che meglio rappresentano l’operatività creativa di Boetti. La mostra è organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con Tornabuoni Art.





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Viva Vivaldi a Venezia

Castello 4312 - Venezia - Veneto

dal 11/05/2017 - al 13/05/2017


Videomapping, ambienti immersivi, audio multidirezionale, effetti olfattivi: tutto questo per la prima volta a Venezia per raccontare la storia e la vita del grande musicista veneziano Antonio Vivaldi (Venezia 1678-Vienna 1741), celebre per le sue “Quattro Stagioni”, il concerto più eseguito al mondo.

“Viva Vivaldi” apre le sue porte al pubblico il 13 maggio 2017 all’interno degli spazi del Museo Diocesano di Venezia, a pochi passi da San Marco, alle spalle del Ponte dei Sospiri Un format artistico che rappresenta per la città, e non solo, una vera e propria primavera espositiva, un modo completamente nuovo di proporre la conoscenza dell’arte e della storia della musica attraverso un allestimento polimediale capace di immergere il visitatore in un’esperienza di straordinario impatto emotivo.

Non un concerto, non una mostra tradizionale, ma un concept del tutto nuovo, un percorso diviso in sequenze come fosse una partitura musicale, alla scoperta della vita e dell’opera del “prete rosso”, grande virtuoso del violino, il più importante ed originale esponente del tardo barocco. Un’esperienza musicale e sensoriale fruibile anche da parte di un pubblico poco avvezzo alla musica classica o ai musei.

Una narrazione dell’uomo e dell’opera di Vivaldi nell’interpretazione del poeta oltre che Direttore Artistico Davide Rondoni, con la direzione di produzione artistica e tecnica di Jean Francois Touillaud, la capacità immaginifica e artistica del creativo Gilles Ledos, la consulenza musicale del compositore Cristian Carrara, la consulenza del critico cinematografico Gianni Canova, su un’idea di Gianpiero Perri e Francesco Bernardi, rispettivamente General Manager e Presidente di Emotional Experiences, la società ideatrice e produttrice dell’evento.





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Collettiva

Palazzo Cavalli Franchetti,

Campo Santo Stefano, 2847, 30141 San Marco, Venezia


In occasione della 57 ° Biennale di Venezia , Fondazione Berengo presenta “Glasstress 2017” , una mostra collettiva curata da Dimitry Ozerkov , Herwig Kempinger e Adriano Berengo , con la consulenza di Chiara Phyllis Davies . La mostra riunisce oltre 25 importanti artisti contemporanei provenienti da Europa, Stati Uniti, il Medio Oriente e la Cina, e si svolge nei luoghi storici di Palazzo Franchetti a Venezia e una fornace a Murano convertito. “Glasstress 2017” mette in mostra le opere di artisti affermati ed emergenti che si occupano della tradizione artigianale di Murano soffiatura del vetro nella realizzazione di opere straordinarie in collaborazione con gli artigiani muranesi.

Come parte della mostra, l'artista francese Loris Gréaud fa il suo “Glasstress” debutto, portando un forno del vetro abbandonato di nuovo a vita con la sua installazione immersiva “Il non giocate Note Factory”




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Ettore Sottsass

11 maggio 2017 - 20 ago 2017

Come omaggio a Ettore Sottsass per l'anno in cui ricorre il centenario della sua nascita, FAI - Negozio Olivetti con l'architetto e curatore Charles Zana presentare questo dialogo tra Sottsass e lo spazio progettato da Carlo Scarpa , Olivetti Boutique , dove la mostra si svolge.

Il design è stato inventato nel 1957 come ceramiche di Sottsass qui in vista, molti dei quali concepito per la galleria Sestante 1957-1970.

Le mostre offre una panoramica sulla essenza e il vocabolario Sottsass', sintesi di anni di ricerca sulla forma, colore e materia. I pezzi esposti appartenenti a dieci diverse collezioni, sono stati sviluppati in un decennio e presentano varie tecniche da lavica greggio a pezzi tantra vicino alla pop art, da terra cota allo smalto, da liscia a ruvida, rivelando la versatilità del designer italiano.

Questa retrospettiva è l'occasione per interrogarsi sui limiti tra arte e design, ma anche l'occasione per riscoprire un alto luogo di architettura veneziana.




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JAN FABRE

Abbazia di San Gregorio

Calle Due Mori, 30123 Venezia


Jan Fabre torna a Venezia, con un progetto inedito, appositamente studiato per gli spazi dell’abbazia di San Gregorio, situata tra il ponte dell’Accademia e la punta della Dogana.

presenta oltre 40 sculture di Jan Fabre (Anversa, 1958), in grado di ripercorrere la sua ricerca fin dalle origini, innescando una riflessione filosofica, spirituale e politica sulla vita e la morte attraverso la centralità della metamorfosi. Per la prima volta, saranno riuniti insieme lavori in vetro e ossa, realizzati nell’arco di un quarantennio, tra 1977 e il 2017.

Affascinato dall’alchimia e dalla memoria dei materiali, Jan Fabre si è ispirato alla tradizione pittorica dei maestri fiamminghi che erano soliti miscelare ossa triturate con i pigmenti colorati e all’artigianalità dei vetrai veneziani. L’artista ha deliberatamente scelto questi due materiali duri, che sono forti a dispetto della loro delicatezza e fragilità, per mettere in risalto la durezza e la fragilità della vita stessa.

“La mia idea filosofica e poetica - ricorda Jan Fabre –che riunisce assieme il vetro con le ossa umane e animali, nasce dal ricordo di mia sorella che da bambina giocava con un piccolo oggetto di vetro. Questo mi ha fatto pensare alla flessibilità dell’osso umano in confronto con quella del vetro. Alcuni animali e tutti gli esseri umani escono dal grembo materno come il vetro fuso esce dal forno di cottura. Tutti possono essere modellati, curvati e formati con un sorprendente grado di libertà”.

I due materiali modellano parti e insiemi di corpi umani e animali: a volte, questi mantengono la loro naturalezza cromatica; altre volte, sono dipinticon il colore blu tipico della penna a sfera Bic che l’artista usa da anni per raccontare l’Ora Blu, ovvero quel momento crepuscolare in cui avviene il passaggio dalla notte al giorno o viceversa, che segna il punto di confine e di mutamento del tempo naturale.




GIOVEDI 12 MARZO 2017




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Pirro Cuniberti

SegniArt Magazzino Zattere

Fondamenta Zattere 43 ai Saloni

12 Maggio 2017


La Galleria d'Arte Maggiore di Bologna , rende omaggio a Pirro Cuniberti , una delle figure più grandi di Arte Contemporanea italiana, con una mostra personale negli spazi di Art Magazzino Zattere .

La mostra, a cura di Francesco Poli , continua la scelta dell'artista di abbandonare dipinti di dedicarsi esclusivamente sulla piccola dimensione opere su carta, una sorta di mosaico fatto da poco piastrelle che compongono il linguaggio visivo unico di Cuniberti.

E’ sulla superficie del foglio che Cuniberti sviluppa con leggerezza ed equilibri armonici, come è scritto in una nota, il suo alfabeto immaginario costituito dagli elementi base del linguaggio pittorico (il segno, la linea, il punto, ma anche lettere e numeri) con cui dar vita a paesaggi, nature morte e figure libere. Forme sospese a confine con il mondo dell’immaginazione e della memoria, storie che si snodano senza la costrizione di dover rispondere ad un ordine logico ma piuttosto apparizioni allusive, colte velocemente nel loro manifestarsi e fissate quindi per sempre sulla carta da tracce di grafite e ombre di colori. Ciò che emerge chiaramente dai lavori in mostra è l’ispirazione all’arte di Paul Klee, che Cuniberti potè ammirare proprio alla Biennale di Venezia nel 1948



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Marina Abramović – The Kitchen ZUECCA PROJECT SPACE

Bauer Palladio Hotel & Spa Fondamenta Zitelle, 30133 - Venezia - Veneto

Venezia 12/05/2017 - 30/09/2017


Zuecca Project Space, in collaborazione con Lisson Gallery, presenta una mostra personale del lavoro del principale artista internazionale, Marina Abramović, in tempi coordinati con l'apertura della 57ma Mostra Internazionale d'Arte - la Biennale di Venezia.Le opere esposte a Venezia dispongono di video e fotografie della serie The Kitchen dell'artista, tutte eseguite, filmate e fotografate in una cucina abbandonata nell'ex convento La Laboral di Gijón, in SpagnaLeggi tuttoOggi un complesso archeologico, il convento ha nutrito più di 8000 orfani quando è attivo e rispecchia fortemente la storia dello Spazio Progetto Zuecca, che si trova all'interno di La Zitelle, un convento veneziano cinquecentesco che forniva rifugio e istruzione a giovani orfani che avrebbero Costruire le loro doti lavorando nella Sala Zuecca.La mostra comprende tre installazioni a schermo singolo, tutte dal 2009: La Levitazione di San Tereza, Holding the Milk e Vanitas. I film registrano azioni semplici dell'artista, di fronte alla telecamera e appena si muovono, come un tavolino vivant. Nella Cucina I: Levitazione di Santa Teresa, gli spettatori guardano come Abramovic levita in aria, una croce simbolica tra la crocifissione di Cristo e la sua ascensione, fino a quando il suo corpo inevitabilmente tende e inizia a scuotere. La verità del corpo è simile a Weaved nella cucina V: tenendo il latte, dove viene mostrato l'artista in possesso di una pentola di latte fino a che i suoi muscoli non rifiutano di essere calmati, il latte sporco ei suoni dello spruzzi interrompono l'incantesimo visivo. La cucina VI: Vanitas mostra le mani di Abramović esposte dietro un teschio umano ceramico, sia come un'offerta o un rivelatore miracoloso, finché le mani iniziano a fluttuare, richiamando in mente il movimento di ali angeliche.I video sono presentati accanto a una serie di fotografie della serie. Mentre alcuni riferiscono i dipinti di Caravaggio o Zurbarán, tutti comprendono ritratti di Abramović, rivestiti di nero, cucinando, meditando o levitando nella stessa cucina dei film.



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Beauty and the Beast

PALAZZO TIEPOLO PASSI

San Polo 2774 - Venezia - Veneto

dal 12/05/2017


La mostra d’arte contemporanea “Beauty and the Beast”, nel contesto della Biennale di Venezia 2017, sarà allestita a Palazzo Tiepolo Passi, uno splendido palazzo del XVI secolo affacciato sul Canal Grande, dal 13 Maggio al 26 Novembre 2017. Ispirata dal famoso racconto, l’esposizione presenterà le opere di Judi Harvest e Quentin Garel in una cornice narrativa che parla del destino dell’umanità.

L’esposizione si propone di affrontare un tema molto attuale e di grande importanza: il rapporto stabilito dagli esseri umani con il resto della natura

Le potenti opere di Quentin Garel (disegni e sculture in legno o bronzo di animali selvaggi e scheletri fossili di creature preistoriche) incarnano gli uomini nella forma della Bestia, che allude contemporaneamente a due dimensioni: da un lato l’inseparabile ed ancestrale grado di parentela che ci lega alle altre specie, dall’altro la perdita di “umanità” della nostra razza. Gli Uomini, che sono fondamentalmente esseri generosi che voglio essere amati dalle altre creature viventi, sono catturati in un malefico incantesimo, il desiderio di potere, ed operano per sottomettere la natura ai loro obiettivi, aprendo così la strada alla sua distruzione, che si rivela poi essere un’autodistruzione. Le straordinarie opere create da Judi Harvest rappresentano il regno delle Api, incarnano la Bellezza della natura nel suo aspetto di una relazione cooperativa ed equilibrata, ma allo stesso tempo, fragile e meravigliosa. Le Api sono messaggere della natura, le antenne dell’ambiente. La vita delle Api e la nostra dipendono dal loro incredibile lavoro che determina l'esistenza e la proliferazione di un numero enorme di piante. Gran parte della nostra sopravvivenza quotidiana è legata all’impollinazione delle Api: il nostro cibo, circa un morso ogni tre morsi di cibo che mangiamo, oppure i nostri vestiti come nel caso del cotone per i tessuti.




VENERDI 13 MAGGIO 2017




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Gérard Rancinan – Revolution BEL AIR FINE ART GUGGENHEIM POP-UP GALLERY Venezia 13/05/2017 - 31/10/2017


Gérard Rancinan, artista francese acclamato per il suo stile sovversivo e provocatorio. Caroline Gaudrialt, sua storica partner artistica e curatrice. Un happening inatteso in cui verrà snodata la più grande opera fotografica mai esposta a Venezia, una tela monumentale di 9x15 metri in Campo Santo Stefano, sorvolata da un drone, che lancia un messaggio alla città su una tematica quanto mai attuale come l’immigrazione. Una mostra dedicata al lavoro più provocatorio di Rancinan nella nuova pop-up gallery Bel-Air Fine Art Guggenheim, spazio del Gruppo Bel-Air Fine Art mai utilizzato prima per progetti d’arte contemporanea Sono questi gli elementi basilari del progetto Revolution, che si preannuncia come uno degli eventi di maggior impatto e certamente fuori dagli schemi nei giorni degli opening della prossima Biennale di Venezia.

Revolution è un progetto artistico incentrato sulle rivoluzioni in atto all’interno della società attuale, dalle lotte intestine nelle banlieu delle metropoli, alle rivolte contro il potere istituzionalizzato della società dei media.

Il lavoro di Rancinan è incisivo e rivoluzionario e verte spesso su tematiche forti, scomode e attuali della società contemporanea. Gli scatti del fotografo francese sono disturbanti e destabilizzanti, ci interrogano senza darci risposte o giudizi, attirando e allo stesso tempo disorientando l’osservatore.

I personaggi ricorrenti che popolano le opere del fotografo provengono dal mondo della società bulimica, mediatica, satura di potere. Tematiche dissacranti e ironiche, che ci interrogano sull’uomo di oggi generando opere dionisiache e a tratti pulp: angeli punk, rivisitazioni contemporanee di opere che hanno fatto la storia dell’arte, quali La zattera della Medusa di Théodore Géricault, lavori iconici, che parlano da soli, declinati con un’espressività dirompente.

Fil rouge che lega l’artista a Venezia è l’onnipresente richiamo a Jheronimus Bosch, con l’attenzione lenticolare ai particolari e l’inserimento di personaggi-ibrido, provenienti da una mitologia fantastica e contemporanea.




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Carla Bordini Bellandi Palazzo Mora

Strada Nova, 3659, 30121 Venezia

dal 13/05/2017


a GAA Foundation propone al numerosissimo pubblico presente in laguna in occasione dell’apertura al pubblico della Biennale, la mostra PERSONAL STUCTURES a Palazzo Bembo e Palazzo Mora, sede dell'European Cultural Centre. All’interno di questo contest verrà presentato il progetto espositivo “Enchanted Nature” di Carla Bordini Bellandi. La mostra che avrà luogo fino al 26 novembre 2017 nella splendida cornice di Palazzo Mora, prevede una selezione accuratamente operata del suo lavoro fotografico. Le foto della Bordini Bellandi, che vivono attraverso il suo sguardo e svelano aspetti nascosti e simboli, sono immagini che raccontano una natura osservata attraverso una visione onirica, alla ricerca di un pieno recupero del contatto con essa ma soprattutto del suo riconoscimento come elemento degno di rispetto e da non “usare” in maniera indiscriminata. Per riconquistare un’unione che sembra irrimediabilmente perduta, i suoi scatti, racconti tridimensionali e pieni di luce, regalano una visione pura e limpida. L’aspetto tecnico del suo modo di procedere è molto peculiare e insieme alla sua poetica, è ciò che le ha permesso di essere selezionata tra tanti artisti. Il risultato della sua ricerca si fonda sullo studio dell’ ”errore fotografico” che esclude l'uso del foto ritocco.




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Jacob Hashimoto e Emil Lukas

Campo San Geremia, 252, Sestiere Cannareggio, Venezia


Due artisti americani conosciuti a livello internazionale sono stati invitati da Studio la Città a Palazzo Flangini per allestire una mostra site-specific dedicata al tema della fine dell'utopia.

Addentrandoci nell'era dell’Antropocene, il nostro tributo diventa sempre più evidente. Decenni di sfruttamento ambientale ci hanno lasciato pericolosamente in bilico su tutti i fronti: politico, sociale, economico, naturale, tecnologico e ecologico. Come molti osservatori dell'Antropocene hanno notato, l'umanità stessa è diventata sempre più carnefice piuttosto che vittima del caos planetario.

Il lavoro di Emil Lukas occupa il primo piano dello spazio. Lukas ha creato tre gruppi di opere, separati ma interconnessi: "Lens, Puddles, Threads" [Lenti, Pozzanghere e Fili]. Alla fine del salone, 650 tubi in alluminio, sono assemblati in una sorta di lente gigantesca. Attraverso i tubi saldati uno di fianco all'altro, la scultura concava è quasi iridescente, permette una visione che si sposta a seconda dei movimenti dello spettatore. Dall'angolo destro, la lente focalizza e isola il visitatore, concentrando l'esperienza dell'opera su un'unica fondamentale prospettiva - la posizione dell'osservazione nel Panopticon.



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