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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

I VIDEO DI IAM PER CAPIRE L'ARTE: LE GRAZIE DI CANOVA


Oggi andremo a scoprire tutti i dettagli di una delle sculture piu note di Antonia Canova; una delle sue sculture più importanti, ovvero “Le tre Grazie”.

Prima di tutto cerchiamo di capire com’è nata questa statua, andando a studiare la committenza e poi successivamente effettueremo un’analisi stilistica del lavoro, senza tralasciare però la storia riguardante i soggetti rappresentati da Canova.

“Le tre Grazie” Antonio Canova, Museo dell’Ermitage

1813-1816 - 182 cm


Dove si trova: Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo (Originale), Victoria and Albert Museum (copia), National Galleries di Scozia (Copia)

La committenza di quest’opera giunge fuori dall’Italia, e differentemente da altre opere, questa non ha a che fare con la famiglia napoleonica, ma dall’imperatrice Giuseppina, la quale purtroppo è morta prima di poter vedere completata tale opera. Il Duca di Bedford, John Russell, mentre si trovava a Roma, passò nello studio di Canova, dove rimase letteralmente estasiato davanti alla bellissima scultura dell’artista, e dopo la morte della committente si offrì di acquistarla, ma prima di poter completare l’affare il figlio di Giuseppina, ovvero Eugène, la reclamò e la portò al Museo dell’Ermitage dove si trova tutt’ora.

Nonostante l’acquisto da parte del Duca di Bedford non andò a buon fine, quest’ultimo non si arrese, e allora commissionò al Canova la stessa scultura che però successivamente avrebbe esposto all’interno della propria residenza a Woburn Abbey. Successivamente questo lavoro venne trasportato presso il Victoria and Albert Museum, dove risiede anche oggi.

“Le tre Grazie” fanno parte della mitologia greco-romana, e sono state identificate come figlie di Zeus, i cui nomi sono Aglaia, Eufrosine e Talia, e nella tradizione mitologica, spesso accompagnano la figura di Afrodite. Come ogni altra divinità, anch’esse hanno un significato simbolico, e difatti rappresentano lo splendore, la felicità e la prosperità.

All’interno di questo gruppo scultoreo, è molto interessante notare la presenza di una colonna sulla sinistra su cui è appoggiata una ghirlanda, che intelligentemente funge da base di appoggio per i tre soggetti.

Le tre Grazie si assomigliano molto, sia per l’acconciatura che per i lineamenti, e sono tutte e tre riunite con un abbraccio, come se fossero un’unica entità, intrecciate. È interessante notare anche che i tre soggetti seguono uno schema di sguardi chiuso tra loro tre e non coinvolgono assolutamente lo spettatore (cosa che invece accade con la scultura di Paolina Bonaparte).

Le tre versioni differiscono per alcuni piccoli particolari, come ad esempio in quella commissionata dall’Imperatrice Giuseppina infatti, i soggetti si ritrovano su un altare sacrificale ed hanno indosso una ghirlanda e delle corone di fiori, da collegare al loro abbraccio ed indicante quindi la fragilità del loro legame.



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