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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

CON MIART 2017 DECOLLA LA MILANO ART WEEK. ECCO TUTTI GLI EVENTI FUORI FIERA SELEZIONATI DA IAM


Dal 27 marzo al 2 aprile un programma sempre più ricco di eventi, inaugurazioni e aperture straordinarie nei musei e nelle istituzioni pubbliche e private milanesi accompagnerà la ventiduesima edizione di miart, che ha raccolto intorno a sé i principali operatori milanesi con la regia del Comune di Milano. Una vera e propria settimana dell’arte contemporanea che vedrà un susseguirsi di appuntamenti imperdibili per il pubblico dell’arte e per tutti gli appassionati che in quei giorni si daranno appuntamento a Milano per la fiera.

Il programma è in fase di aggiornamento, seguite IAM Contemporary Art per scoprire le novità



giovedì 30 marzo​


- Kandinskij, il cavaliere errante

MUDEC Museo delle Culture via Tortona 56, CAP 20144 Milano

In occasione di ArtWeek, il MUDEC propone delle visite guidate alla sua Collezione permanente (gratuita) e alla mostra temporanea Kandinskij, il cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione (ingresso alla mostra a pagamento, visite guidata gratuita). Le visite si svolgono nei giorni giovedì 30 marzo e sabato 1 aprile alle ore 19:30.

Il Mudec rende omaggio a Vasilj Kandinskij con un’inedita mostra site-specific, legata alla propria vocazione e fondata sul rapporto tra arte e scienze e sulla metafora del viaggio come avventura cognitiva. Tutti aspetti sperimentati dal fondatore dell’astrattismo, che ha sempre mostrato interesse per un approccio scientifico alla realtà, per le esplorazioni, per il viaggio come cifra riassuntiva della sua stessa esistenza.

La mostra, curata da Silvia Burini e Ada Masoero, accosta opere provenienti dai più importanti musei russi, alcune mai viste prima in Italia, a esempi della cultura popolare, a cui Kandinskij si ispirò, e abbraccia il lungo periodo della formazione dell’immaginario visivo dell’artista, fino al 1921, quando si trasferì in Germania per non tornare mai più in Russia.


- Matteo Pugliese, Spiriti Ostinati


Nell’ambito della rassegna di eventi che accompagnerà la ventiduesima edizione di Miart (27/3-2/4), domani si terrà il finissage di Spiriti Ostinati, Matteo Pugliese scultore tra i più interessanti e riconosciuti a livello internazionale, in mostra fino al 30 marzo a “La Porta di Milano” all’aeroporto di Milano Malpensa.

Spiriti Ostinati propone una selezione di cinque opere monumentali, appartenenti alle serie di Extra Moenia e dei Custodi, che documentano la stagione creativa più recente di Matteo Pugliese.



- Il Cacciatore Bianco

Via G.B. Piranesi 10 20137 Milano

FM Centro per l’Arte Contemporanea - iamcontemporaryart.com

FM Centro per l’Arte Contemporanea ospita, dal 31 marzo al 3 giugno, "Il Cacciatore Bianco. Memorie e rappresentazioni africane" a cura di Marco Scotini.

La mostra, che inaugura in occasione di Miart e della Milano Art Week, mette in dialogo opere di arte contemporanea con un nucleo di opere di arte antica tradizionale grazie ad un percorso espositivo con più di 120 opere di 40 artisti.

Ne "Il Cacciatore Bianco" gli artisti si confrontano proprio con le rappresentazioni che sono state assegnate all'Africa e in cui la sovranità dello sguardo – che ha dominato gli assetti della cultura eurocentrica – si rovesciava nel primato dell'essere guardati.

Inaugurazione 30 marzo 2017, ore 20.



venerdi 31 marzo



- Archeologia del Cenacolo

Ricostruzione e diffusione dell'icona leonardesca: disegni, incisioni, fotografie

Piazza Castello 20212 Milano

La mostra si propone di indagare la fortuna iconografica del Cenacolo di Leonardo attraverso le copie create dall’indomani della sua realizzazione e incrementate con l’utilizzo di tecniche di riproduzione seriale, prima con l’incisione e poi con la fotografia. Insieme alla mostra “Andy Warhol, Sixty last Suppers” fa parte del progetto “Milano e l’eredità di Leonardo 1519-2019”, che celebrerà nel 2019 il V centenario dalla morte di Leonardo Da Vinci.

Si ricostruisce, quindi, la genesi del “mito” del Cenacolo di Leonardo, opera circondata da subito da un’enorme fortuna iconografica: già dai primi del Cinquecento dipinti di grandi e piccole dimensioni replicano il grande originale, che diventa oggetto di una riproduzione quasi seriale attraverso la stampa. Il proliferare di riproduzioni più o meno fedeli all’originale determina l’enorme diffusione dell’immagine, testimoniata da incisioni popolari come da stampe più raffinate. Ma dalla fine del Settecento l’incisione diviene anche un mezzo per ricostruire il dipinto di Leonardo, ormai illeggibile a causa dei guasti del tempo e degli interventi di ridipintura, come dimostra la celebratissima acquaforte di Raffaello Morghen, esposta insieme al disegno preparatorio e alla lastra di rame originale. Nell’Ottocento, se l’invenzione della fotografia provoca la messa in discussione del primato dell’incisione come unico mezzo di riproduzione, per diversi decenni le due tecniche convivono, fino a quando, nel Novecento, sarà la fotografia il mezzo chiamato a testimoniare lo stato di salute del dipinto e i restauri moderni.



- Kienholz Five Car Stud

Largo Isarco, 2


Five Car Stud  Edward Kienholz - Fondazione Prada - iamcontemporaryart.com

Apertura straordinaria delle mostre "Kienholz Five Car Stud" a cura di Germano Celant, "Slight Agitation 2/4: Pamela Rosenkranz" a cura del Thought Council della Fondazione Prada, "Extinct in the Wild" a cura di Michael Wan. Dalle 19.00 alle 24.00

Five Car Stud è stata creata da Edward Kienholz tra il 1969 e il 1972 ed è stata esposta per la prima volta a documenta 5 a Kassel, curata da Harald Szeemann. L’opera, che riproduce in dimensioni reali una scena di violenza razziale, è considerata una delle più significative dell’artista americano. Nonostante il clamore e l’attenzione della critica suscitati fin dalla sua prima esposizione, Five Car Stud è rimasta non visibile nel deposito di un collezionista giapponese per quasi quarant’anni. Solo tra il 2011 e il 2012, dopo il suo restauro, è stata ripresentata al pubblico del Los Angeles County Museum of Art e del Louisiana Museum of Modern Art in Danimarca. Ora parte della Collezione Prada, riappare per la prima volta in Italia in questa mostra. Five Car Stud diventa il nucleo centrale di un percorso espositivo che transitando dalla galleria Sud al Deposito e in uno spazio esterno presenta 25 opere, tra lavori scultorei, assemblage e tableau, realizzati dai Kienholz dal 1959 al 1994, nonché materiali di documentazione sulla storia e il processo di creazione di Five Car Stud.




Sabato 1° aprile


- KEITH HARING About Art

Piazza del Duomo, 12, Milano


Speciale ingresso ridotto e visite guidate gratuite su prenotazione alle mostre "KEITH HARING About Art" Dalle 19.30 alle 22.30.

L’esposizione Keith Haring. About Art, presenta 110 opere, molte di dimensioni monumentali, alcune delle quali inedite o mai esposte in Italia.

La rassegna ruota attorno a un nuovo assunto critico: la lettura retrospettiva dell’opera di Haring non è corretta se non è vista anche alla luce della storia delle arti che egli ha compreso e collocato al centro del suo lavoro, assimilandola fino a integrarla esplicitamente nei suoi dipinti e costruendo in questo modo la parte più significativa della sua ricerca estetica.

Keith Haring è stato uno dei più importanti autori della seconda metà del Novecento; la sua arte è percepita come espressione di una controcultura socialmente e politicamente impegnata su temi propri del suo e del nostro tempo: droga, razzismo, Aids, minaccia nucleare, alienazione giovanile, discriminazione delle minoranze, arroganza del potere. Haring ha partecipato di un sentire collettivo diventando l’icona di artista-attivista globale.

Tuttavia, il suo progetto, reso evidente in questa mostra, fu di ricomporre i linguaggi dell’arte in un unico personale, immaginario simbolico, che fosse al tempo stesso universale, per riscoprire l’arte come testimonianza di una verità interiore che pone al suo centro l’uomo e la sua condizione sociale e individuale. È in questo disegno che risiede la vera grandezza di Haring; da qui parte e si sviluppa il suo celebrato impegno di artista-attivista e si afferma la sua forte singolarità rispetto ai suoi contemporanei.



- Andy Warhol. Sixty last suppers

Via Marconi, 1 Milano

Andy Warhol. Sixty last suppers - Miart - iamcontemporaryart.com

Come per la maggior parte dei suoi soggetti, Warhol si avvicinò a L’Ultima Cena attraverso delle rielaborazioni dell’originale, piuttosto che tramite l’originale stesso. Tra queste c’erano souvenirs e immagini prodotte per uso commerciale, ma anche una riproduzione in bianco e nero di un’incisione del XIX secolo molto nota e uno schizzo riprodotto in una pubblicazione del 1913, la Cyclopedia of Painters and Painting. Da questo materiale l’artista generò quasi 100 variazioni sul tema – dipinti serigrafati, stampe, lavori su carta – che testimoniano un profondo coinvolgimento con l’intenso e spirituale capolavoro leonardesco. Alcune opere si appropriano interamente del progetto pittorico di Leonardo, mentre altre ne esplorano i dettagli riproducendo figure singole o gruppi con variazioni nell’orientamento, nella scala e nel colore.L’apparente irriverenza per la commistione tra sacro e profano, tra arte e design commerciale trasforma un lavoro profondamente religioso in un cliché, alterandone l’intenso messaggio attraverso la ripetizione.

L’opera Sixty Last Suppers, che si avvicina alla scala dell’originale di Leonardo, è uno dei più grandi e complessi lavori del progetto. Ultimo di una lunga sequenza di icone ripetute in serie tra le quali Jackie Kennedy, Marilyn Monroe, Elvis Presley, e la Mona Lisa dello stesso Leonardo, il dipinto si concentra sull’immagine di uno spazio architettonicamente incorniciato – la sala della cena – piuttosto che su una singola figura iconica. Una sobria immagine in bianco e nero de L’Ultima Cena è ripetuta 60 volte in modo che, a distanza, la tela serigrafata appaia come un edificio modernista con la sua griglia di unità di identiche dimensioni. Sixty Last Suppers fu esposta nella leggendaria retrospettiva postuma “Andy Warhol: A Retrospective” al Museum of Modern Art a New York nel 1989.




- "A Concert for Laure Prouvost’s GDM" – Grand Dad’s Visitor Center

Via Privata Chiese, 2, Milano

"A Concert for Laure Prouvost’s GDM" - Hangar Bicocca - iamcontemporaryart.com

Evento speciale "A Concert for Laure Prouvost’s GDM – Grand Dad’s Visitor Center" a cura di Roberta Tenconi. Dalle 20.00 alle 24.00

In occasione della performance musicale A CUPPA TEA WITH TRIM, nella giornata di sabato 1 aprile la mostra “GDM – Grand Dad’s Visitor Center” sarà visibile limitatamente e aperta fino alle ore 21

La mostra “GDM – Grand Dad’s Visitor Center” di Laure Prouvost è un’opera d’arte totale che raccoglie oltre quindici lavori – installazioni, video su monitor e proiezioni, sculture e objet trouvé – che danno vita a un singolare museo dedicato al nonno dell’artista, un luogo stratificato e in divenire, dove architettura e contenuto si integrano a vicenda. Tra le figure più interessanti della sua generazione, vincitrice del Turner Prize nel 2013, Laure Prouvost racconta storie complesse con humor surreale, inglobando nel proprio lavoro le modalità della comunicazione contemporanea contraddistinta da una proliferazione e da un costante consumo di immagini. Prouvost si muove con ampia libertà tra diversi sistemi di rappresentazione, alternando da una parte la finzione, il non-senso, il mondo immaginario e onirico e dall’altra la realtà dell’esperienza quotidiana e delle sensazioni umane. I suoi progetti uniscono un’estetica naïf e bric-à-brac, oggetti ordinari, installazioni labirintiche e architetture instabili a un utilizzo elaborato della tecnologia.




Domenica 2 aprile



- CODICE DI AVVIAMENTO FANTASTICO.

Alcantara e 6 artisti in viaggio nell'appartamento del Principe​

Piazza del Duomo, 12, Milano

CODICE DI AVVIAMENTO FANTASTICO - Palazzo Reale Milano - iamcontemporaryart.com

In occasione della mostra "Codice di avviamento fantastico", performance legata all'opera di Georgina Starr "Momento Memoria Monumento". Ingresso gratuito. Dalle ore 11:00 alle ore 18:00

Codice di avviamento fantastico. Alcantara e 6 artisti in viaggio nell’Appartamento del Principe è una mostra promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e Alcantara, appositamente concepita per le stanze dell’Appartamento del Principe, aperta al pubblico da martedì 28 marzo a domenica 30 aprile 2017.

Terzo progetto espositivo di Alcantara a Palazzo Reale, Codice di avviamento fantastico è la seconda mostra di un ciclo a cura di Davide Quadrio e Massimo Torrigiani, volto a interpretare in chiave contemporanea uno spazio dalle importanti connotazioni storiche. L’azienda, che produce e commercializza Alcantara® nel mondo, con questo nuovo progetto prosegue l’esplorazione delle potenzialità espressive offerte dal proprio materiale attraverso il lavoro di alcune tra le più raffinate sensibilità artistiche del nostro tempo: artisti provenienti da diversi mondi creativi, invitati a misurarsi con la specificità di un medium unico, nel contesto eccezionale dell’Appartamento del Principe.

I sei artisti internazionali chiamati a prendere parte a questa ricognizione sono: Aki Kondo, Michael Lin, Soundwalk Collective, Georgina Starr, Nanda Vigo e Lorenzo Vitturi.



SANTIAGO SIERRA. Mea Culpa

Pac Padiglione d'Arte Contemporanea Via Palestro, 14 20122 Milano

SANTIAGO SIERRA. Mea Culpa Pac Padiglione d'Arte  Contemporanea - iamcontemporaryart.com

Il PAC Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano presenta MEA CULPA, la prima grande antologica in Italia dedicata all'artista concettuale Santiago Sierra. Nato nel 1966 a Madrid, da quasi trent'anni il suo lavoro si muove sul terreno impervio della critica alle condizioni sociopolitiche della contemporaneità. Messaggero della cupa verità del nostro tempo, Sierra è spesso stigmatizzato per le sue performance intense ed ambigue. Eppure il loro linguaggio visivo, il simbolismo complesso ed energico, il loro essere calate nella realtà delle persone conferisce loro un raro impatto emozionale. Sierra ha esposto in prestigiosi musei ed istituzioni nel mondo e nel 2003 ha rappresentato la Spagna alla 50a Biennale di Venezia. La mostra al PAC riunisce per la prima volta le opere politiche più iconiche e rappresentative dell'artista, dagli anni Novanta a oggi, e la documentazione di sue numerose performance realizzate in tutto il mondo, insieme a nuove produzioni e riattivazioni di installazioni e azioni passate. Con la mostra di Santiago Sierra il PAC attiva la prima delle quattro linee di racconto sulle quali si muove il suo palinsesto annuale, proponendo in occasione di miart mostre di artisti conosciuti e affermati nel panorama artistico internazionale. Promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta dal PAC con Silvana Editoriale, la mostra apre il calendario di appuntamenti dell'Art Week, la settimana milanese dedicata all'arte contemporanea.



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