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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

10 ANNI DELLA COLLEZIONE MARAMOTTI DI REGGIO EMILIA - MOSTRE ED EVENTI


Kaarina Kaikkonen - Are We Still Going On? - veduta dell'installazione presso la Collezione Maramotti, Reggio Emilia 2012 - photo Dario Lasagni

Kaarina Kaikkonen - Are We Still Going On? - veduta dell'installazione presso la Collezione Maramotti, Reggio Emilia 2012 - photo Dario Lasagni


Nata sulla base della raccolta di arte moderna e contemporanea di diverse centinaia di opere d’arte realizzate dal 1945 a oggi – di cui oltre duecento in esposizione permanente – di Achille Maramotti, fondatore del noto brand fashion Max Mara, la Collezione Maramotti festeggia quest’anno i dieci anni di apertura al pubblico. Era, infatti, il 2007 quando, in seguito al trasferimento dell’azienda nella ex sede produttiva di Max Mara, costruita negli anni ’50 alla periferia di Reggio Emilia su progetto degli architetti Antonio Pastorini e Eugenio Salvarani, l’edificio è stato convertito in sede espositiva della collezione d’arte del fondatore e aperto, così, ai visitatori. Per celebrare questo importante traguardo la Maramotti ha ideato un articolato programma di mostre ed eventi: commissioni di progetti, Max Mara Art Prize for Women, mostre tematizzate e performance site specific in cui la danza dialoga con le arti visive. A cominciare dalla collettiva tuttora in corso fino al 2 aprile, Geometria figurativa, che – organizzata da Bob Nickas – presenta quaranta opere di nove artisti internazionali: Sadie Benning, Alex Brown, Mamie Holst, Chip Hughes, Xylor Jane, Robert Janitz, Ulrike Mueller, Nicolas Roggy, Richard Tinkler.

Poi sarà la volta di quattro personali: Postnaturalia (19 marzo-30 luglio), la nuova installazione di Krištof Kintera che si innesta in diversi spazi della Collezione Maramotti, come in un organismo vivente; The Bricks (7 maggio-settembre), un progetto in cui Elisabetta Benassi decontestualizza un lavoro dell’artista americano Carl Andre, composto da 120 mattoni, comprato dalla Tate Modern di Londra nel 1972; Mamma Mia! (15 ottobre 2017–febbraio 2018), la mostra di Emma Hart, vincitrice del Max Mara Art Prize for Women; Love (15 ottobre 2017–febbraio 2018), una serie di opere di Luisa Rabbia, artista italiana che da molti anni vive e lavora a New York. Infine, il Progetto Saburo Teshigawara, con una prèmiere al Teatro Ariosto (31 ottobre) e delle performance site specific presso la Collezione Maramotti (1–5 novembre), in collaborazione con I Teatri di Reggio Emilia – Festival Aperto.


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