Questa è la nostra selezione per il mese breve dell'anno che si presenta con una interessante selezione qualitativa di mostre in tutta Italia. Si va dai due Van Gogh recuperati a Napoli, alla video arte di Monica Marioni a Roma per arrivare all'inedito colore di Elliot Erwitt a Torino passando per un omaggio a Pietro Manzoni a Milano, e molto altro che abbiamo scelto per voi.
ROMA; GUIDO STRAZZA ALLA GALLERIA D'ARTE MODERNA
Guido Strazza, Trama quadrangolare, 1976
Dal 06 Febbraio 2017 al 26 Marzo 2017 Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea INFO: +39 06 3229 8221 - www.lagallerianazionale.com
Lunedì 6 febbraio la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea inaugura la mostra antologica di Guido Strazza (Santa Fiora, Grosseto, 1922), a cura di Giuseppe Appella. L’esposizione ripercorre oltre mezzo secolo attraverso la sua attività: 56 dipinti, 3 sculture, 42 disegni, 31 incisioni (le cartelle Ricercare del 1973 e Orizzonti olandesi del 1974, insieme ad alcune incisioni datate 1974-2001 legate ai dipinti e ai disegni dal 1942 al 2016).
Le opere scelte, che provengono dallo collezione dell’artista e da alcune collezioni pubbliche e private, sviluppano metodologicamente la didattica del segno, ovvero l'elaborazione di ogni immagine possibile, il pensiero in dialogo con ciò che possiamo vedere e far vedere. Nel corso della sua lunga carriera, in cui - come l'artista spesso ha sottolineato - grande importanza ha avuto, come elemento originale di confronto e creatività, il "momento" didattico, Strazza ha sviluppato una forte connotazione personale, che ne rende impossibile l'inquadramento in uno qualsiasi dei tanti movimenti che hanno attraversato il dibattito artistico del dopoguerra, al quale ha comunque partecipato con contributi a tutto campo.
Il nucleo di opere provenienti dallo studio e collezione dell’artista sarà donato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
TORINO; MIKE NELSON. CLOAK OF RAGS (TALE OF A DISMEMBERED BANK, RENDERED IN BLUE)
MIKE NELSON. CLOAK
Galleria Franco Noero
via Montlciata 10/B10154, TORINOI TALY
INFO: +39 011 882208 - info@franconoero.com
6 febbraio 2017 h 18-20.30
La Galleria Franco Noero presenta Cloak of rags (Tale of a dismembered bank, rendered in blue), seconda personale di Mike Nelson in collaborazione con la galleria e prima mostra concepita dall’artista per gli spazi di via Mottalciata.
La mostra restituirà al pubblico alcuni dei resti provenienti dall'installazione 'Cloak' realizzata dall'artista a luglio 2016 presso l'edificio UBS Bank di Monte Carlo, un progetto off-site curato e reso posssibile dal Nouveau Musée National de Monaco.
NAPOLI; VAN GOGH AL MUSEO DI CAPODIMONTE
Dal 06 Febbraio 2017 al 26 Febbraio 2017 Museo di Capodimonte
Via Miano 2 – 80131 Napoli
Sarà una mostra temporanea, ma da non perdere, quella che si terrà al Museo di Capodimonte di Napoli da lunedì 6 febbraio 2017 per tre settimane e consentirà di vedere da vicino i due capolavori del maestro olandese Vincent van Gogh “D” del 1882, e la “Chiesa di Nuenen” del 1884, rubati, dal museo Van Gogh di Amsterdam e ritrovati poco fa in Campania dopo 14 anni dal furto.
I due quadri di Van Gogh saranno esposti, da soli, nella sala affianco al Caravaggio grazie ad una mostra autorizzata dal museo olandese e voluta dal direttore di Capodimonte Sylvain Bellenger.
Dopo la bella mostra su Vermeer, che sta avendo un grande successo, il Museo Nazionale di Capodimonte ha annunciato a breve anche una eccezionale mostra su Picasso che sarà inaugurata ad aprile 2017 dove sarà possibile vedere il famoso, grande, quadro “Il sipario per “Parade”.
MILANO; OMAGGIO A PIERO MANZONI
Piero Manzoni, Merda d'artista, 1961
Dal 06 Febbraio 2017 al 17 Febbraio 2017 Ex Studio di Piero Manzoni
via Fiori Chiari, 16
INFO: +39 02 48958934 - agenziazecchillo@gmail.com -www.studiozecchillo.com
Il giorno 6 febbraio 2017, alle ore 17, si svolgerà a Milano nell’ex Studio di Piero Manzoni (ora Studio Zecchillo), in via Fiori Chiari, 16, nel Quartiere Brera, nella ricorrenza dell’anniversario della sua scomparsa, un evento per commemorare la figura del grande pittore concettuale Piero Manzoni (Soncino, 13 luglio 1933 – Milano, 6 febbraio 1963), famoso nel mondo per i suoi Achrome e Merda d’artista.
All’evento, ideato dall'associazione culturale I Pentagrammatici di Sesto San Giovanni, interverranno i poeti Maddalena Capalbi, Gabriella Colletti, Flaminia Cruciani, Annitta Di Mineo, Lidia Sella, e il pittore Gianfranco de Palos, con la partecipazione della chitarrista Paolina Calahorrano.
Interverrà il critico Vincenzo Guarracino.
La mostra resterà aperta, su appuntamento, dal 7 fino al 17 febbraio, dalle ore 15 alle ore 18, eccetto il sabato e la domenica.
BRESCIA (LONATO DEL GARDA); MARINA MARCOLIN. ANIMA MUNDI
Marina Marcolin, The dress. Acquarello su carta velina, 15x7 cm
Dal 05 Febbraio 2017 al 12 Marzo 2017
Spazio Arte Duina
TELEFONO PER INFORMAZIONI: + 39 331 9105733
Marina Marcolin ha scelto lo Spazio Arte Duina per presentare un ciclo di lavori che restituiscono al pubblico il suo intero percorso artistico che toccherà non solo l’illustrazione. Verranno esposti una trentina di lavori tra acquarelli incisioni e tecniche miste, realizzati dall’artista, frutto di una ricerca personale, nati dalla contemplazione della natura e dei suoi mutamenti.
Anima Mundi è il titolo scelto per sostenere che l’anima è il centro più profondo dell’essere umano, il punto più misterioso perché nessuno può vederlo. L’anima mundi (l’anima del mondo) rappresenta così il principio unificante da cui prendono forma i singoli organismi, nonostante la loro diversità, risultano legati da un’anima universale. Le opere di Marina Marcolin nascono dall’osservazione di questa anima silente, opere in cui la mano dell’artista diviene testimone di una natura che vive, sfugge e lascia tracce di sè (un nido abbandonato, un ramo spezzato, un’impronta sulla neve) nella stessa dimensione terrena dell’uomo ma creando un universo parallelo e connesso, misterioso e imperscrutabile. Non si tratta mai di un atteggiamento mistico di fronte all’ineffabilità della natura, piuttosto un porsi di fronte ad essa in una dimensione contemplativa per cui Wittengestein avrebbe detto “ciò di cui non si può parlare deve essere taciuto”.
Marina Marcolin crea così atmosfere che paiono avvolte dalla nebbia invernale o dall’enigma del sogno, ma tutto ciò non crea inquietudine anzi ci si trova a proprio agio, quasi fluttuando sospinti da un soffio gentile.
L’offerta dello Spazio Arte Duina si arricchisce inoltre di un workshop condotto da Marina Marcolin nelle date del 10 -11- 12 marzo.
Orari: dal mercoledì alla domenica 19-22
MILANO; M'HORÓ. FLAGS & IMAGINARY SKYSCRAPERS
M'horó, Struttura modulare policroma, cm. 47x68x21
dal 05 Febbraio 2017 al 10 Marzo 2017 Lattuada Studio INFO: +39 02.29000071 - artecentro@lattuadastudio.it - www.lattuadastudio.it
Ancora senza volto e senza identità l'artista M'horó: maschio, femmina, nero, bianco, asiatico o eschimese? In ogni caso riesce ancora a far parlare di sé. È divenuto in breve tempo uno degli artisti più acclamati del momento. A contenderselo sono già gallerie italiane e straniere. L'unica certezza sono solo le date delle mostre in calendario. Il prossimo 5 febbraio 2017 alle ore 17,00, presso le sale espositive Arte Centro Lattuada in via dell'Annunciata 31 a Milano, Vittorio Sgarbi presenterà la personale di M'horó, “Flags & Imaginary Skyscrapers” con circa trenta lavori inediti selezionati per l'evento.
Le scelte coraggiose di artista si fondono sulla capacità e sulla determinazione di rifiutare la visione di un mondo preconfezionato. Occorrerebbe conoscere più da vicino M’horò per tentare di scoprire la sua più vera ed autentica personalità. Ed è proprio questo il dilemma. Chi è realmente l’artista? Sino ad oggi non si vuole far identificare. Egli delega il suo critico, Antonio Falbo curatore della mostra, a parlare al suo posto. “Prima di me deve esprimersi il mio lavoro; come accadeva nel passato, l’artista non firmava quasi mai le proprie opere, era compito del fruitore giudicare. Anche nei salons ufficiali francesi dell’Ottocento le opere venivano esposte senza firma, quindi selezionate da un’apposita giuria. Purtroppo oggi accade il contrario, non si giudica più la qualità ma l'apparenza...". Una personalità riflessiva quella di M'horò, quasi introversa, umile, disposta più ad ascoltare che a parlare, è uno spirito tormentato alla ricerca di qualcosa che sembra non trovare mai. Si potrebbero definire un divenire prorompente che si rivela in queste sue creature corrose dal tempo e dall'usura, un degrado soprattutto interiore che si alimenta giorno per giorno con gli stati d’animo fatti di pensieri, di corrosive visioni.
TORINO; ELLIOT ERWITT. KOLOR
Elliott Erwitt / MAGNUM PHOTOS | Elliott Erwitt, Reno, Nevada, USA 1960
Dal 11 Febbraio 2017 al 16 Luglio 2017
Palazzo Ducale
INFO: 199.15.11.21 - mostre@civita.it - www.mostraerwitt.it
Palazzo Ducale presenta la prima grande retrospettiva di immagini a colori del celebre fotografo Elliott Erwitt. Un evento unico e straordinario. Se i lavori in bianco e nero del grande maestro sono stati esposti in numerose mostre di grande successo all’estero e in Italia, la sua produzione a colori, invece, è completamente inedita. Solo in tempi molto recenti Erwitt ha infatti deciso di affrontare, come un vero e proprio viaggio durato lunghi mesi, il suo immenso archivio a colori; una tecnica che aveva scelto di dedicare solo ai suoi lavori editoriali, istituzionali e pubblicitari: dalla politica al sociale, dall’architettura al cinema e alla moda. Immagini dunque sostanzialmente diverse, immagini sulle quali ha posato uno sguardo critico e contemporaneo a distanza di decenni, che ci fanno conoscere un mondo parallelo altrettanto straordinario. E’ nato così un percorso sorprendente per l’eleganza compositiva, l’uso del colore, l’ironia, talvolta la comicità e gli altri poliedrici aspetti che rendono Erwitt un autore amatissimo e inimitabile. La mostra comprende circa 135 scatti, che Elliott Erwitt ha selezionato personalmente, traendoli dai suoi due grandi progetti a colori, Kolor e The Art of André S. Solidor. Kolor è il titolo del grande volume retrospettivo per realizzare il quale Erwitt ha rivisitato tutto il suo archivio, con un impegno imponente che attraversa tutta la sua produzione a colori. The Art of André S. Solidor è invece l’esilarante e sottile parodia del mondo dell’arte contemporanea con i suoi controsensi e con le sue assurdità.
ROMA; MONICA MARIONI. LE UMANE PAURE
MACRO - Museo di Arte Contemporanea di Roma, Hall
Dal 08 Febbraio 2017 al 08 Febbraio 2017 MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma INFO: +39 060608 - maamartiste@gmail.com - www.museomacro.org
Le Umane Paure è un film d’arte di 14 minuti. È questa la definizione che più si avvicina al risultato dell’incontro fra l’artista Monica Marioni e il regista Nicolangelo Gelormini: non un video d’arte, non un cortometraggio, ma un breve film d’arte. Un incontro in cui le immagini fotografiche prodotte dalla Marioni sono entrate in un processo lavorativo e creativo “altro” e sono divenute un racconto filmico pensato per un pubblico non necessariamente legato all’arte contemporanea, ma neanche abituato alla sola narrazione cinematografica. Monica, oltre che artista, è divenuta attrice ed interprete di se stessa, in un approfondimento catartico del proprio mondo ed in una visione esterna (quella di Gelormini) che le ha consentito una distanza diversa ed una prospettiva nuova attraverso cui mostrare la sua arte. Le Umane Paure è da considerarsi in continuità con la ricerca dell’artista, rivolta all’indagine sulla psiche e sull’individuo contemporaneo, soprattutto in termini di emotività e nevrosi. La serie di opere da cui origina il progetto filmico si struttura in una sequenza di performance fissate tramite scatti fotografici, nei quali il soggetto è una costante invariabile giustapposta direttamente allo sfondo, in un crudo ed immediato confronto-scontro tra l’artista-individuo e lo scenario-entità secondo una stretta relazione di causa effetto. Le opere intendono rappresentare il rifiuto latente maturato da molti individui nei confronti di diverse realtà, in ambito economico, culturale e morale, utilizzando luoghi ed edifici simbolo quali la Borsa Valori, la chiesa, il cimitero e così via. Simboli che, nella visione dell’artista, sono rei di generare, con la loro immanenza sia simbolica che pratica, stress e insicurezze nell’individuo, che si sente sopraffatto da queste entità percepite come poteri forti acefali contro i quali nulla è possibile.