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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

5 MOSTRE DA NON PERDERE IN GIRO PER L'ITALIA PER LE FESTE DI FINE D'ANNO

Quale migliore occasione che queste feste tra Natale e Capodanno per dedicarsi al percorrere il nostro paese alla ricerca di mostre interessanti. Alcune appena inaugurate come quella alla Reggia di Caserta che dedica una personale a Paolo Bini, o il grande ritorno in Italia di Anish Kapoor al MACRO di Roma, altre in corso come per Genesi di Sebastiao Salgado a Forlì e la Storia del Gioiello Italiano a palazzo Poldi Pezzoli di Milano, fino alla chicca fotografica di David Leventi che espone a Bologna dall'editore Damiani la sua serie Opera.


PAOLO BINI CON “Left Behind” ALLA REGGIA DI CASERTA


Paolo Bini

Dopo la mostra personale alla Everard Read Gallery di Cape Town (Sudafrica) e dopo aver vinto la XVII edizione del Premio Cairo al Palazzo Reale di Milano, l’artista Paolo Bini (Battipaglia, Salerno, 1984) su invito della Direzione Generale della Reggia di Caserta. L’inaugurazione sarà domenica 18 dicembre alle ore 17. La mostra dal titolo “Left Behind”, a cura di Luca Beatrice (curatore del Padiglione Italia, Biennale di Venezia 2009), si terrà in quattro ambienti differenti delle Retrostanze del Settecento, al primo piano della Reggia. Si tratta di un’esposizione site-specific. Nelle quattro sale in cui si divide saranno allestite le differenti opere che Bini ha progettato appositamente per gli spazi. Nella prima stanza l’artista ha realizzato mediante i refusi delle sue strisce tre grandi dipinti in acrilico su tela. Nel secondo ambiente viene presentata una serie di opere pittoriche monocromatiche in acrilico su nastro di carta su tela, tecnica singolare di Bini, che comporranno una grande costellazione con evidenti richiami al modus operandi di allestire le quadrerie borboniche. Nella terza e nella quarta stanza Paolo Bini ha ideato due opere a carattere ambientale, “Paradise box”, già presentata alla recente Art Verona | Project Art Fair, e un wall painting in un serrato dialogo con gli affreschi della volta. La mostra, corredata dal volume monografico a cura di Luca Beatrice, sarà visitabile fino al 18 gennaio 2017. Nel catalogo i testi di Luca Beatrice, Andrea Viliani e Arianna Baldoni.




DAVID LEVENTI A BOLOGNA CON LA SUA PERSONALE "Opera"


Dalla Metropolitan Opera House di New York, uno degli edifici più eleganti di Manhattan che quest'anno festeggia il 50° anniversario, al Teatro San Carlo di Napoli, tempio della lirica italiana voluto dal Re Carlo III di Borbone, passando per il Palais Garnier di Parigi, con i suoi maestosi interni in stile neo-barocco e lo splendido soffitto dipinto dal pittore Marc Chagall, fino al neoclassico Teatro alla Scala di Milano dove sono risuonate le arie di Verdi, Rossini e Bellini. Sono solo alcuni dei quaranta teatri d'opera disseminati in quattro continenti ritratti dall'obiettivo di David Leventi, fotografo statunitense classe 1978, già segnalato dalla prestigiosa rivista Photo District News come uno dei 30 migliori talenti emergenti. Fotografie di medio e grande formato che danno vita alla serie "Opera", esposte per la prima volta in Italia, presso lo Spazio Damiani a Bologna, in occasione della personale a lui dedicata che aprirà al pubblico dal 14 ottobre al 17 gennaio. Un'indagine, quella di Leventi, che oltre a mettere in risalto la solennità delle architetture e degli apparati decorativi, si addentra nella funzione storica di questi luoghi che hanno avuto un ruolo di primo piano nell’affermazione delle identità nazionali. In mostra a Bologna una selezione di undici scatti: la serie completa, realizzata negli ultimi cinque anni, si può ammirare nel volume Opera edito da Damiani (120 pp., 39 euro). Il libro e la fotografia Palais Garnier (2009) firmata e numerata dall'artista fanno parte della speciale Collector's Edition in tiratura limitata di 15 copie più 3 prove d’artista. "David Leventi: Opera" Spazio Damiani Via dello Scalo, 3/2 ABC Bologna dal 14 ottobre al 17 gennaio



ANISH KAPOOR TORNA IN ITALIA CON UNA MISTRA AL MACRO DI ROMA

Anish Kapoor torna finalmente ad esporre in un museo italiano dopo oltre 10 anni, con una mostra straordinaria negli spazi del MACRO, a cura di Mario Codognato.La mostra testimonia la continua ricerca di Kapoor in ambito formale e concettuale, che ha informato la sua pratica artistica sin dagli esordi, mettendo a confronto i processi altamente ingegnerizzati e più organici della sua opera.

La mostra è caratterizzata da una serie di rilievi e dipinti composti da strati aggettanti di silicone rosso e bianco e pittura, così come da sculture-architetture monumentali, tra le quali la straordinaria “Sectional Body Preparing for Monadic Singularity”, esposta l’anno scorso, all’aperto, nel parco della Reggia di Versailles, e riproposta al MACRO in dialogo con l’architettura del museo.Archetipico, intimo, imponente e dialettico, il lavoro di Kapoor presenta, affronta ed investiga le condizioni della materia, le dinamiche della percezione e il potere della metafora.

Immagini viscerali, brutali e sensuali al contempo, continuano in chiave contemporanea l’inesauribile tradizione della rappresentazione letterale e metaforica della carne e del sangue nella pittura di ogni tempo e latitudine. L’arte funge da mediatrice tra l’essenza del mito e la sua rappresentazione, tra la sua intercambiabilità e continuità nel tempo e la contingenza della contemporaneità, tra il cammino individuale nella terra incognita della vita e l’esperienza collettiva, tra immanente e trascendente.


MACRO

Via Nizza - Roma

Dal 17 dicembre 2016 al 17 aprile 2017


IL GIOIELLO ITALIANO DEL XX SECOLO A PALAZZO POLDI PEZZOLI DI MILANO

La mostra, a cura della storica del gioiello Melissa Gabardi, racconta per la prima volta, Attraverso l'esposizione di Più di 150 opere, lo scenario della Produzione italiana del 1900, ripercorrendone L'evoluzione Attraverso Sezioni cronologiche dedicare al Neo - Storicismo, al Liberty, all'art déco, alla Produzione degli Anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, Fino ad arrivare Agli anni Sessanta, Settanta, Ottanta e Novanta: Il percorso della Nascita del "made in Italia". Le Ricerche di archivio, Hanno infatti Messo in luce le eccellenze Tecniche nostrane e la perfetta Organizzazione del Lavoro Nelle botteghe orafe, e Hanno Inoltre permesso di ricostruire la storia dei gioiellieri italiani, Spesso Attivi in vere e proprie Imprese famigliari, giunte oggi alla terza o alla quarta Generazione.

Sfilano così sotto i nostri occhi diverse tipologie di oggetti preziosi - tiare e diademi, ombelicali Collane, anelli, bracciali, spille e orecchini - realizzati dai grandi nomi dell'oreficeria italiana: un partire dallo splendore dei monili di Mario e poi di Gianmaria Buccellati, Alle creazioni del milanese Alfredo Ravasco (alcune opere verranno esposte al Pubblico per la prima volta), del genovese Filippo Chiappe, dei Torinesi Musy, del romano Petochi e del milanese Cusi, al neoarcheologismo di Codognato, ai di gioielli in corallo Ascione della Famiglia.


fino al 20 marzo 2017 Il gioiello italiano del XX secolo MUSEO POLDI PEZZOLI Via Manzoni 12 Milano 02 794889 info@museopoldipezzoli.org www.museopoldipezzoli.it





SEBASTIAO SALGADO CON "Genesi" A FORLì



Dopo il grande successo della mostra di Steve McCurry “Icons and women” la grande fotografia torna protagonista della Settimana del Buon Vivere.

La mostra “Genesi“, che inaugurerà il 28 ottobre e resterà visitabile fino al 29 gennaio presso la Chiesa di San Giacomo a Forlì, racconta pienamente lo spirito e i contenuti della Settimana del Buon Vivere e sarà preceduta, domenica 2 ottobre alle 17.30, dalla proiezione del film “Il Sale della Terra” di Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado.

Potente nella sua essenziale purezza, il messaggio di “Genesi” è incredibilmente attuale, perché pone al centro il tema della preservazione del nostro pianeta e della imprescindibile necessità di vivere in un rapporto più armonico con il nostro ambiente.

Genesi di Sebastião Salgado è un progetto iniziato nel 2003 e durato 10 anni, un canto d’amore per la terra e un monito per gli uomini. Con 245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso, di cui disponiamo: il nostro pianeta.

Le fotografie di Salgado sono state realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente. Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat.

Un’attenzione particolare è riservata anche alle popolazioni indigene ancora vergini e in totale armonia con gli elementi del proprio habitat.

Con i suoi bianco e nero di grande potenza, Genesi è un atto di amore verso la Terra, ma anche un grido di allarme e un monito affinché si cerchi di preservare queste zone ancora incontaminate, per far sì che, nel tempo che viviamo, sviluppo non sia sinonimo di distruzione.

Ideata da Amazonas Images, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì, la mostra è organizzata da Civita Mostre in collaborazione con Contrasto.


Genesi

Sebastião Salgado

Dal 28 ottobre 2016 – 29 gennaio 2017 Chiesa di San Giacomo in San Domenico Forlì, piazza Guido da Montefeltro



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