BILBOLBUL
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Con l’edizione 2016 BilBOlbul compie 10 anni e festeggia rinnovando l’impegno a portare a Bologna importanti autori italiani e internazionali.
A celebrare questo decennale sarà l’arrivo in Italia di Chris Ware per la prima mostra a lui dedicata nel nostro paese, negli spazi della Fondazione del Monte. Ad accompagnare l’esposizione, uscirà per Coconino Press Fandango anche il primo catalogo italiano dedicato all’opera dell’artista americano, curato da Hamelin. Prosegue la volontà del festival di fare il punto su autori italiani di grande valore, ma ancora troppo poco conosciuti e apprezzati: ad aprire ufficialmente BilBObul saranno l’estro, la ricchezza del disegno e delle storie di Marco Corona in una mostra monografica alla Pinacoteca. Un simile desiderio di portare all’attenzione un lavoro di grande qualità che rischiava di essere dimenticato è alla base della mostra dei lavori di Anna Brandoli e Renato Queirolo all’Accademia di Belle Arti. Altro ospite davvero d’eccezione sarà David Wiesner, colosso dell’illustrazione americana e mondiale, capace di fondere nei suoi lavori il più preciso realismo con un’immaginazione sfrenata. A lui il compito di rappresentare al meglio, con una mostra alla Cineteca di Bologna, l’attenzione del festival per i più piccoli.
Ma gli ospiti del festival non si fermano qui. Quest’anno infatti il panorama è ricchissimo tra autori italiani e contemporanei, affermati o che si affacciano per la prima volta al mercato editoriale: da Gipi a Elena Guidolin, da Tuono Pettinato a Federico Manzone, passando per Gabriel Delmas, Toccafondo e Laurent Moreau.
Gli autori saranno come ogni anno impegnati in mostre, incontri con il pubblico, workshop, sessioni di dediche, performance, tavole rotonde, portfolio review… E, come negli ultimi anni, il BBBZine porterà a Bologna nuove interessanti autoproduzioni internazionali, per una mostra mercato in Salaborsa nel weekend del festival.
Ecco gli appuntamenti che abbiamo scelto
nella sezione ufficiale...
L’ARCOBALENO E IL NERO di Anna Brandoli – Renato Queirolo
NELLA FIABA E NELLA STORIA, NELL'AVVENTURA E NELLA CRONACA
25 NOVEMBRE ~ 20 GENNAIO ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BOLOGNA – AULA MAGNA
Il sodalizio tra Renato Queirolo e Anna Brandoli ha prodotto, tra il 1977 e la metà degli anni Ottanta, alcune delle storie più intense e originali del fumetto italiano, apparse su “Linus” e poi su “Orient Express”.
I due autori utilizzano l’ambientazione storica (dalle persecuzioni politico-religiose del XIII secolo al viaggio di una giovane zingara attraverso il Ducato di Milano alla fine del 1400) fondendo un grande lavoro di documentazione e l’invenzione di storie capaci di rinnovare il genere avventuroso e di mostrarne le pieghe più cupe, il ritratto di un’umanità poco consolante, molto più vicina a noi di qunto si potrebbe pensare. Così il mondo di Rebecca e La Strega, popolato da astrologi, mugnai, inquisitori, schiavi, streghe e lupi mannari, si fa anche specchio dell’Italia degli anni Settanta, tra allegorie del potere e protagoniste che incarnano certi ideali del movimento femminista.
La mostra, allestita nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti, vuole riportare all’attenzione del pubblico le opere dei due autori: lo stile secco, caustico ed elegante della scrittura di Queirolo e la forza espressiva di Brandoli, capace di recuperare la lezione di grandi come Toppi, Pratt, Muñoz e Breccia, e di superarla con un bianco e nero e un montaggio drammatico, e una deformazione espressionista di grande sapienza.
Dai contrasti chiaroscurali de La Strega, che si adatta bene all’atmosfera cupa di un’epoca in bilico tra civiltà e barbarie, fino al tratto più maturo di Rebecca, segnato dai contrasti netti tra luci e ombre, senza tralasciare i lavori per bambini come La fata Colorina e Il mago di Oz, in cui sperimenta con il colore e dimostra di saper maneggiare storie dal tono più leggero, la mostra ripercorre l’evoluzione dello stile dei due autori, davvero troppo dimenticati fino al prezioso recupero da parte delle edizioni ComicOut.
I SEGNI ADDOSSO di Elena Guidolin
STORIE DI ORDINARIA TORTURA 25 NOVEMBRE ~ 7 DICEMBRE RAM HOTEL
Neri e bianchi si alternano in uno scontro senza fine, bagliori di luce lasciano intravedere figure nere mentre sagome bianche emergono da un nero vischioso.
Volti e luoghi raccontati da un segno forte che non lascia spazio a sfumature delicate, dove il segno si frantuma, si sgretola, si polverizza così come le vite disegnate.
Un conflitto senza tregua per raccontare quello che luoghi e corpi hanno subito, senza esclusione di colpi.
I segni addosso è il racconto di pratiche odiose ma molto attuali, la tortura come strumento di annientamento, la sospensione totale dello stato di diritto. Una pratica che oggi si cela dietro la retorica dello scontro di civiltà, una retorica fine a se stessa.
Elena Guidolin non si compiace ambiguamente su un piacere estetico dei corpi violati, ma non è neanche retorica nel restituirci un dramma, racconta le vite e i corpi come campi di battaglia.
Con Beccogiallo pubblica un libro sul tema della tortura, da Giulio Regeni ai fatti di Genova 2001 della scuola Diaz, passando da Abu Grahib al fascismo in Italia. Paese dove ancora oggi la tortura non è legalmente un reato.
TOCCAFONDO PER CHEAP ON BOARD di Gianluigi Toccafondo In collaborazione con Jazz Festival e Cheap on board
Gianluigi Toccafondo percorre trasversalmente la decima edizione di BilBOlBul. In primo luogo, grazie alla collaborazione con Bologna Jazz Festival, l’artista ha firmato la Bologna Jazz Card 2016 e le immagini che sono visibili sui due Autobus del Jazz, realizzate con il sostegno del Gruppo Hera e di Atc.
L’alleanza tra le due manifestazioni sarà arricchita anche dall’intervento di Cheap on Board e dall’apparizione per le strade di Bologna di manifesti inediti a opera di Toccafondo, con i ritratti degli ospiti principali di Bologna Jazz Festival 2016. Un’ulteriore modo per sperimentare il confronto tra lo stile pittorico e dinamico dell’autore e il ritmo e l’atmosfera della musica afroamericana.
Il 27 ottobre, grazie a una produzione del Covo Club, al Teatro dell’Antoniano la formazione C’mon Tigre sonorizza dal vivo alcuni suoi cortometraggi d’animazione, fondendo l’improvvisazione e la metamorfosi che accomunano il jazz e l’arte di Toccafondo.
...ed cco gli appuntamenti che abbiamo scelto
nella sezione off
ATTENDERE IL NULLA di Denis Riva
5 NOVEMBRE ~ 21 GENNAIO BLU GALLERY
Nel libro non viene raccontata una vera e propria storia ma solo attimi rubati all’esistenza. Attendere il nulla è una raccolta di disegni che attraverso la gestione dei fluidi indaga lo svolgimento del quotidiano in un contesto rurale-pedemontano dove è possibile assistere a pratiche autentiche di scambio e incontro tra natura e uomo. Un’esplorazione dell’occulto, del non detto, del silenzio del giorno, delle discussioni tra rocce millenarie, di azzardi migratori, del vivere bene senza niente.
OUT NOW di Nicola Mari 18 NOVEMBRE ~ 18 DICEMBRE ABC ARTE BOLOGNA CULTURA
Un artista che ha fatto del noir e dell’instabilità esistenziale la propria essenza: è Nicola Mari, da 25 anni nella scuderia di Sergio Bonelli e da 20 disegnatore di Dylan Dog, cui ha regalato il proprio tratto tormentato e cupo, pieno di profondi neri. All’indomani dell’uscita per Editore Inkiostro di Rossano Piccioni di “The Artbook of Nicola Mari”, prima monografia sull’artista ferrarese, ABC Arte Bologna Cultura dedica a Nicola Mari “OUT NOW. Di-segni Nicola Mari”, la prima mostra italiana che ne omaggia l’arte “gotica” e la straordinaria carriera.
Un titolo che nasce da uno “stato emotivo perenne”, come lo definisce l’artista: un tentativo di fermare, rintracciandolo, il suo personalissimo segno. La mostra include buona parte del materiale presente nell’Artbook ma anche le tracce del suo segno sui supporti più variegati, dalla carta al cartoncino ai tovaglioli del bar.