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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

QUINDICI SFUMATURE DI ROSSO



Uno degli errori più frequenti che emerge quando si parla dei colori primari è quellO di classificarli e distinguerli; questo breve articolo vuole aiutarvi nella comprensione.

Tralasciando il fatto che comunemente non si conosce la differenza tra sintesi additiva e sintesi sottrattiva, quando nominiamo i colori primari relativi a quest’ultima, parliamo sempre di giallo, rosso e blu. Se ci viene detto che si tratta di giallo, magenta e ciano spalanchiamo gli occhi increduli: in pratica ci distruggono una delle poche certezze che avevamo sull’arte…

Questo perché generalmente viene proposta questa combinazione che si rifà alle antiche versioni del cerchio cromatico, quando la colorimetria come scienza non esisteva ancora.



Allora, aiutandoci con le coordinate cromatiche HEX, RGB, CMYK e HSV (presenti nei maggiori software di grafica), vediamo di fare un po’ di chiarezza almeno per quanto riguarda il colore rosso!


ROSSO: è uno dei tre primari della sintesi additiva mentre è secondario in quella sottrattiva (si ottiene con la somma del 100% di giallo e del 100% di magenta).

MAGENTA: è uno dei tre primari della sintesi sottrattiva. Corrisponde quindi ad uno dei quattro inchiostri da stampa. Somiglia molto al fucsia.

SCARLATTO: rosso tendente lievemente all’arancione, ma più intenso del vermiglione. È considerato il colore del sangue vivo e delle fiamme.

VERMIGLIONE: detto impropriamente cinabro, sta tra l’arancione e il porpora. Il nome deriva dal Kermes Vermilio, l’insetto da cui era estratto il pigmento.

CINABRO: antico pigmento di origine inorganica estratto dal mercurio (solfuro di mercurio). Il nome deriva dalle lacche cinesi che presentano questa tinta

MINIO: derivato dall’ossido di piombo, il minio era usato fin dal Medioevo per la colorazione dei disegni presenti sui manoscritti (da cui il termine miniatura.

ROSSO CORALLO: colore molto usato in gioielleria. È un rosso leggermente sbiadito (sebbene i coralli, in natura, presentino una gamma ben più ampia di sfumature).

ROSSO CADMIO: pigmento di origine inorganica (solfuro di cadmio) è un rosso tendente al porpora dall’aspetto molto brillante e particolarmente coprente.

CRÈMISI: è un rosso molto luminoso e chiaro. Ricorda il porpora perché contiene anche del blu. Come il vermiglione si estraeva dal Kermes Vermilio.

ROSSO POMPEIANO: è un’ocra rossa di origine inorganica naturale, composta da ossido di ferro. Il nome deriva dalla sua presenza negli affreschi di Pompei

PORPORA: rosso scuro molto antico il cui pigmento si ricavava da un mollusco chiamato Murice. Si usava per tingere le vesti dei personaggi più altolocati.

CARMINIO: rosso scuro che prende il nome da un colorante naturale derivato dall’acido carminico contenuto nella cocciniglia.

AMARANTO: è un rosso cupo, simile al granata, una versione scura tra scarlatto e cremisi. È il colore tipico dei fiori dell’amaranto, dai quali prende il nome.

GRANATA: è un rosso scuro, simile al bordeaux. Il suo nome deriva dal colore dei chicchi della melagrana. È utilizzato sulle maglie di molte squadre di calcio.

BORDEAUX: è un rosso particolarmente scuro, in pratica una mescolanza di viola e marrone. Il nome deriva dall’omonimo vino rosso francese.


E questi sono solo alcuni dei più “famosi”… mancano il rosso ciliegia, il color terracotta, il color ruggine, il rosso di Persia, il rosso veneziano, il rosso Tiziano, il rosso Ferrari, il rosso Valentino etc. etc.

Comunque dovrebbero essere sufficienti per fare un bell’esercizio di osservazione: quali rossi hanno usato i pittori delle immagini qui sotto?

Da questo momento, se dovessero chiedervi di che colore è il cavallo rosso di Franz Marc, potrete fare bella figura, ma esercitatevi perchè la risposta non è così facile come per il cavallo bianco di Napoleone...




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