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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

Inaugura in Sala Borsa a Bologna "La storia sui muri" Graffiti tra storia, vandalismo e cu


​SALA BORSA ​Piazza Del Nettuno 3 Bologna +39 0512194400

dal 8 al 27 novembre 2014


“Se le pareti potessero parlare” si dice. E lo dice l'Associazione Joint Arts e le pareti parlano, eccome! La mostra nasce proprio dall’ascolto dei muri di Bologna, testimoni e narratori della storia della città.La risposta della scena artistica alla discussa mostra sulla street art del 2016, la diffusione del writing negli anni ‘90, i centri sociali, i movimenti politici degli anni ‘70, la reazione dei cittadini al secondo dopoguerra: il visitatore potrà ripercorrere tutte le vicende storiche, politiche e sociali di Bologna in una mostra fotografica che raccoglie iscrizioni murali dagli anni ‘50 fino ad oggi. La mostra sarà curata seguendo il “metodo Warburg”: le foto saranno raggruppate in gruppi temporali senza pannelli informativi per creare una progressione visiva-mnemonico di street art, per indurre a produrre una maggiore conoscenza della storia della città, e per favorire un cambiamento nel ruolo della “graffiti culture” nel panorama urbano sociale e storico. I graffiti possono portare importanti messaggi politici, spesso però non ricevuti percepiti come vandalismo, o, nel migliore dei casi, come decorazione urbana.


L'Urban Center di Bologna, al secondo piano della biblitoteca Sala Borsa, ospiterà dall’8 al 27 novembre 2016 la mostra fotografica “La storia sui muri”, un’esposizione unica composta da circa 75 fotografie tra materiale d’archivio e immagini originali raffiguranti graffiti, street art, writing e stencil rappresentative della storia di Bologna. La mostra, curata dall’associazione culturale Joint Arts, vuole favorire un cambiamento nella percezione del ruolo dei graffiti. Che a volte, appunto, raccontano un pezzo di storia: "La mostra che proponiamo nasce dalla lettura dei muri di Bologna, testimoni e discreti custodi della storia della città – sottolinea Joint Arts - poiché l'utilizzo dei graffiti come unica fonte storica, restituisce, all’identità culturale felsinea, materiale inedito recuperato da archivi pubblici e privati. La comunità, riservata ma sempre aperta verso l'esterno, potrà così prendere coscienza della rilevanza storica dei graffiti. Questo è un passo fondamentale per poter rivedere le decisioni già attuate sulla conservazione e sullo stato in res della street art e di tutte le forme d’espressione che troviamo oggi disegnate o scritte sui muri"

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