Ha debuttato al Victoria and Albert Museum di Londra; ha girato il mondo toccando Canada, Brasile, Francia, Germania, Australia; finalmente il 14 luglio ha inaugurato al MAMbo di Bologna la mostra su David Bowie (1947-2016) è una delle figure più significative del XX secolo. Un'icona. Prima di tutto, è stato un musicista tra i più influenti della scena del rock, un "trasformista" dei generi e negli anni, fino alla fine. Ma oltre alla musica, il "Duca Bianco" è anche ricordato per essere stato attore in molte pellicole cinematografiche di grande successo e qualità - fra i titoli più famosi: "L'uomo che cadde sulla terra" (1976); "Labyrinth" (1986); "Twin Peaks" (1992) e "The Prestige" (2006).
La mostra di Bologna, David Bowie IS, è la prima retrospettiva internazionale dedicata al performer, dove sarà possibile ammirare più di 300 oggetti esposti tra i quali: testi originali scritti a mano, costumi di scena originali, fotografie, allestimenti scenografici, copertine di album e raro materiale delle esibizioni che percorrono cinque decadi di attività dell'artista raccolte ed esposte dal David Bowie Archive. In Italia la mostra è una prima assoluta.
Dotati di un braccialetto, proprio come ad un concerto, è possibile accedere all’ampia Sala delle Ciminiere dove è allestito un percorso multimediale da seguire rigorosamente muniti di cuffie. Documenti originali, abiti di scena, dischi, testi autografi e numerosi materiali audiovisivi raccontano la parabola di David Bowie, autenti mito dell’immaginario contemporaneo recentemente scomparso, e dei suoi alter ego. A tratti intima con vere perle per i fan più incalliti, a tratti popolare come un grande spettacolo, l’esposizione è puntellata di presenze dal mondo dell’arte tra cui Gilbert&George, Eduardo Paolozzi e Tony Oursler. In attesa di una più approfondita recensione, ecco intanto le foto dell’opening.
