DAL 16 GIUGNO 2016
Foro Boario
Via Bono da Nonantola, 2
Modena
T +39 335 1621739
Come da tradizione per questo periodo dell’anno, la parte del leone la faranno gli studenti del master, protagonisti della mostra The Summer Show 2016. L’allestimento comprenderà le opere della classe che termina il biennio, raccolte in un percorso intitolato Lo Stato delle Cose, e i progetti mid-term degli allievi del primo anno. Il titolo scelto per la prima parte del percorso allude al delicato stato di transizione in cui si trova ciascuno degli 11 studenti alla fine degli studi: Simone Bulgarelli (1991, Carpi, MO), Elena Canevazzi (1991, Carpi, MO), Francesco Cardarelli (1981, Offida, AP), Francesca Ferrari (1961, Modena), Giulia Fini (1995, Modena), Alessio Gianardi (1983, La Spezia), Andrea Luporini (1984, La Spezia), Orlando Myxx (1974, Dolo, VE), Simone Pellegrini (1993, Modena), Sara Savorelli (1991, Rimini), Livia Sperandio (1991, Foligno). Un gruppo di artisti molto affiatati tra loro, che presenta non solo opere di fotografia tout court, ma anche video e installazioni. I temi toccati spaziano da questioni concettuali alla percezione di sè e del proprio corpo, all’identità di genere, alla memoria autobiografica.
Ad arricchire il percorso di The Summer Show, quest’anno per la prima volta al Foro Boario ci saranno le opere dei vincitori e dei finalisti dello European Photography Award 2016: un prestigioso riconoscimento internazionale, istituito dalle maggiori scuole di fotografia europee, assegnato agli studenti più meritevoli dell’anno accademico in corso. Dal 2015, in considerazione del profilo internazionale assunto dal master, anche Fondazione Fotografia Modena è stata selezionata per entrare nel circuito delle scuole che assegnano l’EPA. Siamo orgogliosi di poter ritrovare due nostri studenti tra i finalisti di quest’edizione: Orlando Myxx e Sara Vighi.
In contemporanea con The Summer Show, dal 16 giugno presenteremo al Foro Boario la personale di Claudio Gobbi Arménie Ville: un lavoro fotografico sulla forza dell’architettura armena, sulla sua atavica capacità di continuare a ripetere gli stessi segni e processi nello spazio e nel tempo per oltre 1500 anni, e sull’eredità di un paese da sempre diviso fra oriente e occidente e ancora alla ricerca delle sue radici culturali più profonde. Infine, sempre al Foro Boario, sarà allestita Conversazioni Notturnedi Stefano Graziani: una serie di fotografie realizzate nel 2011, in cui ogni immagine si prefigura come un incontro a sè; singole inquadrature in cui percepire un solo soggetto per volta, prive di qualsiasi riferimento spaziale e temporale, ordinate secondo una tassonomia personale dell’artista.
