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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

TORNA AD OTTOBRE LA QUADRIENNALE D'ARTE DI ROMA. ALL'INSEGNA DELL'ARTE DAL DUEMILA AD OG

Palazzo delle Esposizioni

13 OTTOBRE 2016

Palazzo delle Esposizioni - Roma

Torna dopo otto anni la Quadriennale d’arte al Palazzo delle Esposizioni nell’autunno-inverno 2016 con il titolo “Altri tempi, altri miti”. La mostra si colloca in una grande tradizione storica, rivitalizzata con formule di produzione innovative e pratiche espositive non convenzionali per perseguire con maggiore efficacia il proprio mandato: proporre una mappatura delle arti visive contemporanee in Italia.

La 16a Quadriennale si focalizza sulle arti visive in Italia post Duemila sotto l’insegna del titolo Altri tempi, altri miti. Ogni epoca conosce simboli e narrazioni che pervadono l’immaginario e plasmano i comportamenti individuali e collettivi. Anche gli anni Duemila non si sottraggono a questa dinamica, ma il titolo della 16a Quadriennale assume una specifica connotazione.

Altri tempi, altri miti un’espressione che i curatori della mostra hanno preso a prestito dallo scrittore Pier Vittorio Tondelli (1955-1991), per condensare i presupposti contenutistici e strutturali di questa edizione. Tondelli la utilizza nel sommario della raccolta Un weekend postmoderno. Cronache dagli anni Ottanta, pubblicata nel 1990 e considerata da molti un’opera cult per le generazioni figlie di quel periodo. La raccolta offre una narrazione per frammenti dell’Italia, una vertiginosa sarabanda di viaggi attraverso la penisola, di cui sono colte le vibrazioni più nascoste così come i caratteri manifesti.


Analogamente, la 16a Quadriennale è concepita come una mappatura mutevole delle produzioni artistiche e culturali dell’Italia contemporanea ed è articolata in dieci sezioni espositive, ognuna delle quali approfondisce un tema, un metodo, un’attitudine, una genealogia che connota quelle produzioni. Nelle parole dei curatori:


“Gli approfondimenti proposti nelle dieci sezioni della mostra sono percorsi dalla tensione generata dal confronto tra le narrazioni istituzionalizzate dell’arte italiana del passato e lo sguardo a un presente in via di definizione, che appunto non è possibile qualificare se non come altro. La differenza emerge quindi come la condizione inevitabile sulla quale questa edizione della Quadriennale si edifica e diventa lo strumento di lettura offerto allo spettatore, invitato quindi a interpretare le sezioni espositive come incarnazioni di discorsi artistico-culturali in dialogo con il passato attraverso strategie di rilettura critica, innovazione e superamento”.


Villa Carpegna

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