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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

DUE MOSTRE DA VEDERE A BOLOGNA A FINE FEBBRAIO


TRACCE URBANE

personale di Gianni Mantovani alla Galleria B4


inaugurazione il 27/02/2016 - ore 18


Gli asfalti di Gianni Mantovani, con la loro natura inorganica, sono il simbolo della modernità più invasiva. Essi fanno da sfondo nero ai colori puri che casualmente, per cromia e forme, sono stati applicati sulla loro texture compatta. I colorati grafismi, segno della misteriosa azione antropica che li ha tracciati, ci appaiono, nella scelta visiva dell’autore, sorprendentemente armonici ed espressivi dei ritmi della modernità. I colori, colati e rappresi come croste, seguono decisi la forma data da un codice segreto; ma anche loro ci appaiono deformati, smangiati dall’usura inferta dall’aggressiva azione degli automezzi e dell’intemperie. Essi tradotti nella visione di Gianni Mantovani ci appaiono come “cosa altra” che esiste solo nelle sue fotografie perché egli, con scelta visiva, ha attribuito loro “senso” con una bellezza che non è nella loro reale sembianza. Silvano Bicocchi


GALLERIA B4​ Via Vinazzetti, 4B Bologna

dal martedì al sabato dalle 17 alle 20, oppure su appuntamento



AFFINITA' ELETTE

la Collezione di Nada Vigo alla Fondazione Lercaro


Il 29 gennaio 2016 ha inaugurato presso la Raccolta Lercaro di Bologna un’importante mostra composta da un centinaio di opere, dal titolo Affinità elette, a cura di Andrea Dall’Asta SJ, con testi storico critici di Marco Meneguzzo. Le “Affinità elette” infatti sono quelle personalità che la Vigo ha incontrato e appunto “eletto” a interlocutori del proprio lavoro e delle sue preferenze in campo artistico e, di converso, sono anche gli artisti che a loro volta hanno scelto Nanda Vigo come riferimento. È per questo che in mostra verranno esposte, accanto alle opere della Vigo, parte delle sue “icone” che l’artista e designer ha raccolto nel corso di quei favolosi anni Sessanta, interfacciati con i maggiori movimenti artistici dell’epoca come il Movimento Zero.


Oltre alle numerose opere degli artisti in elenco saranno esposti alcuni lavori di una piccola cooperativa d’arte, appunto “cooperarte” fondata nel 1976 – e di cui Vigo è stata promotrice –, e alcune testimonianze particolari del lavoro di Piero Manzoni come uno dei rari quadri “nucleari” (occorre ricordare che Manzoni espose presso la galleria San Fedele di Milano “Movimento Arte Nucleare”, nel 1957, e fu anche firmatario del Manifesto “Contro lo stile”). Infatti, il lavoro di Nanda Vigo è perfettamente coerente con l’atmosfera sperimentale che si respirava anche a Milano, in certi ambienti, e che di lì a poco avrebbe trovato tante consonanze con il Gruppo ZERO: nel ’59 progetta le Torri Cimiteriali per il Cimitero di Rozzano (coll. Ing. Giovanardi) e la Zero House, primo ambiente abitabile ZERO, completamente bianco, se non per l’uso di effetti di luce verde o rosso, appunto in mutazione dal bianco/neon, e nel quale saranno integrate opere di Enrico Castellani e Lucio Fontana. Tutto si fonda sull’assenza del colore, sostituito della luce naturale o artificiale, visibile nelle opere storiche, che affrontano il rapporto spazio-tempo, luce-trasparenza, da cui il nome dei lavori: Cronotopo (Chronos-Topos). Nanda Vigo sarà dunque presente con una selezione di importanti opere relative alla sua ricerca sulla luce​


Via Riva Di Reno 57

+39 0516566210

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