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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

BOLOGNA: IL COLLEGIO VENTUROLI CELEBRA I SUOI ARTISTI dal 24 settembre


da 24 settembre 2015 al 25 ottobre 2015

Fondazione Collegio Artistico Venturoli - Via Centotrecento, 4 - Bologna ed altre sedi.


Nel 190° anniversario della fondazione del Collegio artistico bolognese, una grande mostra suddivisa in 4 sedi e curata da Alberto Rodella celebra i borsisti del Collegio Venturoli, dal titolo "Angelo Venturoli tra l'opera, il Collegio e la sua eredità. I borsisti dal 1930 al 1980". Il Collegio bolognese che da quasi due secoli sostiene i giovani artisti perché possano studiare e portare avanti la loro ricerca; e la mostra ne raccogglie 150 opere di 21 artisti, tra dipinti, sculture, installazioni, disegni e fotografie, tra cui molti inediti e per la prima volta esposti al pubblico.



Suddivisa tra Bologna (Collegio Artistico Venturoli) e Crespellano (Galleria Artifigurative, Municipio e Palazzo Garagnani), la mostra Angelo Venturoli. Tra l’opera, il collegio e la sua eredità propone un vero e proprio mosaico inedito dell’arte italiana del secondo Novecento che, dal 24 settembre al 25 ottobre, offrirà agli appassionati d’arte l’opportunità di scoprire quanti artisti noti si siano formati grazie al Collegio bolognese. E non mancheranno chicche come, ad esempio, dei lavori del noto docente e critico d’arte Renato Barilli, che in gioventù aveva ambizioni d’artista. O le prime prove artistiche del padre e inventore della scenografia moderna del XX secolo: Luciano Damiani, il primo in Italia a rivendicare l’autorità artistica del decoratore-scenografo e che, con il suo lavoro, rinnovò radicalmente la scenografia italiana segnando il passaggio dalla tradizionale scenografia bidimensionale della tela dipinta, a quella tridimensionale costruita, caratterizzata da superfici materiche.


Non mancano, poi, opere dello scultore Adriano Avanzolini, del fotografo Bruno Stefani o di Giorgio Zucchini che, come ha scritto Valerio Deho, interpreta una tradizione pittorica che non ha mai avuto esitazioni a lasciare indefinita la scelta tra astrazione e figurazione, nel nome di un’ idea di pittura libera da schemi e formalismi. Per non parlare di una figura centrale dell’arte figurativa italiana della seconda metà del Novecento come quella di Alfonso Frasnedi, o di artisti di fama internazionale come Leonardo Cremonini che, invece, già nel 1948 opera una prima rottura con la figurazione tradizionale divenendo uno tra i maggiori pittori e incisori contemporanei, riconosciuto e onorato a livello internazionale fin dagli anni Cinquanta.



Completano il quadro degli artisti in mostra: Renato Pasqui, Arrigo Armieri, Giuseppe Corazza, Giorgio Azzaroni, Francesco Trabisondi, Raffaello Vallara, Sonia Foschi, Dante Mazza, Giorgio Burnelli, Andrea Armieri e Loretta Cavicchi.



La mostra che inaugura il 24 settembre prossimo, prende in esame e approfondisce l’attività del Collegio Venturoli a favore dell’arte a partire dal 1930, quando la funzione didattica fu abbandonata e i ragazzi non vivevano più all’interno del Collegio. Da allora gli artisti usufruiscono dell’aiuto della borsa di studio, che prevede un mensile e l’utilizzo di spazi gratuiti (studi) dove i ragazzi possono compiere la propria ricerca artistica, la provenienza si è allargata e l’età di ammissione elevata. E poi, finalmente, l’apertura al mondo femminile: dal 1955 anche le ragazze possono accedere a questo privilegio. In quasi due secoli di storia sono stati oltre 170 nel Collegio bolognese, l’unico, in Italia, rimasto ancora aperto con le funzioni per cui nacque nel 1825. Fondato all’inizio dell’Ottocento dall’omonimo architetto Angelo, grazie ad un corposo lascito testamentario, ha lo scopo di ospitare e formare giovani artisti di talento. Si tratta di una istituzione privata che sorge nel cuore della città felsinea, in un vecchio convento, che possiede una propria biblioteca, pinacoteca, gipsoteca, che conserva l’archivio di Angelo Venturoli ed una sua particolarissima collezione di tasselli in marmo.

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