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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

IAM HA SELEZIONATO 21 ARTISTI TRA QUELLI INVITATI ALLA PROSSIMA BIENNALE; ECCOLI



Sarà aperta al pubblico da sabato 13 maggio a domenica 26 novembre 2017, ai Giardini e all’Arsenale, la 57. Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo VIVA ARTE VIVA, curata da Christine Macel e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. La vernice avrà luogo nei giorni 10, 11 e 12 maggio, la cerimonia di premiazione e di inaugurazione si svolgerà sabato 13 maggio 2017. La Mostra sarà affiancata da 85 Partecipazioni Nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 4 i paesi presenti per la prima volta: Antigua e Barbuda, Kiribati, Nigeria, Kazakistan (prima volta da solo).

IAM ha selezionato 21 tra gli artisti ufficialmente presenti alla Biennale scelti dalla nostra redazione in maniera trasversale seguendo quello che è il criterio guida di questa Biennale: il dialogo inteso in senso ampio; tra generazioni, tra culture, tra artisti e tra e con gli spettatori.

Le immagini delle loro opere sono esplicative del loro lavoro e della loro filosofia ma non si riferiscono ai progetti che vedremo che saranno svelati solo all'inaugurazione


Eccoli:



1 ATLAS Charles Nato nel 1949 negli Stati Uniti, vive e lavora a New York

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - ATLAS Charles - iamcontemporaryart.com

Charles Atlas è un regista e video artista di cinema che si occupa anche di illuminazione e scenografia.

É un pioniere nello sviluppo del "media-dance", detto anche anche la danza per la macchina fotografica. Ma il primario mezzo artistico di Atlas è il video. Atlas ha lavorato in collaborazione con Merce Cunningham dal 1975 al 1981.




2 ATTIA, Kader Nato nel 1970 in Francia, vive e lavora a Berlino e a Parigi

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - ATTIA, Kader - iamcontemporaryart.com

Kader Attia, è cresciuto sia in Algeria che alla periferia di Parigi, e utilizza queste esperienze di vita come parte di due culture come punto di partenza per sviluppare una pratica dinamica che si riflette sull'estetica ed etica di diverse culture. Ha un approccio poetico e simbolico con cui esplora le ripercussioni su ampia scala dell'egemonia culturale occidentale moderna sulle culture non occidentali, ma senza critica, con consapevolezza che la fusione di culture crea una nuova dimensione indagando l'identità politica di epoche storiche e coloniali, dalla tradizione alla modernità, alla luce del nostro mondo globalizzato, da cui egli crea una genealogia.



3 ARANCIO, Salvatore Nato nel 1974 in Italia, vive e lavora a Londra


Biennale d'Arte di Venezia 2017 - ARANCIO, Salvatore - iamcontemporaryart.com

In Salvatore Arancio l’astrazione si manifesta molto spesso nelle incisioni o nei disegni attraverso un processo di manipolazione di forme pre-esistenti. In altri casi introduce nuovi elementi che si potrebbero collegare vagamente a un’estetica surreale o vicina al biomorfismo. Per questi inserimenti trova l’ispirazione in alcuni insoliti fenomeni naturali, per esempio a formazioni geologiche come i Dirt Cones o gli Hoodoos, che attraverso la sua rielaborazione si trasformano in qualcosa di più arcano e inquietante. Nei collage, invece, l’astrazione è geometrica, con le sue forme severe e perfette, viene utilizzata in maniera tale da creare un contrasto con paesaggi naturali dotati di una qualità visiva epica. Arancio immagina queste forme come “spazi dentro lo spazio”, vuoti impenetrabili che invadono violentemente la superficie bidimensionale delle immagini iniziali. In questa maniera cerca di indagare l’opposizione tra ordine e caos.



4 BANERJEE, Rina Nata nel 1963 in India, vive e lavora a New York

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - BANERJEE Rina - iamcontemporaryart.com

Rina Banerjee è una artista indiana che lavora a Manhattan. Il suo lavoro è stato esposto al Bronx Museum of the Arts, il Whitney Museum of American Art, e altri musei di rilievo. Banerjee è nata da una famiglia di bramini indù a Calcutta (oggi Kolkata) stato del Bengala Occidentale. É cresciuta tra Londra e New York City. Banerjee prende l'ispirazione per la sua arte dai suoi ricordi d'infanzia delle visite con suo nonno durante i suoi trattamenti con la medicina olistica e tradizionale. Le immagini di queste sue visite con il nonno sono rimaste in lei e le si possono ritrovare nelle sue opere d'arte. La sua arte non è statica, ogni sua singola opera è una trasformazione, un passaggio, che interagisce con il pubblico; opere in continua evoluzione. Ha un MFA in Pittura dalla Yale School of Art, Yale University .



5 BINION, McArthur Nato nel 1946 negli Stati Uniti, vive e lavora a Chicago

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - BINION, McArthur - iamcontemporaryart.com

Il lavoro di McArthur Binion è costituito principalmente da quadri astratti minimalisti, creati con pastelli, legno, olio e inchiostro, spesso su superfici rigide come il legno o l'alluminio. Per molti anni Binion ho incorporato stampe laser nelle sue opere a creare collage di tecniche e materiali tra la tradizione ed il moderno. Binion dice che quello che aggiunge alla essenza del minimalismo nel processo creativo è “che si vuole fare la propria opera a sua immagine.” Il suo lavoro è stato paragonato a Dorothea Rockburne, Robert Mangold, Robert Ryman e Jasper Johns.

Binion si identifica come un "modernista rurale", e dice che il suo lavoro "inizia all'intersezione tra l'improvvisazione e l'espressionismo astratto.” Il suo lavoro è influenzato da artisti modernisti quali Kasimir Severinovich Malevich, Piet Mondrian, e Wifredo Lam.



6 BLANK, Irma Nata nel 1934 in Germania, vive e lavora a Milano

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - BLANK Irma - iamcontemporaryart.com

L’opera dell’artista tedesca Irma Blank procede per cicli in cui l’atto dello scrivere e quello del dipingere si uniscono, dettati dal tempo reale della vita. Nelle prime serie (Eigenschriften e Trascrizioni) l’artista copia l’impaginazione tipografica di libri reali, ma la riempie metodicamente di segni, privi di significato linguistico. Nei cicli più recenti (Radical Writings, Avant-testi) l’occhio segue affascinato la complessa ripetitività del gesto pittorico di “scrittura”. Questo linguaggio incomprensibile, in bilico tra la meccanicità del gesto e l’individualità dell’azione, lascia spazio al senso più profondo: quello dell’esistenza.



7 BRUSCKY, Paulo Nato nel 1949 in Brasile, vive e lavora a Recife

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - BRUSCKY Paulo - iamcontemporaryart.com

Marchio distintivo di Bruscky è la poesia visiva che dimostra una fluidità tra arte e vita che sfrutta il contesto della routine urbana. Le sue opere spesso consistono in interventi per le strade di Recife e in altre città mondiali, tra cui Amsterdam, New York e Parigi. Qui l'artista crea scenari fantasiosi che vanno dall'umoristicamente assurdo all'apparentemente banale, lasciando sempre un segno di riflessione, trasformando gli oggetti ed i luoghi di uso comune in qualcosa d'altro e porvi l'attenzione come in una sua nota performace. PostAction, l'artista ha realizzato una processione di una lettera gigante da una libreria all'ufficio postale centrale di Recife per commemorare “la fine della posta" sostituita dalle e-mail



8 DÍAZ MORALES, Sebastián Nato nel 1975 in Argentina, vive e lavora ad Amsterdam

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - DÍAZ MORALES - iamcontemporaryart.com

Le sue opere si caratterizzano per la creazione di un'atmosfera insolita intrisa di uno strano senso di inquietudine.

Le sue opere possono essere descritte come narrazioni filmiche che abbraccioano storie che a volte sembrano fantascienza, a volte con alcune sfumature di catastrofismo, ma sempre con una profonda magia in cui vi è un onnipresente comune denominatore di uno stile narrativo minimalista in cui la telecamera è sempre in movimento ed i personaggi rappresentati sono appena accennati, come fossero delle metafore. Il suo lavoro comprende i reportage, la narrazione epica, i documentari, film d'autore, saggi cinematografici, tutti settori in cui l'artista aggiunge un tocco innegabile di poesia che fanno oscillare i suoi lavori tra realtà e finzione.

Ogni sua opera perte da una piccola storia, apparentemente banale per poi concatenarsi a situazioni che danno origine ad altre storie simboliche che agitano la nostra coscienza a rinnovare il nostro concetto di opera d'arte.



10 ELIASSON, Olafur Nato nel 1967 in Danimarca, vive e lavora a Copenaghen e a Berlino

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - ELIASSON Olafur - iamcontemporaryart.com

Olafur Eliasson è un artista danese nato da famiglia islandese. È noto per aver esposto alla Tate Modern di Londra la sua installazione The Weather Project nel 2003. Ha studiato all'Accademia Reale delle Arti di Copenaghen.

Torrenti verde-mela e cascate che scrosciano verso l’alto. Soli artificiali, arcobaleni e tunnel caleidoscopici nei musei, questa è l'arte di Eliasson. Ma l’effervescenza di Olafur Eliasson non si ferma qui: a Rekjavik ha costruito la nuova facciata dell’auditorium; e a Copenhagen un nuovo ponte. «L’arte si muove tra architetture, ricerca scientifica ed ecologia.



11 GRIFFA, Giorgio Nato nel 1936 in Italia, vive e lavora a Torino

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - GRIFFA Giorgio - iamcontemporaryart.com

Nel 1968, Giorgio Griffa abbandona la pittura figurativa e inizia a portare sulla tela quei segni elementari che caratterizzano ancora oggi il suo lavoro. Dipinge principalmente con colori acrilici a base acquosa su tela grezza (iuta, canapa, cotone e lino) non preparata, né montata su telaio. Le sue tele vengono poi fissate direttamente alla parete con una serie di piccoli chiodi lungo il loro bordo superiore. Quando non sono esposte le sue opere vengono ripiegate e impilate, con la formazione di conseguenti pieghe che creano una "griglia" che soggiace alla pittura. In linea con l'idea che la pittura sia un "costante non finito", molte delle sue opere mostrano un deliberato punto di sospensione che è stato descritto come il «fermare un pensiero a metà frase»[3] La sua produzione artistica si articola sugli elementi tradizionali della pittura e così anche acquerelli, incisioni, ecc...



12 HERÁCLITO, Ayrson Nato nel 1968 in Brasile, vive e lavora a Salvador

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - HERÁCLITO Ayrson - iamcontemporaryart.com

Artista visivo e curatore, sta completando un dottorato in Comunicazione e Semiotica presso l'Università Cattolica (PUC) di San Paolo. Professore di Arti Visive presso il Centro delle Arti e delle Lettere presso l'Università Federale del Recôncavo di Bahia (UFRB).

Tutte le sue opere testimoniano la trasmigrazione dell'artista tra l'installazione, la performance, la fotografia ed i media audio visivi, che approccia spesso con elementi della cultura afro-brasiliana. Recentemente, nel 2015, Heráclito è stato premiato alla Biennale di Fotografia Africana in Mali per il progetto “Os Sacudimentos - un reunião Das Margens Atlantiche”. Heráclito ha partecipato a mostre collettive: “Una nova mão afro-brasileira” al Museo Afro Brasile (San Paolo, 2013); “Afro-brasiliana arte contemporanea, Europalia. Il Brasile”, Bruxelles, Belgio (2012); Triennale di Luanda, Angola (2010); e MIP 2, Internazionale della Performance Manifestazione, Belo Horizonte (2009).



13 KWADE, Alicja Nata nel 1979 in Polonia, vive e lavora a Berlino

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - KWADE Alicja - iamcontemporaryart.com

Le opere di Alicja Kwade giocano con la nostra percezione e la nostra immaginazione, costringendoci a ripensare il nostro modo di guardare la realtà: siamo in grado di andare oltre i codici e le convenzioni che limitano la nostra visione del mondo e scoprire una “bellezza”, un significato ulteriore?

L’opera mette al centro la nostra capacità di percepire la realtà delle cose che ci circondano tramite un elemento tipico di tutto il lavoro dell’artista, che diviene simbolo del rapporto platonico tra copia e idea, realtà e apparenza. L’artista arriva quasi a una smaterializzazione dell’opera, trovando nella luce la vera protagonista dell’installazione.



14 LEE, Mingwei Nato nel 1964 in Taiwan, vive e lavora a Parigi

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - LEE Mingwei - iamcontemporaryart.com

Dalla fine del 1990, Lee Mingwei vive a New York, ha lavorato a numerosi progetti artistici che coinvolgono la partecipazione di un pubblico in una forma o nell'altra e ha partecipato a innumerevoli mostre internazionali. Lee Mingwei e le sue opere permettono ai visitatori di sperimentare un rapporto completo con le sue opere che vivono solo nella relazione con il pubblico. Nelle opere di Lee, l'atto creativo giunge a compimento attraverso la partecipazione del pubblico. Partecipare alle opere significa farne parte ed esplorare con loro il significato di "connessioni".



15 LIU, Jianhua Nato nel 1962 in Cina, vive e lavora a Shanghai

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - LIU Jianhua - iamcontemporaryart.com

Liu Jianhua ha iniziato la sua carriera nel 1977 lavorando in uno studio di scultura in porcellana. Nel 1985, è stato ammesso al Dipartimento di Belle Arti della Ceramica e Porcellana di Jingdezhen College, laureandosi in Scultura. Liu si è laureato nel 1989 e ha continuato ad insegnare presso il College of Fine Arts presso l'Istituto Yunnan of the Arts. Liu ha saputo trasformare la tecnica tradizionale della scultura in porcellana in una nuova dimensione dandogli nuova ed inattesa vita. Dal 2004, Liu è professore del Dipartimento Scultura della Scuola di Belle Arti di Shanghai University. L'artista attualmente vive e lavora a Shanghai, in Cina. Il lavoro dell'artista è incluso nelle collezioni permanenti di istituzioni tra cui il Victoria and Albert Museum, Londra; Galleria d'arte del New South Wales, Sydney; Asian Art Museum di San Francisco; Museo Kawara; Shenzhen Art Museum; Museo d'arte Guangdong; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Today Art Museum, Pechino; USC Pacific Asia Museum, Pasadena e il Museo Yuz, Shanghai.



16 MATSUTANI, Takesada Nato nel 1937 in Giappone, vive e lavora a Parigi

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - MATSUTANI Takesada - iamcontemporaryart.com

Il suo lavoro comporta una tecnica unica: il soffiare. Un soffio d'aria in una pozza di legno piena di colla vinilica crea rigonfiamenti, bolle, e gocciola, una volta solidificati l'artista interviene allora con la grafite ed i colori. Le opere di Matsutani sono esposte in un gran numero di prestigiosi musei d'arte e collezioni di tutto il mondo.

Dall'inizio del 1960, Matsutani si sposta da Nihonga ad uno stile più astratto, sperimentando nuovi materiali. Il vinile adesivo diventa il suo strumento preferito, copre la tela con cerchi o bolle (di cui alcuni burst), creati insufflando aria nel materiale con una cannuccia, prima di asciugare la colla con un ventilatore o un asciugacapelli. Matsutani trae la sua ispirazione dalle forme organiche osservate attraverso un microscopio, il risultato sono opere magiche, molto sensuali, tutte le sue opere sono intrise di un erotismo latente.



17 OROZCO, Gabriel Nato nel 1962 in Messico, vive e lavora a Tokyo

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - OROZCO Gabriel - iamcontemporaryart.com

Durante la sua formazione entrò in contatto con diversi ambienti, in particolare il Circolo di Belle Arti di Madrid fu importante per lui poiché gli permise di conoscere una serie di artisti del dopoguerra che lavoravano esprimendosi attraverso formati non tradizionali. Nel 1987 creò nella sua casa, insieme a un gruppo di artisti (Damián Ortega, Gabriel Kuri, Abraham Cruzvillegas e il Dr. Lakra), un luogo in cui presero forma una serie di progetti artistici e culturali. Il suo essere nomade lo portò ad indagare gli spazi pubblici in maniera diversa, cercando continuamente ispirazione negli oggetti e nelle cose più semplici.

Il suo principale obiettivo era quello di creare una rottura con la corrente precedente che includeva la presenza di studi artistici di grandi dimensioni, un numero abbastanza elevato di assistenti e tecniche elaborate di produzione e distribuzione, cosa che lui contrastò in toto.

La caratteristica del suo lavoro gira intorno ai temi della ripetizione e include spesso degli oggetti utilizzati nella quotidianità, questo con l'obiettivo di creare una relazione con il pubblico, spingendolo all'esplorazione e stimolando la sua immaginazione.

I mezzi artistici che utilizza sono vari e includono: il disegno, le installazioni, la fotografia, la scultura e i video.



18 PORTER, Liliana Nata nel 1941 in Argentina, vive e lavora a New York

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - PORTER Liliana - iamcontemporaryart.com

La Porter nelle sue opere cita Luis Felipe Noe, Giorgio Morandi, Roy Lichtenstein, l'Arte Povera di gruppo come influenze esplicite sul suo lavoro. Ha esposto a livello internazionale e attualmente vive e lavora a New York. Ha partecipato due volte con dei lavori per MTA di New York City Arts's il programma di Urban Design, un programma dedicato alla creazione d'arte pubblica per New York City. Nel 1994, la Porter ha creato il mosaico della serie di Alice: The Way Out, con le immagini ispirate a Lewis Carroll per Alice nel paese delle meraviglie per la stazione della metropolitana della 50th Street. .

Il lavoro della Porter è stato iscritto nelle collezioni del Museum of Contemporary Art San Diego, Museum of Modern Art di New York, la Tate Modern (Londra), Whitney Museum of American Art, Museo Tamayo (Messico), Museo Nacional de Bellas Artes (Buenos Aires), il Metropolitan Museum of Art (New York), Boston Museum of fine Art, Smithsonian Institution (Washington DC), Museo de Bellas Artes ( Santiago, Cile), El Museo del Barrio (New York), Museo de Arte Moderno de Bogotá, (Bogotá, Colombia) e altri ancora.



19 QUINLAN, Eileen Nata nel 1972 negli Stati Uniti, vive e lavora a New York

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - QUINLAN Eileen - iamcontemporaryart.com

Quinlan è spesso considerata come una dei molti artisti contemporanei che rivisitano in ritardo il Modernismo, al fianco di Tomma Abts, Mark Grotjahn, Wade Guyton, Sergei Jensen, e il marito Cheyney Thompson.

Quinlan utilizza telecamere a medio e grande formato analogico per creare fotografie astratte, e quindi esegue trattamenti chimici lunghi e complessi. Alcuni dei suoi soggetti fotografici sono il fumo, gli specchi, le luci colorate, e altre fotografie. Il risultato sono immagini fotografiche che ricordano e sfociano nel campo campo della pittura pop art creando così una sorta di conversazione contemporanea tra fotografia e pittura.



20 WYN EVANS, Cerith Nato nel 1958 nel Regno Unito, vive e lavora a Londra

Biennale d'Arte di Venezia 2017 - WYN EVANS Cerith - iamcontemporaryart.com

Wyn Evans si trasferisce alla scultura e l'installazione nei primi anni 1990, l'influenza della pellicola è rimasta forte sul suo lavoro. La maggior parte del lavoro dell'artista deriva dal suo forte interesse per la lingua e la comunicazione, spesso utilizzando testi trovati o recuperati dal cinema, la filosofia o la letteratura in combinazione con un'estetica pulita. La scrittrice Frieze, nel 1999, Jennifer Higgie ha detto: "l'uso di Wyn Evans di ripetizioni e significati indica letture infinite possibili e la scelta di una citazione ha implicazioni e derivazioni sia dai classici e personali collocati all'incrocio tra terra e del mare annuisce a idee platoniche circa il rinnovo, mentre la spiaggia di decadere riflette un'immagine più negativa della ripetizione come una sorta di vicolo cieco, una forma di stasi ".




21 LAI, Maria 1919 – 2013, Italia


Biennale d'Arte di Venezia 2017 - LAI Maria - iamcontemporaryart.com

Nei suoi lavori utilizzò molte tecniche e materiali diversi rubati alla vita quotidiana e legati al lavoro domestico e femminile: pane e telai, ricami e libri cuciti, ceramiche e terracotte, ispirandosi alle fiabe e alla tradizione della sua terra. A partire dagli anni ottanta la sua ricerca artistica si rivolse soprattutto agli interventi sul paesaggio come l’azione Legarsi alla montagna del 1981 nel quale tutte le case del suo paese d’origine e le montagne circostanti furono legate con un nastro azzurro lungo più di dieci chilometri. Grazie alla donazione di circa un centinaio di opere, ad Ulassai è stato creato un museo d’arte contemporanea a lei dedicato.



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