Tutti abbiamo ormai uno smartphone in tasca, c'è chi lo sa usare poco, chi male e chi invece ne fa uno strumento creativo creando foto stupende che l'agenzia Picwant, ha convogliato nel sito Mobile Photography che permette a chiunque nel mondo di pubblicare le proprie foto e i propri video e venderli online su picwant.com a clienti provenienti da agenzie creative, aziende e media. Il successo e la qualità delle foto è stata tale che dal 2011 è stato creata la mostra fotografica dedicata ai vincitori dello specifico concorso internazionale Mobile Photography Awards.
“Soldier Peshmerga | Sinjar, Iraq” di Giles Clarke. Vincitore, MPA Photographer of the Year.
Il concorso, nato in Canada nel dall’idea del suo fondatore Daniel Berman e che riscontra ampi consensi di anno in anno, offre ai fotografi da tutto il mondo opportunità di visibilità e un premio in denaro del valore di USD 3000. La collaborazione, ormai duratura, tra Picwant e MPA nasce nel 2014, quando l’agenzia fotografica entra prima a far parte della giuria del concorso e successivamente ne diventa sponsor.
Novice è pensare a qualcosa” di Zarni Myo Win. Winner, Ritratti.
La mostra fotografica Mobile Photography Awards 2016, che Picwant ha voluto realizzare in Italia, che si è chiusa il 30 marzo scorso presso lo spazio Polifemo Fotografia, all’interno della Fabbrica del Vapore a Milano. Le immagini esposte sono state divise in categorie, quelle promosse durante la scorsa edizione del Mobile Photography Awards e a cui fotografi e amatori hanno aderito sottoponendo i propri scatti al vaglio di una giuria di professionisti, che li hanno inseriti in una ampia serie di categorie:
ARCHITECTURE & DESIGN BLACK & WHITE & DIGITAL FINE ART LANDSCAPES - MACRO & DETAILS NATURE & WILDLIFE - PEOPLE PHOTOS - PHOTO JOURNALISM - PORTRAITS SILHOUETTES - SELF-PORTRAITS - STREET PHOTOGRAPHY - STILL LIFE - THE DARKNESS - TRANSPORTATION - TRAVEL/ADVENTURE - VISUAL FX - WATER/SNOW/ICE
“Forgotten Childen di Idomeni” di Velar Grant. Winner, Photo Essay.
La fotografia mobile ha permesso ad ogni dilettante la possibilità di cogliere un colpo fortunato, altrimenti perduto. Spesso anche fotografi professionisti vedono il telefono cellulare come uno strumento per scattare immagini che altrimenti sarebbero impossibili con attrezzature ingombranti.
Il fotografo Giles Clarke ha portato a casa il premio di e il titolo di MPA Photographer of the Year. Un fotoreporter professionista con sede a New York, Clarke usa il suo telefono cellulare per catturare di nascosto immagini potenti che altrimenti non sarebbero possibili. “Se siamo alla ricerca di fotografie che raccontano una storia, allora Giles è quello. Di tutte le incredibili foto MPA quest'anno la sua era la collezione che mi aveva pensare tutta la notte,” condiviso membro della giuria Andy Butler.
“Handstand” di Suzanne Engelberg. Vincitore, Street Photography.
La mostra, con un totale di 40 immagini, inclusi gli scatti rubati, tramite smartphone, in zone difficili come l’Iraq, e momenti ufficiali come la foto che ritrae Obama dopo un discorso all’Onu, sempre dello stesso Giles Clarke.
“Look Down Angel” di José-Luis Sáez. Vincitore, in bianco e nero.
Stefano Fantoni, CEO Picwant, commenta così il rapporto creatosi negli anni e l’idea di portare la mostra in Italia: “Sono sempre più fiero della collaborazione nata, ormai da tre anni, con il Mobile Photography Awards. Io e Daniel crediamo molto nel dare visibilità a coloro che si dedicano, per semplice passione, ma anche per lavoro, al mondo della fotografia con entusiasmo e grandi capacità. Portare questa mostra in Italia per me significa voler condividere, con chi verrà a vederla, delle immagini che meritano di essere apprezzate dal vivo. Inoltre sentivo l’esigenza di valorizzare attraverso la stampa un percorso nato digitalmente”.
“Sole Music” di Pierre Hauser. Vincitore, Still Life.
Daniel Bermann, fondatore del Mobile Photography Awards, aggiunge: “Dalla collaborazione con Picwant possono nascere opportunità lavorative e commerciali ed è un vantaggio per chi si impegna nella produzione di immagini sia a livello amatoriale che professionale. Abbiamo deciso di promuovere la mostra a Milano per rendere concreta e visibile questa nostra collaborazione e il desiderio di dare uno spazio ai vincitori”.
