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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

Venezia: in arrivo ad aprile Helmut Newton



Sarà una mostra di grande interesse quella che ad aprile si inaugurerà a Venezia, nella sede espositiva dei Tre Oci. Non una mostra inedita, anzi. Le tre sezioni, White women, Sleepless nights e Big nudes, raccoglieranno infatti le immagini dei primi tre libri di Helmut Newton pubblicati alla fine degli anni ‘70, volumi oggi considerati leggendari e gli unici curati dallo stesso Newton. Si tratta quindi di immagini di Newton molto famose e molto conosciute che sono già stata esposte in diverse occasioni grazie anche al progetto nato nel 2011 per volontà di June Newton, vedova del grande fotografo.

Il valore di questa mostra sta proprio nel presentare per la prima volta nella città lagunare oltre 200 immagini ormai parte dell’immaginario collettivo, confermando il ruoto che il fotografo ebbe nel panorama della cultura del XX secolo e di quello che ebbe nella cultura fotografica in particolare.

Dal 7 aprile al 7 agosto 2016, in una selezione di immagini curata da Matthias Harder e Denis Curti, Newton mette in sequenza, l’uno accanto all’altro, gli scatti compiuti per committenza con quelli realizzati liberamente per se stesso, raccontando la sua storia professionale.


Nella sezione White Women, volume pubblicato nel 1976, Newton sceglie 81 immagini (42 a colori e 39 in bianco e nero), introducendo per la prima volta il nudo e l’erotismo nella fotografia di moda. In bilico tra arte e moda, gli scatti sono per lo più nudi femminili, attraverso i quali presentava la moda contemporanea. Queste visioni, che trovano origine nella storia dell’arte, in particolare nella Maya desnuda e nella Maya vestida di Goya, conservati al Prado di Madrid, rappresentano una provocazione che l’artista, morto a 83 anni, in un incidente stradale a bordo della sua Cadillac, lancerà a tutto il mondo della fotografia, introducendo una nudità radicale negli scatti di moda che è stata poi seguita da molti altri fotografi e registi ed è destinata a rimanere simbolo della sua personale produzione artistica.

Segue poi Sleepless Nights. In questo caso sono ancora le donne, i loro corpi e gli abiti, i protagonisti della sezione che si rifà all’omonimo volume, pubblicato nel 1978. In questo caso, però, Newton si avvia a una visione che trasforma le immagini da foto di moda a ritratti, e da ritratti a reportage quasi da scena del crimine. È un volume a carattere più retrospettivo che raccoglie 69 fotografie (31 a colori e 38 in bianco e nero) realizzate per diversi magazine (Vogue, tra tutti) ed è quello che definisce il suo stile rendendolo un’icona della fashion photography. «I soggetti – spiegano gli organizzatori – generalmente modelle seminude che indossano corsetti ortopedici, donne bardate con selle in cuoio, nonché manichini per lo più amorosamente allacciati a veri esseri umani, vengono colti sistematicamente fuori dallo studio, spesso in atteggiamenti provocanti, a suggerire un uso della fotografia di moda come puro pretesto per realizzare qualcosa di totalmente differente e molto personale».


Ultima sezione, infine, è Big Nudes. Con il volume del 1981, Newton raggiunge il ruolo di protagonista nella storia dell’immagine del secondo Novecento. «I 39 scatti in bianco e nero di Big Nudes inaugurano una nuova dimensione della fotografia umana: quella delle gigantografie che, da questo momento, entrano nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo». Nell’autobiografia dell’artista pubblicata nel 2004, Newton spiega come i nudi a figura intera ripresi in studio con la macchina fotografica di medio formato, da cui ha prodotto le stampe a grandezza naturale di Big Nudes, gli fossero stati ispirati dai manifesti diffusi dalla polizia tedesca per ricercare gli appartenenti al gruppo terroristico della RAF (Rote Armee Fraktion).

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