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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

Arte contesa: per ora l’”Atleta” di Lisippo non torna


(Atleta di Fano, opera di Lisippo)

La vicenda legale dell’Atleta Vittorioso, conosciuto anche come l’Atleta di Fano (luogo del suo ritrovamento negli anni 60′), la statua in bronzo attribuita a Lisippo e attualmente esposta al Getty Museum di Malibù, sembra non trovare ancora una risoluzione positiva. Lo Stato italiano infatti da anni, esattamente otto, ne reclama la restituzione, considerata anche l’acquisizione illegale da parte del museo statunitense, ma a quanto pare l’estenuante contenzioso al momento non ha sortito l’effetto desiderato. La Corte di Cassazione ha infatti annullato l’ordinanza di confisca dell’opera di Lisippo. Dopo otto anni di battaglie per riportare in Italia il bronzo greco si riparte dunque da zero. La decisione della Cassazione era attesa, dopo il pronunciamento della Corte costituzionale secondo cui le udienze avrebbero dovuto svolgersi in forma pubblica, e non in camera di consiglio. A questo punto il caso torna al Gip di Pesaro.

«Non siamo demotivati nel continuare la battaglia. – Commenta Alberto Berardi dell’associazione Cento città, che non si da per vinto – Ricominceremo a battere i pugni sul tavolo per riavere il Lisippo, un’opera esportata clandestinamente ed appartenente allo Stato italiano, e alla città di Fano in particolare. Vedremo se oltre al procedimento giudiziario potremo instaurare una trattativa con il museo californiano per riaverla indietro, così come avvenuto per altre opere tornate in Italia».



Ricordiamo che la statua in bronzo venne casualmente ripescata in Adriatico nel settembre del 1964 dal peschereccio fanese ‘Ferruccio Ferri’ del capitano Romeo Pirani. Il bronzo, scomparso e riapparso diverse volte sul mercato illegale delle opere d’arte, è approdato al prezzo di 3 milioni e 900 mila dollari, fra i beni del Museo Getty, che lo ha esposto per la prima volta nel 1974.

Su questo caso infinito è intervenuta anche la deputata del Partito democratico Lorenza Bonaccorsi, responsabile Cultura della segreteria nazionale Pd, che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione al ministro della Giustizia Andrea Orlando. La Bonaccorsi ha infatti dichiarato: «Il mancato recupero della statua di Lisippo, stoppato dopo otto anni di battaglia giudiziaria per l’ultimo pronunciamento della Cassazione secondo cui è tutto da rifare, necessita di chiarimenti di fronte all’opinione pubblica: chi ha sbagliato? Occorre verificare se siamo di fronte ad un caso kafkiano di mala giustizia, se ci sono dei responsabili oppure se non si potesse fare diversamente». «La Cassazione ha applicato un parere della Consulta – ha spiegato Bonaccorsi – secondo il quale il processo avrebbe dovuto svolgersi in udienze pubbliche e non a porte chiuse in camera di consiglio. Chi doveva prendere questa decisione? Qualcuno ha sbagliato valutazione? L’odissea del Lisippo, l’Atleta vittorioso rinvenuto nelle acque di Fano negli anni ’60 e poi ceduto illegalmente al Getty Museum di Los Angeles, avrebbe potuto essere finalmente conclusa, dopo anni di battaglie legali. Invece occorre ricominciare dall’inizio. È opportuno che venga fatta chiarezza» ha concluso la deputata.


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