ARTEFIERA 2019: LE NOVITÀ
Dopo solo due anni sotto la direzione di Angela Vettese, Arte Fiera cambia direttore artistico. Dopo una breve parentesi esplorativa affidata al direttore del MAMbo Lorenzo Balbi, questa volta a cercare di rinnovare l'immagine sbiadita della fiera bolognese, una delle più antiche in Europa, è stato chiamato il curatore Simone Menegoi, classe 1970, le cui anticipazioni sull'edizione 2019 fanno ben sperare per il futuro della fiera.
Simone Menegoi
I tempi della sfida sono stretti per la nuova direzione infatti, Mengoi ha preso l'incarico a settembre, mentre Gloria Bartoli, vice-direttrice, è arrivata a ottobre, e la fiera inaugura a fine gennaio. Essendo il mandato triennale, è quindi ipotizzabile che questa edizione possa più che altro segnare un tracciato da sviluppare poi con pienezza al rinnovamento della fiera nell'edizione 2020.
ArteFiera 2018
I primi segni di rielaborazione della proposta sono l'introduzione di un criterio inedito di partecipazione: le gallerie sono state invitate a presentare una scelta ristretta di artisti (non più di tre per gli stand piccoli e medi, fino a un massimo di sei per gli stand più grandi). A ciò, si aggiunge un forte incentivo per gli stand monografici. Il senso della proposta è chiaro: privilegiare l’approfondimento e la specializzazione, incoraggiando i galleristi a presentare progetti ambiziosi e dal taglio curatoriale. È un rischio d'impresa che è stato chiesto alle gallerie, ma è una scelta elegante e di qualità, e la risposta degli espositori è stata positiva, a cominciare dal fatto che circa un terzo delle gallerie partecipanti, una cinquantina, presenteranno appunto degli stand monografici.
Ma una fiera poggia il successo nel far incontrare offerta e domanda; anche in questa direzione la novità è rappresentata dall'opportunità data alle gallerie la di invitare ciascuna cinque collezionisti ai quali la fiera offrirà il pernottamento a Bologna di una notte per gli italiani e due notti per gli stranieri, oltre alla lunga lista di coloro che riceveranno la Vip Card. È uno sforzo importante per la fiera per invogliare i collezionisti e facilitare il lavoro dei galleristi.
La tradizionale divisione in sezioni, quest'anno appare semplificata: una Main Section e una sezione speciale. Le sezioni speciali quindi si sono ridotte ad una, anche essendo molto caratterizzanti per una fiera ma per quest'anno non sono state realizzate per questioni probabilmente di tempo. Comunque la sezione speciale di quest'anno è dedicata alla fotografia, ed è stata ampliata all'immagine in movimento e affidata alla curatela di un comitato di quattro curatori chiamato Fantom (Selva Barni, Massimo Torrigiani, Ilaria Speri, Francesco Zanot). Saranno incluse in questa sezione 18 gallerie con molte proposte giovani e di qualità.
Sempre all'interno della fiera ci sarà una mostra con opere provenienti dalle collezioni istituzionali pubbliche e private di Bologna e dell'Emilia Romagna. Sarà allestita in fondo al padiglione 26 e curata da Davide Ferri, che conosce bene il territorio. È una vetrina inedita per mostrare ai visitatori la ricchezza del territorio e la rete di istituzioni sia del Novecento che contemporanee.
Il collante della mostra è espresso nel titolo, “Solo figura e sfondo”, che declinerà il rapporto tra la figura e lo sfondo sia in senso pittorico, che nel significato del rapporto tra individuo e paesaggio con una particolare attenzione al paesaggio emiliano-romagnolo. È il primo episodio di un ciclo che sarà allestito ogni anno, affidandolo ad un curatore diverso. Il titolo del ciclo è “Courtesy Emilia Romagna”. Sempre in chiave di identià, è stato invitato un artista sempre legato al territorio, Flavio Favelli, a cui è affidata l'area all'ingresso della fiera: una grande lounge dove si potrà sostare e che sarà al tempo un'opera ambientale.
Negli anni il fiorire di altre fiere in Europa ed in Italia e che spesso hanno mutuato e rielaborato la formula iniziale di Artefiera, ha creato dei meccanismi di ripetitività perdendo di identità; quindi punto essenziale è o dovrebbe essere quello che ogni fiera punti sui suoi punti di forza conosciuti e riconosciuti, per Arte Fiera uno di questi è la presenza dell'arte moderna e del dopoguerra storicizzato con gallerie importanti, che partecipano a fiere internazionali come Frieze Masters. La fiera bolognese vuole confermarsi come una vetrina per l'arte italiana, il che sembra essere sostenibile in un momento in cui il mercato internazionale dà per consolidati alcuni grandi maestri del dopoguerra. Ciò non deve significare non essere attrattiva per le straniere, il cui ingresso probabilmente potrà essere favorito dall'anno prossimo con le sezioni speciali.
Lorenzo Balbi
Dalle anteprime sembra che le grandi gallerie di moderno hanno puntato molto sul dopoguerra, più che sul moderno, con opere importanti e artisti che non è molto comune trovare in una fiera, come ad esempio Osvaldo Licini. Tra le gallerie di ricerca è più difficile individuare una tendenza, ma c'è da segnalare il ritorno di gallerie di arte contemporanea di livello come De Cardenascon con un solo show di Thomas Struth, Alberto Peola nella sezione dedicata alla fotografia, Studio Sales e Monitor da Roma, Renata Bianconi, Renata Fabbri e Galerie Rolando Anselmi. E anche dell'ingresso di gallerie giovani mai state prima a Bologna come Norma Mangione, Ermes-Ermes, Viasaterna, Operativa, UNAe Doppelgaenger.
Sono quindi 142 gallerie totali di cui 129 in Main Section e 18 nella sezione Fotografia e Immagini in movimento. Cinque gallerie partecipano in entrambe le sezioni. Rispetto all'anno passato c'è stata una contrazione delle presenze, e c'è da sperare che sia dovuta ad una scelta sulla qualità rispetto alla quantità; segno in questa direzione è la composizione del un comitato di esperti che ha selezionato le gallerie e le loro proposte, che vede figure quali: Massimo Di Carlo della Galleria dello Scudo, Stefano Cortesi della Cortesi Gallery, Laura Trisorio di Studio Trisorio, Fabrizio Padovani di P420, e Federica Schiavo dell'omonima galleria. Mentre Trisorio e Di Carlo rappresentano la continuità con il passato, Cortesi, Schiavo e Padovani partecipano per la prima volta.
Poi c'è ART CITY ovviamente, dall’1 al 3 febbraio 2019; è il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera. Coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei, per il secondo anno consecutivo ART CITY Bologna si svolge sotto la guida di Lorenzo Balbi, direttore artistico di MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, con l’obiettivo di articolare una programmazione culturale di alto profilo in affiancamento alla manifestazione fieristica. La principale novità di questa edizione di ART CITY Bologna sarà la durata più ampia. Il nucleo dei tre giorni del weekend si dilata, infatti, in una vera e propria art week che, a partire dal 25 gennaio, traccerà un calendario di avvicinamento all’apertura di Arte Fiera in programma il 1 febbraio. Nel segno della continuità, viene confermato il format sperimentato lo scorso anno con successo, con un main program articolato in un evento speciale e una serie di progetti curatoriali - tra mostre, installazioni e performance - che presentano le più varie espressioni delle pratiche artistiche contemporanee.
La configurazione di ART CITY Bologna prevede, inoltre, la sezione ART CITY Segnala, in cui rientrano oltre 70 eventi selezionati da una commissione composta dai direttori artistici di ART CITY Bologna e Arte Fiera, oltre a un rappresentante del Dipartimento Cultura e Promozione della Città del Comune di Bologna. Torna ad esplorare le molte possibili relazioni, connessioni, sovrapposizioni tra arte e cinema la sezione ART CITY Cinema, con la programmazione di proiezioni cinematografiche al Cinema Lumière a cura della Fondazione Cineteca di Bologna. Infine, non mancherà uno degli appuntamenti più attesi con la ART CITY White Night: sabato 2 febbraio apertura straordinaria fino alle ore 24 in numerose sedi del circuito ART CITY Bologna, oltre che in gallerie, spazi espositivi indipendenti, palazzi storici e negozi. Programma completo on line da metà gennaio su: www.artcity.bologna.it.
VADEMECUM ARTEFIERA 2019
Dove: Quartiere Fieristico di Bologna Quando: 1-4 febbraio 2019 Orari: da venerdì 1 a domenica 3 febbraio 11.00-19.00; lunedì 4 febbraio 11.00-17.00 Press preview: 31 gennaio 2019, ore 11.00 Vip preview: 31 gennaio 2019, ore 12.00-17.00
Website: www.artefiera.it Facebook.com/artefiera Twitter.com/artefiera Instagram/artefiera_b
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