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BIENNALE D'ARTE DI VENEZIA: ECCO TUTTI I 79 ARTISTI PRESENTI


Saranno ben 79 gli artisti, provenienti dai 5 continenti. Le loro opere saranno dislocate, come di consueto, tra il padiglione centrale ai Giardini e all'Arsenale. Il titolo "May you live in interesting time", «può essere letto come una sorta di maledizione, - ha dichiarato Baratta - nella quale l'espressione "interesting times" evoca l'idea di tempi sfidanti e persino minacciosi. Ma può essere anche un invito a vedere e considerare sempre il corso degli eventi umani nella loro complessità». La Biennale d'Arte sarà aperta al pubblico da sabato 11 maggio a domenica 24 novembre 2019.



LA PRECARIETÀ DELL'ESISTENZA

La Biennale Arte 2019 non avrà un tema di per sé, ma metterà in evidenza un approccio generale al fare arte e una visione della funzione sociale dell'arte che includa sia il piacere che il pensiero critico. La Mostra si concentrerà sul lavoro di artisti che mettono in discussione le categorie di pensiero esistenti e aprono lo spettatore a una nuova lettura di oggetti e immagini, gesti e situazioni ha spiegato Ralph Rugoff, direttore artistico della prossima Biennale d’Arte di Venezia e curatore della mostra, “Il loro lavoro, animato da curiosità sconfinata e intelligenza di spirito, ci spinge a guardare con sospetto a tutte le categorie, i concetti e le soggettività che sono dati per indiscutibili. Ci invita a considerare alternative e punti di vista sconosciuti, e a capire che “l’ordine” è ormai diventato presenza simultanea di diversi ordini”.


Ralph Rugoff, curatore della 58a Biennale d'Arte di Venezia


La prima cosa che capiamo dalle anticipazioni alla mostra della prossima Biennale, quindi, è che le opere esposte saranno un tentativo di rappresentazione della complessa situazione attuale. E che, per avere un ritratto fedele del nostro tempo, non possono esserci categorie, ideologie, né una lettura univoca. Tutte le certezze vengono messe in discussione, i presupposti spazzati via; largo a una visione frammentaria e a una pluralità di voci. Un coro polifonico e ben equilibrato, composto da una kermesse in cui vige un equilibrio tra artiste donne e artisti uomini: un record mai raggiunto dalla biennale veneziana e, probabilmente, neanche da nessun’altra grande manifestazione internazionale che non fosse espressamente di stampo gender-equality.



IN QUATTRO PER LA PRIMA VOLTA


La Mostra sarà affiancata da 90 partecipazioni nazionali negli storici padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 4 i Paesi presenti per la prima volta alla Biennale Arte: Algeria, Ghana, Madagascar e Pakistan, mentre Repubblica Dominicana e Kazakistan sono alla prima Biennale con un proprio padiglione. A curare il padiglione Italia, alle Tese delle Vergini in Arsenale, sarà Milovan Farronato, sostenuto e promosso dal Mibac e dalla direzione generale Arte e architettura contemporanee e periferie Urbane.


EVENTI COLLATERALI E PROGETTI SPECIALI



Non è Biennale senza eventi collaterali. Saranno 21 in tutto quelli ufficiali, organizzati in numerose sedi della città di Venezia e proporranno un'ampia offerta di contributi e partecipazioni che arricchiscono il pluralismo di voci che caratterizza la Mostra. Oltre agli eventi ufficiali, come di consueto, Venezia si riempie di eventi non inseriti nel cartellone "istituzionale" ma di grande interesse e fascino, il cui numero lieviterà via via con il progredire della kermesse. Allo stesso tempo torneranno anche i progetti speciali, come quello a Forte Marghera, curato da Ludovica Carbotta all'interno della Polveriera austriaca, e quello dell'artista Marysia Lewandowska al padiglione delle Arti applicate nelle Sale d'armi dell'Arsenale.




TUTTI GLI ARTISTI PRESENTI


Plurale è anche l’età e la provenienza degli artisti: tra i 79 invitati, si annoverano oltre ai due nomi italiani Ludovica Carbotta e Lara Favaretto, tanti provenienti da Asia, Africa e Sudamerica, oltre che da Europa e Stati Uniti. Alcuni già visti nelle istituzioni italiane degli ultimi anni con ampie mostre (la denuncia contro la violenza sui transessuali latinoamericani di Teresa Margolles al PAC di Milano, oppure i progetti di Ed Atkins e Andra Ursuta esposti alla Fondazione Sandretto, e ancora la personale del visionario Jon Rafman alla Galleria Civica di Modena), altri consolidati dal sistema internazionale: come Dahn Vo, artista vietnamita di adozione danese che nel 2018 ha avuto una personale al Guggenheim di New York, oppure Hito Steyerl, che ha occupato la prima posizione nella lista delle persone più influenti del mondo dell’arte di Art Review del 2017 (scesa al quarto nel 2018). Vi presentiamo qui tutti i nomi degli artisti partecipanti alla mostra a cura di Ralph Rugoff, ognuno con un'opera che ne rappresenta il lavoro che li ha portati fin a Venezia, così che possiate farvi un'idea.


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