L'ULTIMA ASTA A MILANO DI SOTHEBY'S CHIUDE L'ANNO ECCO IL BILANCIO
La seconda e ultima sessione milanese del 2018 per l’arte moderna e contemporanea da Sotheby’s, la evening e la day sale di Palazzo Serbelloni, che chiudono l'anno italiano della casa d'aste, rendono onore ai risultati raggiunti ad aprile e ci permettono di fare un bilancio di questo anno di mercato nelle aste. I risultati sono tutti positivi a livello internazionale per il mercato e l'Italia non è da meno. Sempre in linea con le tendenze internazionali, anche nel nostro paese non sono mancate nel particolare delle soprese sia in positivo che non e questa asta di Sotheby's non è statata meno: lo scultore Leoncillo, si afferma definitivamente mentre ha sorprendono i ben due invenduti di Castellani.
Ma vediamo i dettaglio di questa ultima asta del 2018. La vendita serale da sola mette a segno un nuovo record per Leoncillo e, con l’85% dei 44 lotti venduti, registra un sale total di oltre € 11 milioni, che supera i € 12,8 milioni aggregando anche i risultati della day sale (la stessa asta nel novembre 2017 aveva totalizzato € 7.788.500).
LA EVENING SALE
Alla evening sale, dopo un’ottima partenza con i primi tre lotti – Antonio Calderara, La luce è al margine, al confine tra finito e infinito, doppia la stima iniziale e raggiunge € 77.500.
Fontana, Concetto spaziale/Attese 1963
Fausto Melotti, La contestazione, soddisfa la stima massima preasta e si attesta a € 150.000; Max Bill, Kern und Strahlung (Nucleo e Irradiazione), da una stima tra € 40-60,000, fa registrare un’aggiudicazione per € 125.000 (e la seconda opera dell’artista in catalogo, Irradiazione rossa, fa ancora meglio, con € 321.000) – arriva il primo Concetto Spaziale, Attese di Lucio Fontana, un taglio su tela verde-turchese del 1963-64, che passa di mano a € 465.000.
LEONCILLO SUPERSTAR
Ed è poi il turno di Leoncillo, con Grande Mutilazione. Con un curriculum di mostre istituzionali di prestigio – dalla Biennale di Venezia all’Exposition Internationale de sculpture contemporaine di Parigi, dal Museo Rodin alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma – la grande scultura in ceramica, gres e smalti datata 1962 supera le aspettative (€ 400-500.000) e con € 969.000 è la seconda migliore aggiudicazione della serata e fa segnare a Sotheby’s il nuovo record in asta per l’artista (soffiandolo a Christie’s che lo aveva stabilito solo lo scorso ottobre con un’opera analoga e omonima, Grande mutilazione, £ 728.750/€ 824.117).
Leoncillo, con Grande Mutilazione
Confermando una rinnovata attenzione all’artista spoletino da parte dei collezionisti. Top lot della serata è Giorgio Morandi: Natura Morta del 1923 spariglia le stime preasta (€ 800.000-1.200.000) e viene conquistata a € 2.169.000 (la seconda Natura morta, datata 1959, più tarda e più piccola della prima, trova un nuovo proprietario a € 861,000).
IL DEBUTTO ITALIANO DI BASQUIAT
Aggiudicati, ma senza rilanci corposi, un Concetto Spaziale dorato di Lucio Fontana, terzo migliore lotto a € 957.000, e Alighiero Boetti, Tutto, € 465.000, mentre grande competizione per Fontana scultore, con la Madonna di qualche lotto dopo, ceramica del 1954, € 405.000 (da una stima di € 130-180.000), ma anche, il giorno dopo, con Ritratto, testina in ceramica del 1949-’50 che alla day sale arriva a € 100.000 da una stima di ben inferiore di € 30-40.000.
Jean-Michel Basquiat, Untitled, 1981
Al suo debutto in un’asta italiana Untitled (1981) di Jean-Michel Basquiat. L’opera – una tecnica mista su cartone appartenente alla serie Car – arrivava in catalogo con una stima di 300-400.000 euro ed è riuscita ad attirare un discreto interesse fino a € 549.000. Dopo un invenduto illustre – Cy Twombly, Untitled, 1961 – un prezioso Kounellis dalla collezione Gian Ferrari, Senza titolo (5) del 1959, scelto anche come immagine di copertina del catalogo della sessione, centra le previsioni ed è aggiudicato a € 489.000.
BURRI, MANZONI & CO.
Alberto Burri era tra i protagonisti dell’asta, con due opere più contenute nel formato, Sportello del 1955 e Combustione del 1961, e l’atteso Bianco Plastica, grande cellotex del 1968. Se le prime due non fanno fatica ad essere desiderate e a superare le stime massime, rispettivamente con € 273.000 e € 369.000, l’ultima, tra gli highlight dell’asta, resta invece senza offerte all’altezza di una stima iniziale non così conservativa (€ 500-700.000).
Alberto Burri, Bianco Plastica, 1968
E mentre sembra non essere affatto la serata giusta per due opere di Marino Marini e altrettante di Enrico Castellani che restano invendute, procedono con buone performance, intensa per vivace cromatismo e atmosfera onirica, € 333.000), Piero Manzoni (Achrome, € 345.000), Gianfranco Baruchello (Como planeta en el sistema solar de la memoria, € 50.000), Gino De Dominicis (Senza titolo [Urvasi e Gilgamesh], € 112.500) e Michelangelo Pistoletto (Pittrice rossa con pantaloni scuri [Armona Pistoletto], € 369.000).
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