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MA LA MORTE FA DAVVERO CRESCERE IL VALORE DI UN ARTISTA?



Anche se viene considerato non molto elegante, è inutile nascondersi dietro un dito: tutti i proprietari d'arte si fanno la domanda sul quanto varranno i loro beni quando gli artisti che li hanno creati passeranno a "miglior vita". Ed è una domanda piu che legittima, ad essere onesti è anche un buon argomento. Il mondo dell'arte, in verità abbastanza freddino e poco incline ai sentimentalismi, ha coniato anche un termine appropriato anche se brutale per definire l'effetto che ha la morte dell'artista sui suoi pezzi: "l' effetto morte" . L'effetto morte è considerato un elemento costante e accettato del mercato dell'arte; perfino i profani e coloro che non hanno assolutamente nessun interesse nel mondo dell’arte sono certi che il prezzo delle opere d'arte di un dato artista salirà alle stelle quando questo muore.


Autoritratto di Vincent Van Gogh, forse l'artista piu ignorato in vita e celebrato dopo la morte

Ma è poi così vero in tutti i suoi aspetti? Indubbiamente dal momento in cui l'artista muore, è certo che smetterà anche la sua produzione e che quindi non è piu possibile comprare "nuove" opere e chi le vuole deve rivolgersi ai collezionisti che le hanno; in pratica si interrompe l’offerta del primo mercato e bisogna rivolgersi al secondo mercato; ma oltre questo aspetto ovvio e comunque rilevante, non è che per "l'arrivare alle stelle" dei prezzi non ci sia anche una serie di circostanze create “ad arte” dai mercanti e dalle gallerie che appunto operano sul secondo mercato, per speculare, basandosi sul fatto che una valutazione/rivalutazione del corpo del lavoro esistente sia probabilmente imminente dopo la morte dell’artista, e che quindi sarebbe un grave errore perdere l’occasione?

Roy Lichtenstein - In The Car, 1963

I prezzi davvero salgono alle stelle con la morte dell'artista?


La convinzione prevalente nel mercato rimane che i prezzi dell'arte aumentano quando un artista muore, così, senza tanti approfondimenti, il che implica che la morte è in grado di innescare una sorta di interruttore di "inflazione istantanea". La verità è che questa convinzione viene perpetuata in gran parte da mercanti e gallerie affamati di denaro che diranno qualsiasi cosa per ottenere massimi guadagni da quanti più ingenui compratori d'arte riescono a trovare e quale migliore occasione se non l’argomento è le ragioni dell’effetto morte che si basa su convinzioni comuni e diffuse? Il principio su cui si basa il meccanismo è sacrosanto: quello del rapporto tra domanda ed offerta; morendo l’artista, si interrompe l’offerta, quindi la domanda (ed i prezzi) salgono. Ma questa è una analisi superficiale e meccanica, una maggiore attenzione permetterà di ridimensionarne la portata. Solo per fare qualche esempio, c’è da considerare se del dato artista esista sempre una domanda, oppure se la sua ultima produzione sia qualitativamente interessante, o anche se l’aumento dei prezzi sia una ondata temporanea ed emotiva e così via. In sostanza l’effetto morte va ridimensionato sul suo impatto sui prezzi di vendita del suo lavoro . Ovviamente stiamo parlando di Artisti, con la "A" maiuscola, ma proprio perchè si tratta di artisti di assoluta qualità artistica, non è la morte (che non è di per sé un contributo o un valore artistico) a influenzarne il prezzo interrompendo il ciclo produttivo. Anzi, in alcuni e non rari casi, dispiace dirlo, ma ad augurarsi (per modo di dire...) la morte di un certo artista, sono proprio i suoi collezionisti e non perchè ne trarrebbero profitto, ma perchè non ne traggano danno. Non di rado, gli ultimi anni di un artista non sono poi i migliori della sua produzione ed il perdurare della sua attività con opere di minore qualità rispetto al passato danneggia le collezioni e gli investimenti esistenti.

Salvador Dali - Ritratto di Mrs Harrison Williams 1943

Cosa determina il valore in seguito alla morte di un artista?


Nel determinare il valore delle opere a seguito della morte di un artista, ci sono molti fattori che lo influenzano. Per prima cosa ovviamente la condizione generale del mercato va sempre tenuta in considerazione, poi l'età dell'artista al momento della morte, il modo in cui gli eredi si prenderanno cura dell'opera e quanto lo stesso artista si stato prolifico. Come si vede, le variabili sono sostanziali, e se anche fossimo in grado di calcolare tutte queste variabili, non abbiamo ancora alcuna garanzia di poter prevedere il valore prossimo venturo del lavoro di un artista.

In alcuni casi, la scarsità potrebbe innescare, è vero, la corsa a prezzi più alti, ma in alcuni casi proprio la scarsità di opere prodotte ha portato il mercato ad un totale mancanza di interesse. Quindi è corretto dire che oltre il fuoco di paglia nulla cambia in termini di previsione del valore indipendentemente dal fatto che l'artista sia vivo o morto, morto ieri o da un secolo; le vendite e i prezzi saranno sempre dinamici e imprevedibili, perché legati a dinamiche di valore artistico, storico, culturale e certo di mercato e di marketing.


Grafico tramite art-finance

Sfatare il credo popolare


Il mercato dell'arte ha costruito il mito dell'aumento automatico dei prezzi di un artista recentemente scomparso in base al fatto che, in molti casi, il volume delle vendite o del commercio di un particolare artista dopo la sua morte inizialmente cresce. Come abbiamo visto questo è certamente vero, e riguarda anche altri settori e mercati: alla morte di Michel Jackson i suoi dischi ebbero una impennata di vendite piu che altro legata a fattori emotivi e non economici. Nel caso dell'arte è noto il caso di Guttuso, prolificissimo artista, che dopo la sua morte vide le sue opere diffondersi sul mercato, ma piu che altro erano pezzi di seconda scelta, mentre le opere maggiori rimasero in mano ai collezionisti consolidati. L'altro pilastro che sta alla base del mito dei prezzi postumi sono i rari casi in cui artisti di grande successo sono morti improvvisamente e inaspettatamente. Le statistiche mostrano che i prezzi tendono ad aumentare più rapidamente se l'artista è piuttosto giovane al momento della sua morte, per quanto morboso possa essere questa visione. Ma al di là dei miti come Basquiat, Modigliani, Bacon, la maggior parte degli artisti invecchia con grazia e nel tempo e gradualmente assottiglia la sua produzione man mano che invecchia. Il valore del loro lavoro non tende a cambiare radicalmente negli ultimi anni di vita e non c'è assolutamente alcun sconvolgimento dopo il passaggio, ne rivelazioni incredibili. Le gallerie continuano a vendere, i collezionisti continuano a comprare e i prezzi continuano a fare qualunque cosa stessero facendo nello stesso modo e seguendo i medesimi criteri che seguivano prima che venga fuori la triste notizia. Non c'è dubbio che molti "esperti" incoraggeranno a spendere soldi su queste opere, parlando di "un investimento artistico", ma va fatta attenzione al fatto che gli stessi facciano almeno riferimento su quale opera, tecnica o periodo investire, oppure che siano chiari che si tratta di una azione puramente speculativa, azzardata e di breve durata. I meno onesti si fermeranno al solo fatto che l'artista sia morto: punto e basta.


Jean-Michel Basquiat - Radium 23, 1982-83

Rari eventi dell'effetto di morte reale


Non fraintendiamo, ci sono stati casi isolati in cui la morte influisce in modo significativo sulla struttura dei prezzi di un artista, ma questi casi presentavano una serie di condizioni particolari e fattori che consentivano a tale dinamica. Nessuno però di questi elementi era era un evento automatico, garantito e valido per tutti. La maggior parte di questi casi richiedeva che l'artista fosse per lo meno relativamente famoso o noto e che la loro arte fosse già piuttosto costosa e richiesta tra i collezionisti. Si trattava quasi sempre di morti premature e inaspettate, congiuntamente al fatto che in quel momento fossero all’apice della carriera, catturando così totalmente il mercato, provocando uno stato temporaneo di follia nel mondo dell’arte. In questi casi, tutti si affannano per avere le opere dell'artista e i prezzi aumentano vertiginosamente, spinti dal profitto, dall'impulso, dall'emozione e dalla paura di perdersi l'affare, i mercanti ed i collezionisti iniziano a comprare, e nella frenesia danno poca attenzione a cosa comprano dell’artista. Un esempio è la famosa asta di Sotheby's del 1987 che ha visto gli acquirenti pagare migliaia di dollari per i barattoli di biscotti vintage di Andy Warhol che, non appena l'hype è andato giù, hanno recuperato il loro valore di $ 50 o $ 100.

Grafico tramite art-finance

Potenziale contro-effetto sui prezzi


Un'altra cosa che va tenuta presente, ma che quel buon venditore che consiglia di investire pesantemente in un artista defunto di recente è che, come abbiamo visto, ci sono stati casi di impennate dei prezzi post motem, ci sono stati altrettanti casi, se non di più, in cui i prezzi di un artista sono effettivamente crollare alla loro morte. Può accadere, ad esempio, nel caso in cui gli esecutori testamentari o i membri della famiglia amministrino male le proprietà di un artista scaricando indiscriminatamente tutte le opere del defunto sul mercato, invertendo il principio di rapporto tra domanda ed offerta, dove quest’ultima risulta sovrabbondante. Altre ragioni per un calo dei prezzi alla morte di un artista si possono trovare in una gestione inefficiente, un cattivo profilo pubblico, contatti sociali o persino la scoperta di manipolazioni del mercato e delle opere da parte degli stessi depositari dell’eredità o in qualche raro e noto caso dallo stesso artista negli ultimi anni di vita. Ancora una volta, proprio come nel caso in cui i prezzi salgono, anche il calo postumo del valore non può essere previsto in modo affidabile.

Andy Warhol - Mao (II.91), 1972

Anticipare i tempi


Dispiace dirlo ma, alla fine, non c'è modo di prevedere come i prezzi di certe opere si comporteranno tenendo presente come unico parametro che l'artista che li ha fatti sia morto di recente, bisogna seguire e stare sul mercato per avere una idea ed avanzare delle ipotesi che siano credibili anticipando i tempi e regolando gli investimenti su questo. Ma quindi non è possibile fare nulla per prevedere ed anticipare l’effetto morte dell’artista per capire quali esiti possa avere una volta che accadrà? Qualcosa è possibile, tanto più se si è già possessori di una o più opere dell’artista e valutare se l’effetto morte avrà effetti positivi o negativi sul vostro patrimonio, ad esempio, scoprendo se la famiglia dell'artista o gli esecutori stanno pianificando o meno di liquidare ampie porzioni del suo lavoro entro un periodo ragionevolmente breve dopo la sua morte, oppure se vi è o meno una sorta di management o trust che assiste l’artista e la sua produzione, o ancora se gli eredi sono pochi o molti, se è prevedibile una “guerra di successione” e se gli eredi siano capaci di dare continuità e tutela al patrimonio che erediteranno. Questo essere previdenti è probabilmente l’atteggiamento migliore da tenere davanti all’effetto morte, ed è anche l’unico modo in cui si può determinare in un modo sufficientemente affidabile cosa accadrà ai prezzi postumi di un artista.



Riferimenti:

Grant, D., 25 maggio 2010, un artista è apprezzato solo dopo che muore? , Huffington Post [31 gennaio 2018] Schrager, A., 11 luglio 2013, l' arte di alta gamma è uno dei mercati più manipolati

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