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ANDAMENTO DEGLI INVESTIMENTI IN ARTE CONTEMPORANEA NEL 2016. Il report di MADE Artis

Collezionare Arte Contemporanea significa sostenere artisti con una quotazione ancora in fase di costruzione e per i quali l’offerta (il numero di opere in circolazione) continua generalmente a evolversi. Pertanto, i prezzi sono più volatili per questo periodo di creazione che per qualsiasi altro, cosa che lo rende, al contempo, il più attraente e il più rischioso del Mercato dell’Arte. Le repentine impennate di prezzo spiegano il fascino esercitato da questo Mercato sui collezionisti, ma non è solo sul lungo termine che un portfolio di opere contemporanee si rivela finanziariamente interessante, con le prospettive di rendimento che compensano le incertezze.

L’impennata dei prezzi è riconducibile a due fenomeni complementari: l’emergere continuo di nuovi artisti e l’elevazione dei grandi nomi al rango di icone. I rischi di capovolgimenti del Mercato e il riassestamento periodico dei prezzi non frenano il numero di collezionisti in costante crescita.

Osservando questi dati macro e micro-economici, da 18 anni il Mercato dell’Arte si conferma come un rifugio di fronte alle crisi economiche e finanziarie con rendimenti coerenti e ricorrenti. In un contesto in cui le Banche centrali applicano tassi negativi che fanno letteralmente a pezzi i risparmi delle popolazioni, il Mercato dell’Arte è incredibilmente in salute, con il segmento dell’Arte Contemporanea che da solo, negli ultimi 16 anni, ha registrato un incremento del fatturato pari al 1.370%. Ne risulta un concreto aumento lineare del valore medio di un’opera del 115%, che corrisponde a una crescita annua del 4,9%. Questo valore è lievitato fino al 9%, per le opere acquistate a più di 20.000 $.



Consacrazione all’asta

Felix GONZALEZ-TORRES Untitled (L.A.)


Con l’inizio del XXI secolo si è assistito all’entrata nel pantheon della Storia dell’Arte di un gruppo di artisti nati negli anni ‘40, ‘50 e ‘60. Inseriti nelle collezioni più belle, esposti nei migliori musei e sostenuti da influenti commercianti, questi hanno visto il prezzo delle loro opere impennarsi, fino a raggiungere vette in precedenza riservate ai più grandi capolavori.

Sebbene non posseggano ancora l’aura dei grandi maestri antichi, le star del Mercato dell’Arte Contemporanea godono di una copertura mediatica e di un’originalità che entusiasmano gli offerenti. Nel corso degli anni, le loro opere migliori sono diventate vere icone dell’Arte Contemporanea. Quelli che vengono riproposte oggi all’asta testimoniano la metamorfosi della domanda.



Artista Opera Prezzo Anno Prezzo Vendita

1 Richard PRINCE (1949) Untitled (Jokes) 26.500 $ 1993 4.757.000 $ 2 Jean-Michel BASQUIAT O.M.R.A.V.S 77.400 $ 1995 3.610.000 $ 3 Felix GONZALEZ-TORRES Untitled (L.A.) 162.521 $ 1998 7.669.000 $ 4 Rosemarie TROCKEL Made in Western 57.260 $ 2000 1.805.000 $ 5 Thomas SCHÜTTE Melonen 2.335 $ 1993 43.081 $ 6 LI Huayi Landscape 18.508 $ 2000 288.960 $ 7 Keith HARING Untitled 47.996 $ 1990 754.000 $ 8 Sudhir PATWARDHAN Tree 5.693 $ 1999 100.000 $ 9 Günther FÖRG Untitled 26.039 $ 2012 437.965 $ 10Jean-Michel BASQUIAT Untitled 21.441 $ 2000 245.000 $

(Luglio 2015 – Giugno 2016)

Richard Prince Monochromatic Jokes Nahmad Contemporary III

L’opera di Richard Prince offre quest’anno ancora un esempio evidente della rapidità e della forza di questa trasformazione. La tela Two Leopard Joke (1989), acquistata per 26.500 $ a maggio 1993 presso Sotheby’s New York, è stata rivenduta a circa 180 volte questa cifra 13 anni più tardi. Ovviamente, nessuno è in grado di prevedere il posto che occuperà questo lavoro nella Storia dell’Arte Contemporanea. L’indice dei prezzi di Richard Prince è lievitato solo a partire dal 2003.

(Fonte artprice)

Un altro risultato straordinario registrato quest’anno sottolinea l’influenza della morte di un artista sulla sua quotazione. Arrestando definitivamente la sua produzione, capita che la scomparsa di un artista risvegli all’improvviso il suo mercato, come dimostrato recentemente con le opere di Günther Förg, deceduto nel dicembre 2013. Untitled (1987), acquistata per 26.000 $ un anno prima della morte del pittore, viene ceduta per 438.000 $ nel giugno 2016. Se la plusvalenza è meno importante di quella registrata per Two Leopard Joke (1989), la rapidità dell’operazione la rende particolarmente significativa: +102% di crescita annua… Il prezzo di quest’opera è quindi più che raddoppiato ogni anno per quattro anni!

Günther Förg

Costruzione dei prezzi

Ora più che mai, le notizie relative ad un artista si ripercuotono sulla sua quotazione. Oggi, domanda e offerta tengono conto di tutte le informazioni disponibili, influenzando a volte pesantemente la realtà dei prezzi.

Tra gli esempi recenti, quello di Joe Bradley (1975) è il più eclatante. Messo in luce nel 2011 da ogni lato dell’Atlantico dalle gallerie Almine Rech e Gavin Brown Enterprise, le sue opere sono prese d’assalto nelle sale d’asta dove il suo fatturato passa da 100.000 $ nel 2010 a 10 milioni di dollari nel 2015


Fatturato delle vendite all’asta di Joe Bradley (1975)

(fonte artprice)


La sua quotazione raggiunge l’apice con un nuovo record, appena sopra i 3 milioni di dollari, nel novembre 2015 presso Christie’s New York, mentre la galleria Gagosian lo inseriva in una prima esposizione collettiva. La sessione successiva ha confermato l’impennata dei prezzi: Harold (2010), una tela acquistata per 195.000 $ nel maggio 2012, viene rivenduta per 485.000 $. Il suo valore è più che raddoppiato in soli tre anni.



Capovolgimenti del Mercato

Jeff Koons, Jim Beam-Box Car (1986)


L’incredibile redditività di alcune firme è inevitabilmente controbilanciata dallo sfinimento del Mercato per vari altri artisti. L’attuale periodo di esitazione porta a importanti adeguamenti dei prezzi che possono scendere ancora più rapidamente di quanto siano saliti. Visto in prospettiva, tale capovolgimento sembrerebbe un giusto ritorno a dei prezzi corrispondenti a un Mercato dell’Arte ormai efficiente.

Al centro degli artisti interessati da questo fenomeno si trova la generazione nata negli anni ‘80, su cui si erano gettati avidamente i collezionisti tra il 2010 e il 2014. Jacob Kassay (1984) la cui tela Untitled (2010) aveva toccato quota 125.000 $ nel maggio 2014 ha visto il prezzo di quest’opera perdere il 60% del suo valore, per essere infine ceduta per 50.000 $ l’11 novembre 2015, presso Christie’s New York.

Nel corso della stessa vendita, una scultura in acciaio di Jeff Koons, Jim Beam-Box Car (1986), è stata acquistata per 845.000 $. Una somma favolosa per questa piccola scultura realizzata in tre esemplari, ma un risultato deludente se paragonato al suo prezzo d’acquisto originale, circa 2 milioni di dollari nel maggio 2008, poco prima della crisi dei subprime.

Questa impressionante svalutazione prova che le star del Mercato dell’Arte Contemporanea non sono al sicuro da un assestamento. Anche alcune opere di Jean-Michel Basquiat sembrano essere state strapagate. Tra queste, Untitled (Head of Madman) (1982) acquistata a New York nel 2013 per più di 12 milioni di dollari, ha registrato un deprezzamento di 3 milioni di dollari nel febbraio 2016, presso Sotheby’s Londra.



Crescita sul lungo termine


Globalmente, il Mercato dell’Arte Contemporanea conserva fortunatamente la sua redditività sul medio e lungo termine. Malgrado diversi adeguamenti, l’indice dei prezzi dimostra che questo settore mantiene tutta la vitalità acquisita all’inizio degli anni 2000. Il 1.370% di crescita in 16 anni parla da solo.

Indice dei prezzi dell’Arte Contemporanea vs. Mercato Globale

(fonte artprice)

L’aumento dei prezzi ha dato segni di cedimento per la prima volta all’indomani della crisi del 2008 e da allora continua a cercare un proprio equilibrio, oscillando su periodi da due a tre anni. Se il Mercato dell’Arte Contemporanea gode di alcuni risultati forti, resta tuttavia dominato da opere di valore inferiore a 400.000 $, che rappresentano il 99% degli scambi. L’aumento concreto dei prezzi dell’Arte Contemporanea, poggia, quindi su un’ampia gamma di prezzi compresi tra 10.000 $ e 400.000 $.

 

Acquistando opere contemporanee, il collezionista accetta di non conoscere la collocazione definitiva dell’artista nella Storia dell’Arte. Tuttavia, gli ultimi 15 anni hanno dimostrato che un portfolio ben diversificato di opere contemporanee poteva aspirare a un rendimento annuo del 5,6%, ampiamente superiore al 2,3% del Mercato dell’Arte nel suo insieme.





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