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NELL’ANNO DEL CIBO ITALIANO, L’ARTE INCONTRA IL FOOD NELLA NUOVA CAMPAGNA MIBACT... PAZIENZA...


Una volta la macchietta dell'Italia era "pizza e mandolino", indubbiamente due vanti ed eccellenze nostrane, ma il 2018 è l'anno de cibo ed il MIBACT ha deciso di puntare per le sue campagne social all'abbinata arte/cibo; arti (entrambe) di cui il nostro paese è ricco ed in cui eccelle riconosciuto, e fin qui la teoria. La domanda che ci viene è: nell'abbinata chi ci guadagna? L'arte o il cibo? Visto che l'industria del cibo è ricca e fiorente (beni consumabili e riproducibili) mentre quella della cultura (bene non riproducibile e da conservare) "boccheggia" a nostro parere nella comunicazione di massa si rischia di far passare un messaggio del tipo "venite a mangiare in Italia: lo consiglierebbero anche Leonardo, Caravaggio e Michelangelo"


Arcimboldo. !L'imperatore Rodolfo II in veste di Vertumno" (1591)

Potrebbero esserci il Bacchino malato di Caravaggio con i grappoli d’uva e due pesche succose, il vorace Mangiafagioli di Annibale Carracci, le immaginifiche “teste composte” di ortaggi o pesci da Arcimboldo e una cruenta Macelleria di Bartolomeo Passarotti. Ma anche l’Igloo del Pane di Mario Merz, le surreali melanzane quadrupedi di Darren Bader o i banchetti luculliani immortalati negli affreschi di Pompei. Setacciando palmo a palmo i musei della Penisola, la passeggiata nella galleria virtuale del food probabilmente andrebbe avanti a oltranza.


Caravaggio "fanciullo con canestro di frutta" 1593 1594

Il “2018 Anno del Cibo Italiano” non poteva che iniziare all’insegna del binomio arte ed enogastronomia, i due principali attrattori culturali del Belpaese. Mentre si moltiplicano le iniziative per valorizzare i riconoscimenti Unesco legati all'alimentazione – dalla dieta mediterranea alle vigne di Pantelleria e delle Langhe, dall’arte della pizza napoletana all’amatriciana- e ai paesaggi rurali storici in cui bellezza, cibo e cultura si intrecciano indissolubilmente, per il mese di gennaio il Mibact lancia una campagna social sul tema. L’invito è a visitare musei, parchi archeologici e luoghi di cultura della Penisola, alla ricerca di opere che uniscano i piaceri del gusto a quelli della vista.

Leonardo da Vinci "Ultima Cena"

Che siano dipinte su tela o su pareti antiche, scolpite nella pietra o forgiate in metallo e ceramica, le appetitose icone potranno essere fotografate e condivise sui social network con l’hashtag #annodelcibo italiano, mentre sull’account Instagram @museitaliani è già in mostra una stuzzicante collezione che va dai quadri di frutti, verdure e cacciagione della Villa Medicea di Poggio a Caiano alla Natura morta con peperoni e uva di Giorgio De Chirico.


Giorgio De Chirico "natura morta con peperoni ed uva" 1930

Il punto di partenza per un reportage collettivo che attraverso l’arte e il cibo racconti anche la storia della nostra società e l’evoluzione del gusto, in un connubio di sensi che è il riflesso della cultura plurimillenaria alla base dell’identità italiana.

 

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