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L'INTERVISTA ESCLUSIVA AD ALESSANDRO GUI E LA SUA ARTE DI ASCOLTARE IN MOSTRA A BOLOGNA

Alessandro Gui

Omaggio ad Hopper e divagazioni

15 settembre 2017 ore 18.00

Fondazione Gajani - via de'Castagnoli 14 - Bologna

L'arte di Alessandro Gui non è la fotografia, ma l'arte di ascoltare le cose, il mondo e Il mondo parla ad Alessandro Gui nella manifestazione intuitiva, poetica, a tratti magica, del suo darsi originario: nelle fotografie Gui ricerca forme, strutture, archetipi, non petizioni moralistiche né tanto meno sperimentalismi fini a se stessi. Ogni scatto è un ricordo ed un invito a riflettere, a perdersi per ritrovarsi; egli invita lo spettatore a seguirlo in un viaggio solitario e poetico, certamente intimo. Le opere di Alessandro Gui si vivono da soli non collettivamente; e questo ci porta direttamente al''omaggio ad Hopper che da il titolo a questa mostra.


Nelle sue immagini Gui predilige architetture nel paesaggio, dettagli rivelatori che divengono un tutto teatri e di locali. Le immagini hanno colori brillanti ma non trasmettono vivacità, gli spazi sono reali ma in essi c’è qualcosa di metafisico alla Giorgio De Chirico che comunica allo spettatore un forte senso di serena solitudine.

Le sue opere sono senza mediazioni, precise, chiare dirette ed in questo ricorda Cézanne, per questo piglio, a tratti fenomenologico. Più di quest’ultimo, tuttavia, Gui è capace di individuare su un piano artistico delle immagini iconiche attive nell’immaginario collettivo e nella creatività inconscia​ dove il dettaglio e paesaggio d'insieme non sono altro che il risvolto della stessa medaglia.

Attraverso i suoi scatti Alessandro Gui è alla ricerca di una armonia non solo nei contenuti, ma anche nella composizione volutamente geometrica, ammorbidita da un sofisticato il gioco delle luci fredde, taglienti e volutamente ‘artificiali’.


Questo è quello che Alessandro Gui racconta a IAM attraverso questa che non è una intervista, ma una riflessione dell'artista con se stesso attraverso 5 parole chiave che gli abbiamo proposto e lui le ha interpretate con testo e scelta di immagini.

Le parole chiave sono: Colore - Forma - Emozione - Luce - Ricordo, e lui, in assoluta libertà le noi e voi. Eccole:

Alessandro Gui - immagine dalla serie « riflessi » per gentile concessione dell'artista

Colore

Contrasti, assonanze, nuances, … Il colore gioca, stimola, offende. Può essere elegante o volgare, ci fa entrare in un’atmosfera, invita o respinge.

Nelle mie foto cerco sempre di riprodurre il colore tale quale, come mi ha emozionato quando mi ha spinto a fare clic!

Non mi piacciono le immagini troppo saturate, sono come una barzelletta che non fa ridere.


Forma

La forma eccita, inganna, attrae.

Quando osserviamo una forma, una linea o un volume, che sia una forma tridimensionale o bidimensionale, il nostro cervello ne trasmette le informazioni agli organi dei sensi, ci sembra quasi di poterla toccare, di sentirne l’odore, … Di qui una forma astratta ci può far viaggiare nel subcosciente, nella spiritualità, la lettura dipende dalla creatività dell’osservatore.




Emozione

All’origine di ogni immagine c’è un’emozione. Parlare dell’emozione è assai complesso, ci sono talmente tante emozioni. In questi giorni è morto un caro amico, si celebra il tragico anniversario della strage di Bologna, nel medesimo tempo possiamo aver incontrato una persona che ci ha colpito, per la sua bellezza, per la sua intelligenza, o trovarci di fronte ad uno spettacolo della natura … I saggi ci insegnano una grande prudenza davanti alle emozioni, guai a farsi guidare da questo vento capriccioso. Fare il vuoto nella mente, analizzarne i più infimi dettagli e finalmente conservarne quello che vale.


Luce

Questo mio logo racconta il mio pensiero: senza luce niente ombre. La base della fotografia, il segno della luce. Vivo in una regione bellissima con delle luci particolari, soprattutto in inverno il sole è talmente basso che crea una luce come in un dipinto del 600. Le atmosfere sono dolci, calde, i cieli stupendi. Qualche anno fa avevo notato come le grandi città storiche, Roma, Parigi, Firenze e altre godessero ciascuna di un’atmosfera luminosa particolare; poi siamo riusciti ad inquinare l’atmosfera e tutto è finito. Che bestia stupida che è l’uomo.



Ricordo

In questo particolare momento della mia vita mi sto occupando dei miei archivi. Più di 50 anni di fotografia, migliaia di diapositive, di negativi, di lavoro, ritratti di amici, ricordi di avventure, una casa che ho particolarmente amato, una compagna, delle ragazze, ormai tutte delle vecchiette, come lo sono io stesso. Quello che mi piace è che rivedo e rivivo dei momenti del mio passato con grande piacere e senza la minima nostalgia. Ho avuto la fortuna di nascere in un momento particolarmente fortunato della nostra storia e ne ho potuto approfittare senza far pagare ad altri la mia libertà.



(tutte le foto sono per gentile concessione dell'autore)

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