JACQUES-LOUIS DAVID E L'APOTEOSI DEL NEOCLASSICISMO: IL VIDEO DI IAM E LE IMMAGINI IN ZOOM VIEW
Jacques-Louis David nasce il 30 agosto del 1748 a Parigi da una famiglia di origini piccolo-borghesi: la madre, Marie-Geneviève Buron, è una parente alla lontana del celebre artista François Boucher, mentre il padre, Louis-Maurice, è un commerciante di ferro. A soli nove anni Jacques-Louis diventa orfano di padre, morto a causa delle ferite subite in occasione di un duello.
Per questo motivo viene trasferito nel convento del Picpus. Mentre la madre si ritira in campagna. A occuparsi dell'istruzione del bambino è uno zio, che dopo averlo fatto seguire da un istruttore privato decide di fargli frequentare il Collège des Quatre-Nations iscrivendolo alla classe di retorica.
Jacques-Louis David "La Mort de Marat" 1793 - olio su tela - 165×128 cm - Museo reale delle belle arti del Belgio, Bruxelles
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In breve tempo, però, Jacques-Louis David mostra una evidente predisposizione per il disegno, che induce lo zio a fargli intraprendere una carriera nel settore dell'architettura. Il ragazzo, però, è più orientato verso la pittura, specialmente dopo aver frequentato un corso di disegno dell'Académie Saint-Luc.
Viene, quindi, raccomandato a Boucher, al tempo primo pittore del re, che però lo indirizza verso Joseph-Marie Vien, artista di successo che pochi mesi prima ha presentato la "Venditrice di amorini", manifesto di quella che in futuro verrà chiamata pittura neoclassica, al Salon di Parigi.
David, pertanto, a partire dal 1766 comincia a frequentare l'atelier di Vien, che gli permette di studiare con Jean Bardin all'Académie royale. Qui, il giovane Jacques-Louis David ha modo di conoscere la prospettiva, l'anatomia e la composizione, avendo l'opportunità di studiare insieme con François-André Vincent e Jean-Baptiste Renault.
Jacques-Louis David, Distribuzione delle aquile nel Campo di Marte il 5 dicembre 1804
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Divenuto il protetto del segretario dell'Académie d'architecture e amico di famiglia Michel-Jean Sedaine, David ottiene il terzo premio al Prix de quartier del 1769, grazie al quale si aggiudica la possibilità di prendere parte al Prix de Rome, dove - tuttavia - non arriva più in là del secondo posto (con "Combattimento di Marte e Minerva"), superato da Joseph-Benoit Suvée. È il 1771.
David ci riprova l'anno dopo con "Diana e Apollo saettano i figli di Niobe", ma manca il primo posto anche in questa occasione. Dopo un momento di debolezza che lo induce a pensare addirittura al suicidio, Jacques-Louis David si ripresenta al Prix de Rome anche nel 1773, con "La morte di Seneca". Nemmeno questa volta, però, arriva la vittoria, e così il giovane parigino entra in contrasto con l'istituzione accademica.
Nel 1774, comunque, David riesce a vincere il Prix de Rome grazie ad "Antioco e Stratonice". Così, l'anno seguente egli può partire in direzione di Roma insieme con il maestro Vien.
Jacques-Louis David 1807 - "La consacrazione dell'imperatore Napoleone e l'incoronazione dell'imperatrice Josephine di Papa Pio VII, 2 dicembre 1804" - olio , tela - 979 x 621 cm Louvre, Parigi, Francia
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Dopo aver fatto tappa a Lione e a Torino, si ferma a Parma e a Bologna, dove ha modo di conoscere le opere del Correggio. Nel 1776 realizza "I duelli di Diomede", seguito un paio di anni più tardi da "I funerali di Patroclo". Nell'estate del 1779 inizia a palesare i segni di una depressione che durerà alcuni mesi. Prova a combatterla in occasione di un viaggio a Napoli insieme con François Marie Suzanne, con cui visita Pompei ed Ercolano. Superata la crisi, termina nel 1780 "San rocco intercede presso la Vergine per gli appestati".
Dopodiché torna a Parigi, intenzionato a presentare "Belisario chiede l'elemosina" all'Accademia di pittura con lo scopo di avere il permesso di esporre al Salon.
Nel 1782 si unisce in matrimonio con una ragazza di diciassette anni più giovane, Marguerite Charlotte Pécoul, che gli darà quattro figli: Charles-Louis Jules, il primogenito, nasce già nel 1783. Nello stesso anno il pittore parigino propone all'Accademia "Il compianto di Andromaca sul corpo di Ettore", che viene accolto con favore. Grazie ad esso può prestare giuramento davanti al rettore Jean-Baptiste Marie Pierre.
Jacques-Louis David "Il giuramento degli Horatii" - 1784 - olio , tela - 425 x 330 cm - Louvre, Parigi, Francia
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Dopo avere deciso di realizzare "Il giuramento degli Orazi", parte per Roma insieme con il suo allievo Jean-Germain Drouais e sua moglie, con l'intento di realizzarlo e concluderlo in Italia. Questo dipinto, in effetti, lo consacra come leader della scuola del Vrai style, la pittura moderna che, in seguito, verrà definita come Neoclassicismo.
Nel 1787 egli realizza "La morte di Socrate" per un aristocratico liberale, Charles Michel Trudaine de la Sablière, e l'anno successivo conclude "Gli amori di Paride ed Elena", commissionatogli da un membro della famiglia reale, il conte d'Artois, che successivamente diventerà Carlo X.
In seguito realizza "Ritratto di Lavoisier e della moglie", che tuttavia non viene esposta al Salon, e la stessa sorte tocca a "I littori riportano a Bruto i corpi dei suoi figli".
Jacques-Louis David "Le sorelle Zenaide e Charlotte-Bonaparte" - 1821 - olio , tela - Museo J. Paul Getty, Los Angeles, CA, USA
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Negli anni successivi Jacques-Louis David ottiene un notevole successo anche in virtù dei sentimenti rivoluzionari che le sue opere lasciano trasparire. Egli stesso prende parte in prima persona, in modo ardente e attivo, alla Rivoluzione francese, come testimonia la sua opera forse più drammatica, il "Marat assassinato".
Durante la reazione termidoriana viene incarcerato, per poi essere liberato. Quindi decide di aprire una scuola, che viene frequentata da allievi che giungono da tutta Europa. Realizza "Incoronazione" e "Consegne delle Aquile", su incarico di Napoleone Bonaparte.
Jacques-Louis David "L'addio di Telemaco e Eucaristia" - 1818 - olio , tela - 87 x 103 cm - Collezione Privata
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In seguito deve fare i conti con un raffreddamento delle sue relazioni con il potere, provocato anche da difficoltà dal punto di vista dei pagamenti. Il compenso preteso dall'artista viene reputato esagerato, e per questo contestato, dall'amministrazione.
Ecco perché David torna alle commissioni private: è il caso di "Saffo e Faone" (1809), dipinto mitologico che è destinato a Nicolai Yussupov, un principe russo.
Mentre François Gérard e Antoine-Jean Gros, suoi vecchi allievi, omaggiano la monarchia restaurata, Jacques-Louis David è consapevole che il suo passato bonapartista e rivoluzionario potrebbe costargli caro. Per questo, in seguito alla sconfitta di Waterloo scappa in Svizzera e, successivamente, a Bruxelles. Dopo avere ricevuto l'invito di Federico Guglielmo III a recarsi in Prussia, ha l'occasione di ritrarre le figlie di Giuseppe Bonaparte.
Jacques-Louis David "Ritratto del conte Henri-Amédée de Turenne," - 1816, Copenaghen, Ny Carlsberg Glyptotek.
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All'età di settantacinque anni esegue "Marte disarmato da Venere e le Grazie", che viene esposto nel 1824. Quello stesso anno l'artista francese viene investito da una carrozza, episodio che compromette gravemente la sua salute.
Nel novembre del 1825 Jacques-Louis David deve fare i conti con una paralisi alle mani. E' il preludio alla morte, che lo coglie nel suo letto a Bruxelles il 29 dicembre. Il suo corpo viene seppellito al Cimitero Saint-Josse-ten Noode della città belga. Il suo cuore viene invece inumato nel celebre cimitero Père Lachaise di Parigi.
Jacques-Louis David "L'imperatore Napoleone nel Suo studio alle Tuileries" - 1812 - olio su tela - 203,9 × 125,1 cm - Collezione Samuel H. Kress
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Nella sua formazione e nel percorso artistico David è innanzi tutto un pittore di storia, il "genere grande" della pittura, secondo la classificazione elaborata da Félibien nel XVII secolo:
« colui che dipinge paesaggi alla perfezione sta in un grado più alto di chi dipinge solo frutta, fiori e conchiglie. Colui che dipinge animali vivi merita maggior considerazione di chi dipinge cose morte e prive di movimento [...] colui il quale imita Iddio dipingendo figure umane , è assai più eccellente di tutti gli altri [...] il pittore che fa solo ritratti non ha ancora raggiunto la perfezione nell'arte [...] per questo è necessario passare dalla rappresentazione di una sola figura a quella di più figure insieme, trattare la storia e la mitologia, rappresentare, come gli storici, figure grandi [...] bisogna saper adombrare sotto il velo delle allusioni mitologiche le virtù dei grandi uomini e i misteri più elevati » (A. Félibien, Conferences de l'Académie royale de peinture et de sculpture, Paris, 1669)
E David, fino all'esilio, attribuisce la maggiore importanza alle composizioni storiche ispirate a soggetti tratti dalla mitologia - Andromaca, Marte disarmato da Venere- o dalla storia romana e greca: Bruto, Le Sabine, Leonida. Con la Rivoluzione, cerca di adattare la sua ispirazione fondata sull'antico a soggetti del proprio tempo, dipingendo anche opere con soggetti contemporanei: Il giuramento della Pallacorda, La morte di Marat, L'incoronazione.
Jacques-Louis David Suzanne Le Peletier di Saint-Fargeau - 1804 olio su tela - 603 x 495 mm.
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Il secondo genere prediletto, ancora sull'esempio di Félibien, è il ritratto. All'inizio della carriera e fino alla Rivoluzione, ritrae i suoi familiari e i notabili della sua cerchia, poi Napoleone, il Papa e qualche esponente del regime; in questo genere, il suo stile anticipa spesso la ritrattistica di Ingres. Il suo catalogo comprende anche tre autoritratti e solo tre sono anche i soggetti religiosi: un San Girolamo, il San Rocco che intercede presso la Vergine e un Cristo in croce. Gli si attribuisce un solo paesaggio e nessuna natura morta.
Jacques-Louis David - 1787 - olio su tela - 129,5×196,2 cm - Metropolitan Museum of Art, New York
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David, nato in pieno periodo rococò, non poté non esserne un rappresentante. Il soggiorno in Italia fu fondamentale per lo sviluppo della sua personalità artistica, potendo conoscere e apprezzare due maestri del Rinascimento come Raffaello e Correggio, un classicista come Guido Reni fino alla scoperta di Caravaggio e della sua scuola. Al suo ritorno da Napoli, maturato l'abbandono della formazione barocca, la sua conversione al Neoclassicismo passa innanzitutto attraverso gli insegnamenti del proprio maestro, Joseph-Marie Vien, dalla meditazione dell'opera di Poussin, di Gavin Hamilton, di Pompeo Batoni, di Raffaello Mengs e dei suoi studi sull'antichità, favoriti dall'opera di Winckelmann.
La novità di David consiste nell'aver combinato una ispirazione sia estetica che morale, unendo ragione e passione, piuttosto che l'imitazione della natura e dell'antico. Con il Belisario e Il giuramento degli Orazi David trova il suo stile che varierà appena con Le Sabine.
Jacques-Louis David - Napoleone incorona Josephine (recto e verso) - Disegno, pagina dello schizzo - 1805
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La tecnica utilizzata da David è visibile negli abbozzi e nelle opere incompiute che ci sono rimasti e che permettono di osservare la sua maniera di dipingere e di conoscere i processi di realizzazione. Così, l'incompiuto Ritratto di Bonaparte lascia apparire lo strato di preparazione di pigmenti bianchi a base di piombo sul quale dipinge, ma David dipingeva anche su preparazione collose.
Jacques-Louis David "incoronazione dell'imperatore e dell'imperatirce"
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La tavolozza di David era costituita nell'ordine dai colori:
« bianco piombo, giallo Napoli, ocra gialla, ocra rossa, ocra Italia, bruno rosso, terra di Siena bruciata, lacca carminio, terra di Cassel, nero avorio, nero pesca o vigna. Indistintamente blu di Prussia, blu oltremare, blu minerale, poi poneva sotto questi colori cinabro e vermiglione. Verso la fine della carriera aggiunse il giallo cromo e il cromo rosso per dipingere i soli arredamenti »
Jacques-Louis David Le Serment du Jeu de paume - 1791 (lavoro preparatorio)
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Nella composizione, egli abbandona la struttura piramidale in voga nel XVII secolo, preferendo quella a fregio ispirata ai bassorilievi antichi, generalizzandola, a partire da Il giuramento degli Orazi, una composizione di struttura rettangolare.
Jacques-Louis David Le Serment du Jeu de paume - 1791 - 101,2 × 66 cm
Probabilmente David utilizzava uno schema ortogonale basato sul ribaltamento dei lati minori del rettangolo, ma nessun disegno di David mostra tracciati che permettano di verificare il suo modo di comporre, anche se forse il disegno preparatorio dell'Ippocrate rifiuta i doni di Artaserse di Girodet è anche un esempio di come David costruisse i propri dipinti.
Lo scrupolo di David può essere dimostrato, per esempio, dai ripetuti rifacimenti — venti volte — del solo piede sinistro di Orazio nel Giuramento.
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