INAUGURA A BOLOGNA LA MOSTRA DHUCAMP,MAGRITTE, DALì - A PALAZZO ALBERGATI
Duchamp, Magritte, Dalì. I Rivoluzionari del ‘900
dal 16 ottobre 2017 all'11 febbraio 2018
Domani, 17 ottobre a Bologna apre al pubblico la straordinaria mostra dedicata a quei nomi del mondo dell’arte che hanno rivoluzionato il Novecento. Duchamp, Magritte, Dalì, Ernst, Tanguy, Man Ray, Calder, Picabia e molti altri, tutti insieme per raccontare un periodo di creatività geniale e straordinaria. La determinazione a rivoluzionare l’arte, a rompere col passato e inventare un mondo nuovo, è raccontata con grande ricchezza narrativa nella mostra: sono infatti 180 le opere esposte, tutte provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme che, con grande generosità, per l’occasione ha svuotato oltre mille metri quadri del proprio percorso espositivo mettendo a disposizione dei visitatori bolognesi le proprie incredibili collezioni.
Renè Magritte Le Chateau de Pyrenees (The Castle of the Pyrenees), 1959 Oil on canvas, 200x145 cm The Israel Museum, Jerusalem Gift of Harry Torczyner, New York Photo © The Israel Museum, Jerusalem by Moshe Caine © Renè Magritte by SIAE 2017
L’incontro tra Dada, Surrealismo e l’Israel Museum inizia come un “incontro casuale” più di cinquanta anni fa e da allora si è evoluto in una relazione profonda e duratura. Grazie a lasciti generosi provenienti in gran parte da donatori e artisti, il Museo ha potuto formare una spettacolare collezione di opere Dada e surrealiste, che comprende tutte le tecniche impiegate da questi movimenti innovativi: dipinti, readymades, collage, assemblaggi, fotografie e lavori su carta.
Marcel Duchamp L.H.O.O.Q., 1919/1964 Rectified readymade: pencil on reproduction, 30x23 cm The Israel Museum, Jerusalem The Vera and Arturo Schwarz Collection of Dada and Surrealist Art Photo © The Israel Museum, Jerusalem by Avshalom Avital © Succession Marcel Duchamp by SIAE 2017
Il Museo deve questa ricchezza innanzitutto ad Arturo Schwarz - docente, scrittore e poeta milanese -, che ha donato la sua vasta collezione di arte Dada, surrealista e pre-surrealista comprendente più di 700 opere che costituiscono la maggior parte della collezione e della selezione di opere in mostra. Tra i capolavori: Le Chateau de Pyrenees (1959) di Magritte, Surrealist Essay (1934) di Dalí, L.H.O.O.Q. (1919/1964) di Duchamp eMain Ray (1935) di Man Ray. L’allestimento è realizzato dal grande architetto Oscar Tusquets Blanca, che in omaggio all’evento ha ricostruito a Palazzo Albergati la celeberrima sala di Mae West di Dalì e l’installazione 1,200 Sacks of Coalideata da Duchamp per l’Exposition Internationale du Surréalisme del 1938.
La mostra, curata da Adina Kamien-Kazhdan Senior Curator of Modern Art at The Israel Museum, vede il patrocinio del Comune di Bologna e dell’Ambasciata di Israele ed è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con l’Israel Museum di Gerusalemme. Come un Museo enciclopedico dal livello internazionale, l’Israel Museum vanta esposizioni in tutto il mondo su una vasta gamma di temi grazie alle sue ricche e varie collezioni. Tra le più importanti mostre internazionali La culla del cristianesimo: tesori dalla Terra Santa e Chagall. Love and Life, ma anche mostre che presentano selezioni provenienti dalle collezioni più complete del Museo come quella di pittura impressionista e post-impressionista, tra gli altri tesori.
Il percorso espositivo la curatrice (che ha organizzato insieme a David Rockefeller) mette in luce un’aspetto fondamentale, e cioè il forte legame tra Dada e surrealismo. Il secondo come una prosecuzione del primo. Quando le provocazioni e i paradossi innescati da un Duchamp diventano potenti metafore poetiche per un Magritte.
Indubbia la seduzione che provocano le vere e proprie celebrità di questa mostra come L.H.O.O.Q., ovvero la Gioconda con i baffi di Duchamp, la pietra sospesa di Magritte del suo Le chateau de Pyrenees o un Surrealist Essay di Dalì del 1934, uno degli incubi straripanti di simboli dell’eccentrico artista catalano. C’è anche Main Ray, scultura di Man Ray che rende statica e antica una mano che sembra lanciare una pallina.
Duchamp potrete vedere anche il Waistcoat for Benjamin Peret, un gilet di flanella rosso, che come nel caso della famosa Fountain (l’orinatoio) di Mutt, diventa opera d’arte, perché semplice oggetto scelto dall’artista che muta senso, contesto e quindi valore. Un ready-made che disorienta, disturba, e apre a inedite interpretazioni della realtà. Così come la Gioconda e quei baffi disegnati su una mediocre riproduzione fotografica. L’acronimo del titolo significa che Monna Lisa ha il «sedere caldo». Potrebbe essere un uomo, dunque, con le estremità del corpo maggiormente irrorate di sangue.
C’è anche Pollock, che con la sua pittura in movimento ha scompaginato gli stilemi dell’arte figurativa. «È una mostra introduttiva — spiega la curatrice — che analizza i temi comuni ai due movimenti che più di altri hanno sfidato la tradizione, hanno introdotto materiali e strategie visive che hanno cambiato il vocabolario dell’arte del loro e tempo e di quello a venire. Definitivamente».
VADEMECUM:
Duchamp, Magritte, Dalì.
I Rivoluzionari del ‘900
Palazzo Albergati - Via Saragozza 28 - Bologna
16 ottobre 2017 – 11 febbraio 2018
ORARI: Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
BIGLIETTI: Intero € 14,00 (audioguida inclusa) Ridotto € 12,00 (audioguida inclusa)
INFO: T. +39 051 030141 - www.palazzoalbergati.com - www.arthemisia.it
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