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IN ARRIVO L'APP CHE CON UN SELFIE TI DICE A QUALE OPERA SOMIGLI


C’è un’app che esiste dal 2016 ma che solo negli ultimi giorni sta raggiungendo un record di download. Si chiama Google Arts and Culture e punta a coinvolgere le persone sul mondo dell’arte, fornendo una panoramica di storie, foto, informazioni sulle opere e tour virtuali di oltre un migliaio di musei di 70 Paesi. La novità, tuttavia, non è questa ma una nuova funzione che permette, grazie all’intelligenza artificiale, di associare i selfie scattati dagli utenti a volti di personaggi di celebri dipinti della storia dell’arte.


C’è un tuo ritratto in un museo?, si chiama la sezione della app che sta impazzando sui social, tanto da far postare a centinaia di persone i propri autoscatti in versione ”opera d’arte”. Dopo anni di selfie homemade di visitatori di musei che si facevano foto al fianco di un opera che a loro parere gli somigliasse ora il gioco è affidato ad un algoritmo.


La foto è necessario che venga scattata sul momento per essere processata e associata al dipinto, (quindi non vale usare la vostra foto migliore della vostra raccolta). Tecnicamente è necessario utilizzare la fotocamera per scattare il selfie (quindi non vale scegliere una foto migliore del vostro archivio) e caricarlo sull'app che risponderà con la foto dell'opera - selezionata tra dipinti, foto, serigrafie, disegni catalogati dai musei di tutto il mondo - che viene reputata la più simile per i tratti identificati.


Nulla vieta però di scattare una foto a un'altra immagine per poi utilizzarla. Ed è ciò che hanno fatto in molti oltreoceano per vedere cosa accadeva con i volti delle star. In effetti, il risultato nella maggior parte dei casi è quantomeno curioso. Così, a fronte dei tanti che si sono visti comparare all'Urlo di Munch o ad altri ritratti che hanno suscitato l'ilarità generale per l'impietoso confronto, cominciano ad affacciarsi anche i meme di Donald Trump e altri personaggi famosi accostati non proprio a capolavori, con effetti improbabili e dissacranti.


Nel fotoconfronto finale, in alto a sinistra, compare anche la percentuale di ''corrispondenza'' (match) che l'algoritmo ottiene mettendo a confronto l'immagine con il ritratto che risulta somigliare di più al soggetto. A volte è l'espressione che conta, in alcuni casi scavalcando persino le fattezze e c'è chi si trova accostato persino a un oggetto.


Inutile che vi affrettiate a cercare l'app per il vostro telefonino, perchè per ora non è ancora disponibile in tutto il mondo e comunque non in Italia, ma dato il successo riscontrato negli ultimi giorni, si diffonderà molto velocemente. Info: play.google.com/store/apps



L'impressione, a leggere i commenti postati dagli autori del selfie su Twitter, è che più l'autoscatto è impietoso, più l'effetto che si ottiene risulta divertente. La lezione d'arte in questi casi è rimandata, ma la risata è assicurata.

 

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