APRE A BOLOGNA IL COWORKING DI PRODUZIONE CREATIVA WOXEL
In molti si saranno chiesti cos’era quella palazzina un po’ Bauhaus ricoperta di piastrelle colorate in via Corticella. Ex biblioteca di quartiere (Biblioteca Pelagalli), poi asilo nido fino al 2012, il progetto risale agli anni 70 ed è dell’architetto Lorenzo Cremonini. Nel marzo del 2016 il collettivo Social Log provò a occupare l’immobile, ma durò pochissimo. 200 mq e tre piani pieni di luce rimasti vuoti per circa 5 anni che oggi tornano ad avere una funzione grazie a Voxel, nuovo spazio di co-working per artisti, imprenditori, produttori, designer che verrà inaugurato il 2 febbraio 2018 in occasione di Arte Fiera 2018 e Art City con una mostra collettiva dal titolo “2218. Esercizi di manutenzione di immaginario”.
Se alla frase “aprirà presto un nuovo spazio” siete soliti associare l’idea di una galleria d’arte o di quelle che sempre più spesso vengono chiamate room, stavolta resterete sorpresi nel constatare che lo spazio di prossima apertura a Bologna, è qualcosa che si discosta dalla tipologia di spazi – e soprattutto di situazioni – citati finora. Sar uno spazio di lavoro e di sperimentazione condivisa che nasce dalla convinzione che sia possibile formulare un nuovo approccio alla produzione di contenuti creativi attraverso l’integrazione di linguaggi, visioni, competenze e ambiti operativi diversi, per superare i confini attuali della filiera produttiva dell’arte e della cultura.
L’IDEA CHE HA PORTATO ALLA NASCITA DI VOXEL
Nato da un’idea di Tommaso Arosio, visual designer e fondatore di H.Blumaverde, Elisa Del Prete art curator, producer e fondatrice della residenza artistica (la prima a Bologna) Nosadella.due, Iader Giraldi, imprenditore della conoscenza e fondatore di Zeranta Edutainment srl, e Filippo Pagotto, attore, VR developer e fondatore di DeyeVR, Voxel supera il concetto di coworking, proponendosi come luogo in cui artisti, imprenditori, produttori, designer e altre figure creative che vi transiteranno potranno sperimentare nuove formule di progettazione condivisa in cui linguaggi apparentemente distanti (creazione di formati di accesso alla conoscenza, curatela e produzione dell’arte contemporanea, sviluppo di percorsi formativi ed esperienze di partecipazione, sperimentazione video, tecnologia VR, comunicazione, documentazione e fruizione) potranno convergere in comuni obiettivi.
“L’idea di Voxel nasce dal desiderio di capire come uno spazio condiviso possa trasformarsi anche in spazio progettuale”, racconta ad Artribune Elisa Del Prete. “Siamo quattro professionisti impegnati in ambiti che raramente si intersecano, ma siamo convinti che la visione, l’esperienza e la metodologia di ognuno di noi possano nutrire quelle degli altri, dal punto di vista progettuale e professionale”. Il nome dello spazio si riferisce al voxel, unità di misura dell’immagine 3D e si ispira all’idea che l’immaginario debba oggi alimentarsi e muoversi oltre una concezione bidimensionale.
UNO SPAZIO CREATIVO NEL CUORE DELLA BOLOGNINA
Situato a Bologna in via Corticella 56, nel multietnico quartiere della Bolognina, Voxel nasce all’interno di una palazzina a due piani in cemento armato rivestita di ceramiche colorate, e progettata a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta dall’architetto Lorenzo Cremonini per essere un laboratorio artigianale. Oggi Voxel eredita dell’edificio la destinazione d’uso di laboratorio, mettendo però al centro della produzione creativa le persone e l’impatto vitale che esse sono in grado di generare al suo interno e anche all’esterno. “Voxel è uno spazio di produzione e di lavoro che nasce in un luogo simbolo di Bologna, un vero e proprio ‘landmark’ sul territorio”, continua Del Prete. “Abbiamo già incontrato diverse realtà e associazioni del quartiere per eventuali collaborazioni o dialoghi futuri. Ci piacerebbe che Voxel possa diventare un punto di riferimento della città”.
L’INAUGURAZIONE
Voxel inaugurerà al pubblico venerdì 2 febbraio dalle 18 alle 24 in occasione di ArteFiera, e rientra tra gli eventi di Art City 2018 con 2218 Esercizi di manutenzione dell’immaginario, un palinsesto articolato sul tema della creazione d’immaginari. Lo spazio diventerà “performance” esso stesso grazie alla presenza simultanea di opere, esperienze sensoriali, azioni e conferenze, installazioni virtuali, visive e luminose.
Tra gli eventi in programma, Odissea, il viaggio dei sensi – una produzione Zeranta Edutainment Srl di Damiano Folli, Manuele Bravi e Camilla Fabbrizioli, è un’esplorazione introspettiva attraverso un percorso sensoriale fatto di mani, acqua, vento, profumi, cibo e parole; Italia 170 invece è il titolo del progetto presentato da Flavio Favelli, a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi e promosso da Nosadella.due. L’opera rappresenta il prologo di Serie Imperiale, lavoro di Favelli dalle implicazioni concettuali, sociali ed estetiche della pittura murale.
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