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SETTEMBRE 2018 LE MOSTRE CHE INAUGURANO IN ITALIA

Settembre è sostanzialmente il mese con cui inizia l'anno espositivo per i musei e le gallerie che hanno davanti a loro un lungo periodo in cui dare forma alle loro programmazioni godendo ancora del bel tempo che questo mese regala. Ecco quindi le mostre piu interessanti che inaugurano in questo settembre selezionate da IAM. I nomi e le proposte sono di prima grandezza da Chagall a Tontoretto, da Tiziano a Van Dyck, passando per la fotografia nella Pop Art e l'art Nouveau di Mucha, e molto altro.

Marc Chagall come nella pittura così nella poesia

Mantova - 04/09/2018 : 13/01/2019


Marc Chagall come nella pittura, così nella poesia sarà allestita a Palazzo della Ragione, monumento medievale che sorge nel cuore della città, decorato con straordinari cicli di affreschi, per secoli centro del potere civico di Mantova. Il Palazzo sarà restituito alla città proprio a settembre, dopo un lungo e complesso intervento di valorizzazione che consentirà di ospitare un palinsesto di attività culturali ricco e qualificato. La mostra espone oltre 130 opere tra cui il ciclo completo dei 7 teleri dipinti da Chagall nel 1920 per il Teatro ebraico da camera di Mosca: opere straordinarie che rappresentano il momento più rivoluzionario e meno nostalgico del suo percorso artistico. I teleri costituiscono un prestito eccezionale della Galleria di Stato Tretjakov di Mosca, di assai rara presenza in Italia: furono esposti a Milano nel 1994 e a Roma nel 1999 dopo le esposizioni del 1992 al Guggenheim di New York e del 1993 al The Art Institute di Chicago.


Marc Chagall - Sulla città


Il progetto espositivo proporrà, attorno alle sette opere, la ricostruzione dell’environment del Teatro ebraico da camera, ossia una “scatola” di circa 40 metri quadrati di superficie, per cui Chagall aveva realizzato, oltre ai dipinti parietali, le decorazioni per il soffitto, il sipario, insieme a costumi e scenografie per tre opere teatrali. Una selezione di opere emblematiche (dipinti e acquerelli) di Marc Chagall degli anni 1911 – 1918 accompagnerà l’allestimento immersivo del Teatro ebraico da camera, insieme a una serie di acqueforti, eseguite tra il 1923 e il 1939, tra cui le illustrazioni per le Anime morte di Gogol’, per le Favole di La Fontaine e per la Bibbia. Le incisioni si inseriscono nel percorso espositivo a testimoniare lo stretto rapporto tra arte e letteratura nel periodo delle avanguardie.


Vademecum:


PALAZZO DELLA RAGIONE Largo Vigili del Fuoco Mantova - Mantova - Lombardia dal 04/09/2018 - al 13/01/2019 - Vernissage: 04/09/2018 su invito Orari: dal martedì alla domenica, h 9.30 – 19.30 (chiusura della biglietteria h 18.30) chiuso il lunedì, ad eccezione del 24 dicembre 2018 e del 7 gennaio 2019 Sito web: http://www.chagallmantova.it

Tintoretto 1519-1594 Venezia - 07/09/2018 : 06/01/2019

Nel percorso espositivo nell’Appartamento del Doge – a cura di Robert Echols e Frederick Ilchman, con la direzione scientifica di Gabriella Belli – si potranno ammirare 50 dipinti e 20 disegni autografi di Tintoretto, prestati dai grandi musei internazionali, unitamente ai famosi cicli realizzati per Palazzo Ducale tra il 1564 e il 1592, visibili nell’originaria collocazione. L’esposizione permetterà dunque di riscoprire pienamente la pittura visionaria, audace e per nulla convenzionale di Jacopo Robusti che, figlio di un tintore, seppe sfidare la tradizione consolidata incarnata da Tiziano, sbalordendo e scegliendo di innovare: non solo con ardite soluzioni tecniche e stilistiche, ma anche con sperimentazioni iconografiche che segnarono un punto di svolta nella storia della pittura veneziana del Cinquecento. Tra questi prestiti eccezionali, saranno esposte opere provenienti dai musei italiani e da quelli di tutto il mondo.


Jacopo Tintoretto, Susanna e i vecchioni, 1550 ca., olio su tela, 146 x 193,6 cm, Vienna, Gemäldegalerie Kunsthistorisches Museum

Il progetto, al quale hanno contribuito storici dell’arte di fama internazionale e che vede l’adesione delle più importanti istituzioni veneziane, si concretizza in un grande evento espositivo che si terrà a Palazzo Ducale e alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. In queste due sedi prestigiose l’anniversario per i 500 anni dalla nascita di Tintoretto sarà celebrato dalla Fondazione Musei Civici di Venezia con l’esposizione Tintoretto 1519 – 1594 a Palazzo Ducale e dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia con l’esposizione Il giovane Tintoretto, in un percorso integrato di straordinari capolavori provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private del mondo, mentre numerosi dipinti presenti a Venezia saranno restaurati per l’occasione, grazie al sostegno di Save Venice Inc., per permettere al pubblico di ammirarle nella loro compiuta forza espressiva.


Vademecum:


PALAZZO DUCALE San Marco 1 - Venezia - Veneto dal 07/09/2018 - al 06/01/2019 - Vernissage: 07/09/2018 Su invito


Homo Faber Venezia - 14/09/2018 : 30/09/2018




Homo Faber è la prima grande esposizione dedicata alla maestria artigiana europea. È un evento culturale di rilevanza internazionale, che intende valorizzare il meglio dei mestieri d’arte, contemporanei e tradizionali, e dei loro legami con il mondo del design. È un viaggio alla scoperta dei maestri d’arte e delle loro competenze, attraverso dimostrazioni dal vivo ma anche con l’ausilio delle più sofisticate tecnologie di realtà virtuale.


Adi Toch, Talk to Me, Argento, ottone patinato, similoro patinato, acciaio inossidabile, A80 L20 P25 cm (1200x800)

È un'opportunità per ascoltare le opinioni e le esperienze dei maestri, partecipando a un programma di conferenze sul tema della creatività e dell’artigianalità

Homo Faber è la celebrazione dell’estro creativo e del talento manuale: dal gioiello alle biciclette su misura, dai mestieri più rari ai più preziosi.


Vademecum:


FONDAZIONE GIORGIO CINI ISOLA DI SAN GIORGIO MAGGIORE Indirizzo: Isola di San Giorgio Maggiore - Venezia - Veneto Quando: dal 14/09/2018 - al 30/09/2018 Vernissage: 14/09/2018 Generi: design, arti decorative e industriali, artigianato Sito web: https://www.homofaberevent.com


Angelo Malinverni – I fiori, la Grande Guerra, gli Alpini​


Torino - 15/09/2018 : 24/10/2018


Nel centenario della fine della Grande Guerra, la Biblioteca Nazionale celebra questo artista, scrittore, medico e alpino con una rassegna di oltre un centinaio di opere, in cui Malinverni registra le emozioni del fluire dei mesi, delle luci, dei colori di una natura ritrovata, rivisitata, reinterpretata, in rappresentazioni che trovano riscontri all'interno della tradizione pittorica di scuola piemontese di fine Ottocento e dei primi anni del Novecento.


Angelo Malinverni Fanciulla al pianoforte

Di volta in volta, Malinverni traduce la visione del vero in una raffigurazione dalle cadenze delicate, interiorizzate. Ogni colore, ogni linea, ogni impressione diviene testimonianza di una ricerca che lo ha accompagnato per tutta la vita. L’ampio salone della Biblioteca accoglie l’autore di numerose tavolette rese con un segno che fissa un «Altipiano» e delle betulle, un «Lago montano» e «Il pittore Cavalleri», del 1919, che dipinge davanti allo scenario spettacolare della natura, delle montagne e della luce che illumina alberi e arbusti. Dai «camminamenti» e trincee della prima guerra mondiale a un mazzo di «Rose bianche», si dispiegano le immagini di Malinverni, i ricordi che affiorano alle prime luci dell’alba, gli interni raccolti e arricchiti dalle nature morte o dai mazzi di fiori in un vaso. La retrospettiva permette di entrare in sintonia con una serie di quadri che rivelano la delicatezza .


Vademecum:


BIBLIOTECA NAZIONALE UNIVERSITARIA Piazza Carlo Alberto 3 - Torino - Piemonte dal 15/09/2018 - al 24/10/2018 - Vernissage: 15/09/2018 Ore 17.00 Orari: Dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 19 e il sabato dalle 8 alle 14.

Camera Pop. La fotografia nella Pop Art di Warhol Schifano & Co


Torino dal 20/09/2018 - al 13/01/2019


La Pop Art è stata un fenomeno mondiale, esploso negli anni Sessanta negli Stati Uniti e in Europa, e diffusosi rapidamente anche nel resto del mondo “che ha rivoluzionato – è l’opinione di Walter Guadagnini, che è forse il maggior studioso italiano della Pop – il rapporto tra creazione artistica e società, registrando l’attualità in modo neutro, fotografico, adottando gli stessi modelli della comunicazione di massa per la realizzazione di opere d’arte. In questo senso, la fotografia è stata, per gli artisti Pop, non solo una fonte di ispirazione, ma un vero e proprio strumento di lavoro, una parte essenziale della loro ricerca”.

Claudio Cintoli (1935-1978). Mezza bocca per G.D., 1965. Olio su tela, 100 x 80,5 cm. Courtesy collezione privata

È sufficiente pensare al più celebre e celebrato rappresentante di questa tendenza, Andy Warhol, le cui opere derivano, per la grande maggioranza dei casi, da fotografie (la celeberrima “Marilyn”, la serie delle “Sedie elettriche”, tutti i ritratti alle celebrità del tempo), e che ha scattato migliaia di fotografie, conferendo alla riproduzione meccanica della realtà un ruolo centrale nella definizione della sua poetica. Ma si può anche ricordare come l’opera di Richard Hamilton “Just what is it that makes today’s homes so different, so appealing” del 1956, che sarà in mostra, unanimemente considerata come la prima opera compiutamente Pop della storia, sia un collage fotografico. Così come in Italia il più celebre rappresentante di questa tendenza, Mario Schifano, ha sempre operato attraverso e con la macchina fotografica


Vademecum:


CAMERA CENTRO ITALIANO PER LA FOTOGRAFIA Via delle Rosine 18 10123 Torino - Torino - Piemonte dal 20/09/2018 - al 13/01/2019 - Vernissage: 20/09/2018

Orari: Lunedì 11.00 – 19.00 Martedì Chiuso Mercoledì 11.00 – 19.00 Giovedì 11.00 – 21.00 Venerdì 11.00 – 19.00 Sabato 11.00 – 19.00 Domenica 11.00 – 19.00 Biglietti: ingresso Intero € 10 Ingresso Ridotto € 6,

INFO: info@studioesseci.net


Da Tiziano a Van Dyck. Il volto del ‘500 Treviso - 26/09/2018 : 03/02/2019


I dipinti qui selezionati propongono un affascinante percorso che dal Rinascimento giunge al Manierismo fino a lambire i confini del Barocco. La suddivisione delle opere mira a mettere in risalto l’evoluzione della pittura veneta a partire dalla tradizione belliniana e dalla rivoluzione giorgionesca, per illustrare la maniera delle grandi botteghe rinascimentali e manieriste, come quelle di Tiziano e dei Bassano, fino ad arrivare alle nuove espressioni seicentesche. Per precisa scelta curatoriale, accanto alle opere dei grandi maestri vengono proposte selezionate opere della loro cerchia e bottega, con l’obiettivo di focalizzare il modello creativo dell’epoca e ripercorrere le complesse tangenze che hanno fatto del ‘500 il secolo della grande arte in terra veneta ma non solo.


Sebastiano del Piombo Ritratto di Pier Luigi Farnese

La mostra è suddivisa in sei sezioni. La prima e la seconda, comprendono un nutrito corpus di opere finalizzato all’analisi della pittura veneta dalla fine del ‘400 alla fine del secolo successivo. Da Giovanni Bellini all’ultimo Tiziano, questa parte della mostra analizza alcune fra le maggiori personalità del Rinascimento veneto come Giorgione, Tiziano e Tintoretto, le cui opere sono presentate accanto ai dipinti realizzati da artisti usciti dalle loro botteghe (come Sebastiano del Piombo, Palma il Giovane e Lodovico Pozzoserrato). Di Tiziano è presente, fra gli altri, il “Ritratto di Ottavio Farnese” (1545-46). Nella terza e quarta sezione si affrontano le vicende artistiche contemporanee in area lombarda e in Centro Italia. La quinta sezione ci porta dentro le vicende del Barocco; mentre l’ultima parte della mostra guarda agli artisti d’Oltralpe le cui vicende hanno influenzato le arti figurative nel Nord Italia. In quest’ultima sezione trovano spazio il “Ritratto di Gentiluomo” di Hans von Aachen e la “Testa di Carattere” di Van Dyck.


Vademecum:


CASA DEI CARRARESI Indirizzo: Via Palestro 33/35 31100 - Treviso - Veneto dal 26/09/2018 - al 03/02/2019 - Vernissage: 26/09/2018 Sito web: http://www.artikaeventi.com Email: mostre@artikaeventi.com


Alphonse Mucha a Palazzo Pallavicini


Bologna - 29/09/2018 - 20/01/2019


Alphonse Mucha, tra i più grandi interpreti dall’Art Nouveau; fino al 20 gennaio 2019 le meravigliose sale settecentesche di Palazzo Pallavicini (Via San Felice 24, Bologna) faranno da cornice a 80 tra le più celebri opere dell’artista ceco, di cui 27 esposte per la prima volta in Italia.

La mostra, organizzata da Chiara Campagnoli, Rubens Fogacci e Deborah Petroni della Pallavicini srl in collaborazione con Mucha Foundation e con la curatela di Tomoko Sato, pone uno sguardo inedito sull’opera del grande artista. Alphonse Mucha (1860-1939) fu uno dei più celebrati ed influenti artisti della Parigi fin-de-siècle, conosciuto ai più per le sue grafiche, come i cartelloni teatrali realizzati per l’attrice ‘superstar’ Sarah Bernhardt e le sue immagini pubblicitarie con donne eleganti ed attraenti. Mucha creò un suo stile ben definito – le style Mucha – caratterizzato da composizioni armoniose, forme sinuose, riferimenti alla natura e colori pacati, che divenne sinonimo dell’emergente stile decorativo del periodo, l’Art Nouveau.


Mucha. Le quattro stagioni, 1895


Nonostante il potente impatto del suo stile, però, poco si è mai saputo delle idee sull’arte e l’estetica all’origine del suo lavoro. Il percorso espositivo, dal titolo Alphonse Mucha, esamina gli aspetti teorici delle sue opere, soprattutto il concetto di bellezza, principio centrale della sua arte. Con circa 80 opere, selezionate tra quelle della Fondazione Mucha, la mostra include alcuni tra i più iconici lavori dell’artista, poster e cartelloni del suo periodo parigino, e getta inoltre uno sguardo al linguaggio artistico con cui Alphonse Mucha espresse il suo nazionalismo una volta ritornato nella sua patria negli ultimi anni della sua vita.


Vademecum:


PALAZZO PALLAVICINI

Via San Felice

Dal 29/09/2018 al 20/01/2019

Orari: da giovedì a domenica dalle 11.00 alle 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00)

Prezzo: € 13

Altre informazioni: www.palazzopallavicini.com

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