Restauratori in agitazione. Partita la mobilitazione “virtuale” #MessageInABottle e #HelpRestaurator
Sono oltre 13 anni che aspettano un riconoscimento per la loro qualifica, eppure continuano costantemente a svolgere con serietà, passione e rigore il loro lavoro salvaguardando il nostro patrimonio artistico. Sono i restauratori, lavoratori cui viene negata la propria identità, che proprio in conseguenza di questo mancato riconoscimento sono esposti a contratti a ribasso, alla precarietà e dunque al ricatto.
Si legge nella lettera inviata al ministro Dario Franceschini: “Nel 2015 finalmente si sono avviate le procedure con un bando pubblico, i restauratori hanno quindi consegnato le loro domande e il Mibact ha costituito la commissione esaminatrice. Da allora sono passati 2 anni e in questi giorni il ministro ha concesso l'ennesima proroga ai tempi di lavoro della commissione”. Lo scorso 13 luglio, infatti, il ministero ha concesso una proroga di sei mesi alla Commissione esaminatrice.
Questo ennesimo ritardo rappresenta un danno gravissimo per tutti gli addetti del settore. Per questo motivo il 21 luglio i sindacati di categoria, FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, hanno consegnato la lettera al ministro e nel frattempo sui social è partito il “web bombing” con gli hashtag #MessageInABottle e #HelpRestauratori, con l’obiettivo non solo di coinvolgere i lavoratori, ma anche di sensibilizzare e trovare solidarietà da parte del vasto pubblico che fruisce delle bellezze del nostro patrimonio museale, monumentale, artistico e storico.
Al ministro vengono poste una serie di domande: "perché questi ritardi? Chi doveva controllare il regolare svolgimento dell'esame delle domande? Perché per le lentezze della macchina ministeriale debbono andarci di mezzo le lavoratrici e i lavoratori? Caro ministro, anche io le mando un #messageinabottle in difesa del patrimonio monumentale, storico e artistico italiano e in difesa di chi ogni giorno lo protegge”.
I sindacati spiegano: “Con la nostra azione vogliamo sollecitare il Ministero a fare quanto è nei suoi obblighi di legge (art. 182 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio) cioè completare la procedura di attestazione della qualifica.”
I sindacati chiedono inoltre “garanzie per l’approvazione entro il 2017 dell’elenco dei Restauratori e l'applicazione corretta dei contratti collettivi nei cantieri di restauro e la vigilanza degli Organismi preposti, comprese le Soprintendenze” e di conoscere “lo stato di elaborazione e i contenuti del Regolamento concernente gli appalti pubblici di lavori riguardanti i beni culturali ed i requisiti di qualificazione richiesti, come previsto dal nuovo codice"