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LE GRANDI MANI DI VENEZIA: INTERVISTA A LORENZO QUINN

La Biennale Arte 2017 oramai da anni, offre molto al di fuori dei confini ufficiali dei Giardini e dell’Arsenale, grande successo hanno riscosso quelle due mani che emergono dal canale a sostenere palazzo Ca'Sagredo. Si tratta di “Support”, una delle opere più ammirate in questo periodo a Venezia e la più fotografata sono un’opera d’arte dell’artista Lorenzo Quinn.

IAM: Due mani enormi emergono dal Canal Grande e sorreggono un Palazzo. Che significato ha quest’opera?

Lorenzo Quinn: Volevo generare una istintiva e immediata consapevolezza dell’impatto dei cambiamenti climatici su luoghi fragili come la città di Venezia: abbiamo un palazzo storico, testimone della lunga storia di questa città, assediato dal flusso di marea e curato da queste due grandi mani che lo sostengono. Mani giovani, di un ragazzino (il modello è stato mio figlio Anthony che ha undici anni) perché solo se noi e i nostri figli salviamo i luoghi che testimoniano il passato possiamo trasmettere questa eredità a chi verrà dopo di noi.

Allo stesso tempo, mi sono accorto mentre realizzavo l’opera che queste grandi mani potevano anche destare un senso di allarme, proprio perché sono giganti rispetto al Palazzo di Ca’ Sagredo; anche questo è un concetto che secondo me vale la pena trasmettere e cioè che l’uomo ormai è in grado di salvare ma anche distruggere il pianeta in cui vive e con esso se stesso e il suo passato.

Lorenzo Quinn "Force of Nature"


IAM: Le mani sono una caratteristica dei suoi lavori. Da dove nasce questo interesse per queste?

L. Q.: Ho sempre visto le mani come lo strumento più potente a disposizione dell’umanità: possono creare e distruggere, irradiare amore oppure odio. Per questo, le considero un vero e proprio simbolo delle potenzialità della nostra specie, che può salvare il mondo ma anche distruggerlo – e autodistruggersi con esso. Sono anche affascinato dal fatto che il gesto di due mani, anche rappresentate da sole, è in grado di esprimere un numero pressoché infinito di concetti.

Dal punto di vista tecnico, sono stato da sempre attratto dalla sfida di riprodurre le mani umane, perché sono il nostro elemento anatomico più complesso da rappresentare, quindi ogni mia nuova idea e ogni mia nuova scultura è anche per me un nuovo traguardo tecnico da raggiungere.



IAM: Lei è figlio di Antony Quinn ma sua madre era la costumista veneziana Jolanda Addolori. Che rapporto ha con la città di Venezia?

L. Q.: Venezia per me è molto speciale. Mia madre è veneziana ed anche mia moglie. Mi sono sposato per rito religioso a Venezia nel 1991 ed ho anche celebrato i miei 50 anni proprio a Ca’ Sagredo. Sembra proprio che dei momenti cruciali della mia vita occorrono a Venezia

Lorenzo Quinn Gravity

Ma Lorenzo Quinn è molto di piu di queste interessanti mani; i suoi lavori sono ormai affermati a livello internazionale sia per sculture pubbliche che in scala ridotta e l'opera support non deve oscurare il suo lavoro quotidiano e creativo.

Per conoscere di piu sul lavoro di Lorenzo Quinn: www.lorenzoquinn.com



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