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9) VADEMECUM DEL COLLEZIONISTA: COME VALUTARE UN'OPERA D'ARTE


Infine poniamoci la domanda come si valuta un’opera d’arte?

Partendo dalla "Piramide dell'investitore" che abbiamo visto nella scheda precedente (vedi) cerchiamo di mutuare l’analisi e la metodologia usate in finanza per valutare un’opera d’arte e per capire se ha i requisiti per divenire un investimento anche reddituale.



"QUALITITÀ" DI VALORE


Per l’investimento in arte possiamo adottare alcune regole, adattandole però alle diversità ed alla peculiarità del settore, che rappresenta un mercato speciale poco trasparente e liquido.

Anzitutto un dipinto o una scultura rappresentano beni intermedi che si collocano tra un investimento mobiliare di lusso (o di passione) e i beni rifugio.

Gli elementi costitutivi della PIRAMIDE DEL COLLEZIONISTA sono riassumibili in:

Fattori essenziali;

Fattori qualitativi;

Fattori mercantili.




FATTORI ESSENZIALI


Tra i fattori essenziali vi è anzitutto la qualità dell’opera.

Anche se riferite a grandi artisti e sono autentiche le opere devono essere autografe.

Vi è, infatti, una profonda differenza tra un’opera solamente autentica ed invece una autografa. La prima potrebbe essere una semplice opera d’atelier, mentre la seconda è stata ideata, eseguita e curata direttamente e personalmente dall’artista.

In essa deve essere riconoscibile la mano e lo stile dell’autore a conferma del pregio indiscusso dell’opera stessa.

Naturalmente i dipinti dei famosi maestri, anche se minori, hanno un mercato ed un’attrattiva maggiore rispetto ad artisti meno rinomati e meno apprezzati dalla stessa critica.

La storicizzazione di un artista, la sua appartenenza ad un movimento storico importante, costituisce un ulteriore elemento di possibile rivalutazione dell’opera.



FATTORI QUALITATIVI


Naturalmente il valore di un’opera è dato oltre che dalla fama dell’artista che l’ha eseguita, ad ulteriori elementi che ne certificano il suo appeal.

In primis se un’opera ha fatto parte di mostre di rilevanza internazionale o è stata esposta in rinomati musei, rappresenta un indiscusso elemento che ne accresce il valore artistico, di critica e quello merceologico.

Ulteriori fattori, che contribuiscono all’importanza di un’opera derivano dalla provenienza da rinomate collezioni, da importanti case d’aste, con pubblicazioni su cataloghi o riviste specializzate.

Più un’opera è famosa e conosciuta e più si considera un bene d’investimento.



FATTORI MERCANTILI


La storia, la fama dell’artista e la qualità dell’opera sono fattori necessari, ma non sufficienti per ritenere l’arte anche un investimento proficuo.

Il mercato dell’arte, che ribadiamo è poco trasparente e selettivo, è sostenuto e pilotato dai grandi mercanti d’arte che determinano le fortune di un’artista e delle sue composizioni.

I mercanti, non solo finanziano alcuni artisti, ma soprattutto controllano rigorosamente i canali commerciali, attraverso i quali le opere vengono immesse sul mercato a prezzi rigorosamente prefissati.

Se tutti questi fattori sono soddisfatti maggiori saranno le probabilità che l’opera d’arte, nel tempo (anche decenni), potrà divenire un investimento destinato ad apprezzarsi nel tempo. Un investimento, che in alcuni casi, potrà costituire una parte significativa del proprio patrimonio familiare.

Come la finanza insegna non esiste il guadagno facile, ma semmai l’esperienza dimostra il contrario: “le perdite sono di molti, mentre i guadagni sono per pochi”.

Riassumendo, si può dire che anche per l’arte la gradualità, l’equilibrio e la diversificazione, accompagnati da un esperto del settore di fiducia ben inserito nel mercato, contribuiscono a far si che il collezionista intraprenda un percorso virtuoso e con potenziali prospettive economiche.

Questi sono gli utili, anche se sintetici parametri per identificare i criteri che hanno influenza di una determinata opera su cui investire; in pratica le "qualità" da tenere presente nell'investire, ma dato che le risorse da investire non sono mail illimitate, allora è utile valutare anche la "quantità" di valore dell'opera e cosa la genera.



"QUANTITÀ" DI VALORE


Dopo aver visto gli aspetti da considerare in un'opera su cui investire, vediamo gli aspetti che ne determinaono la "quantità" di valore

Si dice che Picasso, quando entrava in una esposizione, si chiedeva perché fuori dai musei non distribuissero mascherine per gli occhi come quelle che danno sugli aerei per addormentarti; quando gli chiedevano spiegazioni lui diceva ridendo:


“Non servono più gli occhi per guardare i quadri, bastano le orecchie… Quanto vale? Un milione?!? Bellissimo!”



In un’epoca tutto viene letto in chiave economicistica, un tema caldo e caro al cuore e alle tasche degli “addetti ai lavori” (e non solo), ci si domanda: come si fa ad assegnare un valore commerciale ad un’opera d’arte? Che cosa rende tale un capolavoro di inestimabile valore? Se qualcuno oggi dipingesse la Gioconda probabilmente non riscuoterebbe alcun successo; prima di tutto perché non sarebbe stato il primo ad idearla ma sarebbe solo una ‘copia’ polverosa e fuori moda. Inoltre, risulterebbe fuori dal contesto attuale, non rispecchiando nulla del mondo in cui viviamo oggi. Da ciò si deduce facilmente che anche il suo valore economico sarebbe irrisorio rispetto alla celeberrima Monalisa, forse l’opera più famosa al mondo.


Come abbiamo piu volte ricordato, nel mondo dell’Arte non esiste un ente ufficiale che fornisca le quotazioni di mercato delle opere di un artista. Esistono invece diversi punti di riferimento che aiutano a definire le quotazioni ed a mantenerle aggiornate: Dal momento che non esistono regole imposte da un ente di vigilanza è possibile che le quotazioni fornite dai referenti presentino discrepanze anche notevoli, perciò per avere un’idea più realistica possibile della quotazione di mercato è utile valutare il più ampio numero di referenti possibile, tenendo conto dei limiti e delle carenze di ognuno, per poi arrivare ad una media. Essi sono: le gallerie d’arte, le case d’asta, le fiere/mercato, i cataloghi, gli annuari ed i più aggiornati siti internet che offrono questo servizio, spesso a pagamento.




«Non c’è una scienza dell’arte ma solo una critica di essa». Kant




Esiste una differenza marcata tra il mercato degli Old Master Paintings (i dipinti antichi) e il mercato dell’arte contemporanea. Gli esperti sostengono che un’opera antica si difende da sola perché esiste un consenso di intellettuali, di esperti, di critici, di persone che hanno sviluppato la loro intelligenza estetico-artistica, in grado di constatare il carattere straordinario di un’opera e il talento dell’artista. Ciò spiega perché alcune opere di artisti considerati mostri sacri dell’arte vengono venduti a prezzi esorbitanti dalle grandi case d’asta; il nostro background culturale crea in noi un’ idea di bellezza e di sacralità artistica che tocca le corde dell’anima e del cuore di fronte alle opere antiche, motivo per cui chiunque ne riconosce in quel quadro un capolavoro. L’emotività gioca a favore delle grandi case d’asta che, dopo questo “riconoscimento” danno il via alla gara, che può arrivare al triplo, al quadruplo, a dieci volte tanto la stima iniziale.


Domenico Tintoretto (Venezia 1560 - 1635) Ritratto di Antonio Grimani olio su tela, cm. 142 x 120



Il nostro occhio, quando un oggetto è troppo vicino, lo percepisce sfocato, non ne vede i contorni netti perché non riesce a metterlo a fuoco; questo concetto si sposa alla perfezione in particolare con il mondo dell’arte contemporanea. Gli artisti del ventesimo secolo hanno il difficilissimo compito di inventare e trasmettere allo spettatore sensazioni ed emozioni che sfiorino il passato per trasformarlo nell’ ora e adesso, senza ricadere nella misera copia e trovando sempre nuove strade per arrivare al cuore dello spettatore.


William Turner, Autoritratto (1799 circa)

olio su tela, 74,3 cm x 58,4 cm, Tate Gallery, Londra


“Partendo dal primo Ottocento con la Scuola di Barbizon e con Turner in Inghilterra, il colore è progressivamente diventato un linguaggio autonomo, cosa che poi hanno sviluppato gli Impressionisti con Monet fino a Gauguin… Quale poteva essere il passo successivo e obbligato? Che anche la forma lo diventasse. Ossia che la verosimiglianza figurativa si trasformasse in un elemento inessenziale per il valore estetico. Così infatti nel primo decennio del Novecento, Picasso e Braque a Parigi inventano il Cubismo.

“Ritratto di Ambroise Vollard” Pablo Picasso 1909-1910

92 x 65 cm Museo Puškin, Mosca


Da lì l’Astrattismo con Kandinsky… ecc. Se non conosciamo questi presupposti come possiamo tentare di comprendere la grandezza di Fontana? Possiamo soltanto fingere di capirlo. Lo Spazialismo di Fontana è un tentativo di oltrepassare la tela per cercare di superare persino l’astrazione. E per i grandi esperti d’arte del mondo – critici ma soprattutto gli innamorati, ossia i collezionisti – questo aspetto è straordinario e determina anche il grande valore economico delle sue opere”. l’importanza di saper guardare oltre all’opera in sè, operazione che non può prescindere da uno studio accurato del passato, tema ridondante nella storia dell’uomo.


Pietro Manzoni "Merda d'artista"


Possono essere tante le ragioni per cui vogliamo conoscere il valore di un’opera d’arte: la sua vendita, la stima del nostro patrimonio, la divisione del patrimonio da lasciare in eredità, l’acquisto di un’opera di cui siamo dubbiosi circa il prezzo proposto. Per le questioni legali è necessario disporre di un documento scritto da un esperto che attesti il valore dell’opera.


Thierry Bruet, Expertise, 2012. Olio su tela.

La perizia è il documento contenente l’expertise di un’opera d’arte, in cui ne viene dichiarata la tecnica, lo stato di conservazione, l’autenticità, la datazione o l’epoca, e contenente una completa descrizione della storia dell’opera, in base anche ad eventuali analisi di laboratorio, se ritenute necessarie a cui viene aggiunta la valutazione economica dell’opera. Ciò permette di avere una stima del prezzo, quindi un valore minimo e un massimo dell’opera. Per offrire una stima corrente dell’opera, inoltre, occorre anche calcolare l’indice dell’artista, il trend delle sue aggiudicazioni all’asta, l’andamento del mercato dell’arte in generale, di quello della corrente artistica di riferimento e degli artisti contemporanei riconducibili alla stessa corrente artistica.


Tra gli strumenti che si hanno oggi a disposizione per calcolare l’andamento del valore di un artista nel mercato, ci sono molti database che si riferiscono ai risultati delle vendite in asta. Esistono molti siti che offrono a pagamento questo servizio, come Arsvalue, Artnet, Artvalue e altri, utili per farsi un’idea del valore del mercato di un artista su un periodo medio-lungo. Questi strumenti sono utilizzate anche dalle case d’asta, come punto di riferimento per una stima minima e massima di un’opera. Va sempre ricordato circa questi indicatori, che essi monitorano solo ed esclusivamente la perte "regolamentata" del mercato, come abbiamo detto nell'articolo a questi dedicato (vedi), il che significa solo la metà del mercato reale che per l'altra metà vede transazioni tra privati.


Per mettere ordine e chiarezza in questo mercato, ci sono dei parametri che possono fornire una base per una prima valutazione dell’opera da ritenersi pressoché oggettivi; tra le variabili quantitative troviamo la dimensione dell’opera, il materiale utilizzato nonché il supporto (cornici, teche, basi, ecc.) mentre tra le variabili qualitative troviamo la tecnica, il formato, il periodo di realizzazione, la storia o letteratura critica dell’opera, il soggetto, la composizione, la rarità (ovvero la difficoltà a reperirla sul mercato), la collezione di provenienza. Avremo quindi un valore “intrinseco” dell’opera d’arte, un valore soggettivo e un valore sociale. Un’opera d’arte viene pertanto valutata in base all’integrazione di moltissime variabili e criteri.



L’IDEA

La ricerca dell’idea originale e la voglia di sperimentare sono una sorta di motore per l’arte e per la creatività di coloro che nell’innovazione e nello studio riescono a distinguersi in un mercato così affollato e competitivo.



LA CAPACITÀ DI TRASMETTERE

L’estasi della Beata Ludovica Albertoni è illuminata da un raggio di sole che filtra da due finestrelle nascoste. Gian Lorenzo Bernini


E’ una qualità cruciale e delicata dal momento che, tra tutte, è quella maggiormente soggettiva. La singola sensibilità di fronte ad un opera non ha confini; spesso anche nel singolo risente di molte variabili incontrollabili quali l’età,l ’educazione, il coinvolgimento emotivo, il contesto culturale… Per le opere datate, inoltre, non si può non considerare in periodo storico in cui un’opera è inserita. Come possiamo sapere cosa faceva emozionare gli antichi greci?



LA TECNICA E LA COMPOSIZIONE

La prima cosa che notiamo, posti di fronte a un quadro, è la qualità dell’esecuzione, insieme al livello di equilibrio e di armonia che si riesce a raggiungere attraverso la geometria e la costruzione, gli accostamenti del colore e la cura della composizione. Per quanto riguarda la tecnica, oggettivamente parlando, a parità di condizioni un dipinto olio su tela ha il valore commerciale più alto, seguono poi la gouache, la tempera, l’acquerello, i pastelli, i disegni. Ci sono poi da considerare le tecniche più recenti, come l’assemblaggio, più difficile da valutare.



DIMENSIONI E RAFFIGURAZIONI


La grande tela, di quasi 90 metri quadri, sovrasta la porta d’ingresso di San Pietro ed occupa l’intera parete del tempio: l’“Apoteosi dell’Ordine dei Benedettini” dipinto nel 1592 da Antonio Vassilacchi detto l’Aliense


In linea di massima più le dimensioni del quadro aumentano più aumenta il valore dell’opera. Tuttavia, è un parametro poco influente per i grandi artisti dell’antichità poiché ci sono piccoli quadri dal valore inestimabile e tele gigantesche di poco valore. Prendendo in considerazione il caso di un artista il cui valore di mercato è stabile e collaudato, ogni dimensione vale un punteggio diverso, in base anche al soggetto rappresentato.

IL CONTESTO E LA STORIA CRITICA


Il collezionista e critico d’arte Bernhard Berenson osserva la statua di Antonio Canova rappresentante Paolina Borghese.



Il contesto può essere inteso a livello cronologico, sociale, politico o geografico.Uscendo da quello che può essere il parere personale si deve necessariamente conoscere e considerare la sua vita privata, al clima politico che lo influenza e agli altri artisti che lo ispirano. Un ‘opera acquista valore anche grazie al fatto che sia stato esposto in una importante mostra di un altrettanto importante museo. Se poi viene pubblicato in un catalogo, con un saggio scritto da un critico di fama internazionale, il quadro acquista ancora più valore. La riproduzione di un’opera è anche un’importante garanzia di autenticità, in quanto vuol dire che qualcuno, sia esso l’editore, l’artista o i suoi eredi, se ne sono presi la piena responsabilità dell’autenticità.



RARO E’ PIU’ BELLO


Chimera di Arezzo. Bronzo, 400 a.C. circa. Firenze, Museo archeologico nazionale

Leonardo Da Vinci Monna Lisa (La Gioconda) c. 1503-06, forse proseguendo fino a c. 1517 - Olio su pannello di pioppo.

Forse Lisa Gherardini - 77 cm × 53 cm (30 in × 21 in) Musée du Louvre , Parigi

Un fattore che incide sulle quotazioni del mercato è la rarità dell’opera, cioè quante sue opere sono disponibili sul mercato. Non c’è un numero standard che si possa utilizzare, si può dire che una produzione troppa elevate potrebbe danneggiare le quotazioni, ma dipende poi anche da quale stile è più ricercato dai musei e dai collezionisti. Ovviamente le opere più difficili da trovare nel mercato sono anche le più desiderate dai collezionisti e dai musei. Anche il soggetto della composizione può cambiare la valutazione di un’opera.



FAMOSA È MEGLIO


Leonardo Da Vinci Monna Lisa (La Gioconda) c. 1503-06, forse proseguendo fino a c. 1517 - Olio su pannello di pioppo.

Forse Lisa Gherardini - 77 cm × 53 cm (30 in × 21 in) Musée du Louvre , Parigi



Altro fattore determinante è la notorietà dell'opera stessa oltre che dell'artista; se questa ne rappresenta l'emblema, ne è l'icona, o rappresenta nell'immaginario pubblico il simbolo di un periodo artistico. Il fatto che tutti la conoscano significa che tutti la riconoscano, che la identifichino ed il possederla significa anche possedere un simbolo. Vero è però anche l'esatto contrario, cioè l'opera sconosciuta di un famoso artista, anche questa caratteristica dopo i difficili passaggi della attribuzione, rappresenta u valore aggiunto. Se ricordate quale scalpore suscitò negli anni ottanta la presunta scoperta delle teste di Modigliani, poi rivelatasi una burla



PERIODI- GLI UMORI DELL’ARTISTA


Pablo Picasso Arlecchino pensoso, 1901 opera del periodo "blu" ma anche della serie del "circo"

Il periodo in cui un’opera viene eseguita può cambiare il suo valore. Sebbene, secondo un luogo comune, l’opera d’arte debba necessariamente avere un andamento di mercato in continua ascesa, anche se lentissima e progressiva, nella realtà si verifica invece che in dati momenti un artista e quindi le sue opere possano suscitare meno interesse di un altro, perché molto dipende dalla richiesta e dall’offerta del mercato artistico. Ciò accade in tutti i settori dell’arte, dall’antico, al moderno e fino al contemporaneo. Per alcuni artisti il periodo di massima ispirazione, quello più innovativo, sono gli anni della giovinezza, per altri sono gli anni della maturità, per pochissimi semplicemente non esiste, perché tutta la loro produzione è presa in considerazione. Ed è proprio al confine tra il mercato e il gusto individuale che nasce il collezionismo, questa smania di possedere opere d’arte grazie alla quale è possibile visitare gallerie ricche di fascino e caratterizzate dal fatto di avere un’anima, quella del compratore.

 

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