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BANKSY PUBBLICA UN NUOVO VIDEO SULLO SCHERZO ALL'ASTA. Ma invece di sciogliere dubbi, ne aggiung


Ha fatto il giro del mondo l’immagine dell’opera Girl with a Balloon, distrutta da Banksy durante la ormai mitologica asta Sotheby’s. Un nuovo video racconta come è stata realizzata la performance. L’artista ha da poco pubblicato sul proprio profilo instagram e sul canale youtube una versione “director’s cut” del video dell’ormai famosa performance “distruttiva” all'asta di Sotheby’s della sua opera “Girl with a Balloon“, ora rinominata da Sotheby’s “Love is in the Bin” con acquisto comunque confermato dall’acquirente originale, come abbiamo riportata in un precedente articolo.


Ma veniamo "all'approfondimento" voluto da Banksy che su Instagram chiarisce due dei dubbi che erano sorti: cioè di aver veramente tagliato l’opera (qualcuno sospettava che l’originale fosse stato avvolto all’interno della cornice per far spazio – in uscita – ad una versione tagliata) e che la casa d’aste non fosse a conoscenza di quanto accaduto.



COME AVVIENE IL TAGLIO

Nel video vengono svelati invece i particolari tecnici e soprattutto si fa vedere come l’artista (o chi per lui) abbia iniziato l’operazione con un telecomando facendo scattare il sensore inserito nel retro della cornice ed il meccanismo che ha sezionato l’opera. Banksy ci tiene anche a precisare che nelle prove di simulazione eseguite in precedenza tutta l’opera veniva distrutta completamente mentre da Sotheby’s si è fermata a metà (forse la batteria si è scaricata?) aggiungendo argomenti per altre congetture in tema di volontarietà e casualità.


Ma torniamo all’aspetto tecnico: intanto il meccanismo mostrato in questo nuovo filmato appare diverso da quello mostrato nel primo video che l’artista aveva messo in rete. Nel precedente il sistema di taglio sembrava formato da lame da taglierino che avevano lasciato qualche dubbio sulla loro efficacia, mentre ora si vede molto bene l'intero sistema, dove sono scomparse le lame, sostituite da un rullo da taglio spinto contro un altro rullo a tamburo per far pressione sul materiale che compone, anzi componeva l’opera.


ANCORA QUALCHE DUBBIO

Rulli sono collegati tra loro con una cinghia di gomma ad un motore elettrico. Addirittura l’opera è montata su una specie di tapis roulant così da spingerla uniformemente verso i rulli taglienti. É ovvio che questo nuovo video piu "tecnico" oltre a svelare di più, abbia reso maggiori informazioni anche ai curiosi che ne hanno tratto ulteriori "segreti", che invece di sciogliere i dubbi ne hanno creati di nuovi; e così si è capito che ad alimentare il meccanismo sarebbe stata una batteria da 12v, marca JMT dal costo di circa 50 sterline.


Questo tipo di batteria pare perda il 5% di carica ogni mese: il che pone in dubbio che sia stata installata nel 2006, data di acquisto dell’opera, ma piuttosto che sia stata inserita successivamente. A maggior conferma, l'azienda produttrice della batteria ha dichiarato che “l’esemplare utilizzato da Bansky è stato introdotto sul mercato nel 2013". Quindi l’artista ha aggiunto il meccanismo distruttore non prima del 2015, ad opera già in possesso del collezionista, e con ogni probabilità la batteria stessa non ha prodotto il sezionamento al 100% dell’opera scaricandosi con lo sforzo dell’azionamento dei motori e dei rulli e per qualche scossone ricevuto durante i vari spostamenti. A nostro avviso, questa "precisazione" video offerta da Banksy non chiarisce il ruolo della casa d'aste, anzi vi estende un'ombra ulteriore: l'opera è comunque su cara, e per quanto la cornice fosse "importante", passi pure lo spessore anomalo, ma tra rulli, motori e batteria... nessuno si è insospettito del peso?



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