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  • Immagine del redattoreMarco O. Avvisati

I VIDEO DI IAM PER CAPIRE L'ARTE: MAURIZIO CATELLAN


Ironico, irriverente, spietato: l’arte di Maurizio Cattelan colpisce nel segno, soprattutto quando fa indignare le persone, un po’ come quando si racconta una battuta e chi non riesce a capirla la etichetta come “stupida”. Le opere d’arte di Cattelan sono intrise di una forte carica emotiva che produce un effetto curioso: riescono a scandalizzare un’opinione pubblica che pare ormai abituata a tutto, in questi anni di decapitazioni in diretta streaming.

Le opere di Cattelan all’inizio incuriosiscono, a volte suscitano anche un sorriso ma sono sempre frutto di un ragionamento cominciato dall’autore e portato a termine dal fruitore. Sono un invito a non prendersi troppo sul serio perché così si finisce col diventare cinici, freddi e distaccati mentre l’arte ha un solo, grande obiettivo: suscitare emozioni e fare battere il cuore un po’ più forte.

Maurizio Cattelan (nato a Padova nel 1960) è uno dei più importanti artisti italiani in attività. Le sue opere destano scalpore e (a volte) indignazione per il loro carattere dissacrante e provocatorio. Vive tra Milano e New York ed è, ad oggi, l’artista italiano più quotato sul mercato.

Maurizio Cattelan trasforma l’ironia e la provocazione in opere d’arte che restano impresse nello spettatore, come nel caso della sua opera più famosa, La nona ora (1999), che mostra Papa Giovanni Paolo II colpito (e affondato) da un meteorite.


Maurizio Cattelan, La nona ora, 1999 Del resto, l’ironia è una componente essenziale della filosofia di Cattelan. Nel 1998 ad esempio risponde ad un’intervista per Flash Art “riciclando” le risposte di altri artisti. Nel 2001 invece si fa sostituire dal critico d’arte Massimiliano Gioni in un’intervista video per una televisione svedese.

Va peggio al suo gallerista Massimo De Carlo che Cattelan nel 1999 “incolla” alla parete della galleria d’arte con il nastro adesivo per realizzare l’opera vivente A perfect day. Alla fine del vernissage, l’uomo verrà ricoverato al Pronto Soccorso per un malore.

Maurizio Cattelan, A perfect day, 1999

Da sempre irriverente nei confronti delle istituzioni e dell’establishment culturale, quando viene invitato per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 1993, piuttosto che esporre una sua opera originale preferisce affittare lo spazio che ha a disposizione ad un’agenzia di pubblicità, creando l’opera Lavorare è un brutto mestiere. Nel 1999 insieme al curatore Jens Hoffmann crea la “IV Biennale di Caraibi”, un evento fittizio che consiste in realtà in una vacanza per gli artisti coinvolti ed una cocente delusioni per critici e giornalisti accorsi alla kermesse.

Nel 2001 realizza Him, opera che ritrae Hitler in ginocchio intento a pregare con gli occhi commossi. La scultura è stata battuta all’asta da Christie’s per 17.189.000 dollari, stabilendo il record per l’asta e il record per l’artista.

Maurizio Cattelan, Him

Nel 2004 scandalizza i cittadini di Milano esponendo nei pressi di Porta Ticinese una sua installazione, consistente in tre manichini di bambini impiccati ad un albero. Un passante, indignato, prova a rimuoverli ma cade e finisce al Pronto Soccorso. L’allora sindaco di Milano, Albertini, difenderà l’opera sottolineandone il valore provocatorio. Sempre a Milano espone, di fronte al palazzo della Borsa la sua opera L.O.V.E. (2010): una mano aperta priva delle sue dita, ad eccezione del medio. Per alcuni è un gesto di protesta contro il mondo della finanza ma, osservando attentamente l’opera, il dito è rivolto dalla Borsa verso la città. Significherà qualcosa?

Sempre nel 2004 gli viene conferita la Laurea Honoris Causa in sociologia dall’Università di Trento. Nel 2009 ottiene il Premio alla Carriera della XV Quadriennale d’Arte di Roma ma manda a ritirarlo Elio, il cantante del gruppo “Elio e le storie tese”. Nel 2013 invece manda Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli, del duo comico “I soliti idioti” a ritirare il Premio Francesca Alinovi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, causando l’indignazione del critico d’arte Renato Barilli, presente alla cerimonia.

Maurizio Cattelan, Love, 2011

Nel 2010, insieme al fotografo di moda Pierpaolo Ferrari, Cattelan dà vita a Toilet Paper, un magazine che con immagini provocatorie e dalla forte carica ironica racconta l’arte, la moda e la società.

Rimando in tema: l’ultima opera di Cattelan pare sia un wc d’oro a diciotto carati. L’opera, dal titolo Maurizio cattelan: America (2016) verrà installata al museo Guggenheim di New York e potrà essere utilizzata dal pubblico “quando la natura chiama”.



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